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Come leggere le mezze verità di Putin sull'economia. La guida di Jaconis

Di Stefania Jaconis

Il presidente russo all’inizio di gennaio, in un incontro con uomini d’affari a Khabarovsk, ha dato ai presenti una notizia-bomba: malgrado le sanzioni e tutte le pressioni a cui ci sottopongono i nostri nemici, ha affermato, la Russia ha ormai conquistato il primo posto tra le economie dell’Europa, diventandone il Paese più forte! Ma è davvero così? Non proprio, spiega l’economista Stefania Jaconis

La Cina perde la battaglia della Borsa (anche) col Giappone

Dopo aver perso il primato dei listini per mano dell’India, ora quarta piazza di scambio al mondo, i capitali in fuga dal Dragone fanno rotta anche sul Giappone. E così Pechino finisce accerchiata

Investimenti esteri, la mappa di Scannapieco e Frattasi

In occasione della presentazione del corso Made in Italy, sicurezza nazionale e investimenti esteri, promosso dalla Scuola per le politiche economiche e sociali, le due lectio magistralis di Dario Scannapieco e Bruno Frattasi. Obiettivo: la giusta miscela per tornare competitivi e attraenti

Banche, debito e transizione. I voti dell'Ocse all'Italia

L’Organizzazione di Parigi passa in rassegna pregi e difetti della politica economica del governo Meloni. Gli istituti di credito sono tra i più resistenti d’Europa, ma il debito pubblico è una questione non più rimandabile. E servono nuove tasse sulla casa

Parte dall'Angola la risposta occidentale a Pechino

Dopo oltre dieci anni di investimenti predatori e debito altamente tossico, gli Stati Uniti accelerano sulla realizzazione di una ferrovia tra Angola, Zambia e Congo che punta a mandare in crisi i piani di Pechino per mettere definitivamente le mani sull’Africa

Così la variabile Libano influenza il conflitto in Medio Oriente

Se il Libano prosegue nella sua crisi interna, va in crisi la speranza di poter rifare il Levante come era, cosmopolita. Per questo lasciare la “sospensione” libanese in balia di se stessa è un errore che non può essere commesso. L’analisi di Riccardo Cristiano

Privatizzare, ma non soltanto per far cassa. Il commento del prof. Zecchini

Il governo punta a proventi per almeno l’1% del prodotto interno lordo (ossia 21-22 miliardi di euro) per abbassare il rapporto debito/Pil. Attenzione, però: non saranno le privatizzazioni e il riordino delle partecipazioni a sanare gli squilibri del debito e della crescita. L’analisi di Salvatore Zecchini

Le privatizzazioni? Bene per ridurre il debito. E sull'Ilva... Scrive Cazzola

In questi giorni si rincorrono le notizie circa la possibilità di una vendita da parte dello Stato del 5% delle azioni di Eni. Il ministro Giorgetti a Davos esplicita la linea sulla privatizzazioni che vuole assumere il governo. Ebbene, queste risorse dovranno servire per calare il debito pubblico non per alimentare la spesa corrente. E sulla gestione dell’Ilva serve una commissione d’indagine. Scrive Cazzola

Servono nuovi mercati per il mercato dell'arte. Stefano Monti spiega perché

Il mercato dell’arte ha recepito così tanti e differenti stimoli negli ultimi 20 anni, che oggi qualsivoglia ipotesi di sviluppo futuro potrebbe essere possibile. È ragionevole, ad esempio, che il mercato possa tendere verso un livello sempre più esteso di concentrazione, con la conseguente affermazione di soggetti “egemoni”, sostenuti da grandi capitali privati e di investimento

Diritti e innovazione, priorità e sfide del governo sull'IA nella mappa di Crosetto

Il ministro della Difesa, in un’intervista a Cyber Magazine, spiega perché governare il più saggiamente l’Intelligenza Artificiale è l’unica strada per salvaguardare diritti e posti di lavoro. Ma anche la sicurezza dello Stato

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