Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Pierluigi Magnaschi, apparso su Italia Oggi. Il presidente francese, François Hollande, non ne imbrocca mai una. E infatti i suoi elettori transalpini, che due anni e mezzo fa gli avevano dato più del 50% dei voti, adesso hanno cambiato vertiginosamente parere sul suo conto. Infatti, in base agli ultimi sondaggi,…
Esteri
Charlie Hebdo, ecco come l'Occidente deve reagire al terrorismo islamico
Ho provato un certo disagio nel vedere una cinquantina di capi di Stato e di governo e un’immensa folla che sfilavano l’11 gennaio scorso a Parigi per affermare il diritto alla libertà di espressione. Il disagio non è stato motivato solo dalla percezione dell’ipocrisia e della retorica inevitabilmente presenti in tali manifestazioni, né dalla presenza di rappresentanti di Stati che…
Come cambia l'assetto politico della Cina
Riceviamo e volentieri pubblichiamo La Cina, Impero di Mezzo, cambia sempre in fretta. La "linea", di Xi Jinping si sta affermando sia nell'élite del Partito Comunista che nella più vasta realtà cinese, nonché nelle relazioni di Pechino con l'Europa e gli USA. E comunque, indipendentemente dalle antiche affiliazioni di potere interno al PCC, Xi sta selezionando una nuova classe dirigente…
Cuba e Stati Uniti, ecco perché cambia tutto (o forse no)
Come nel Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, “tutto cambia affinché nulla cambi”. E' questo il commento di molti osservatori sulle annunciate nuove relazioni tra Cuba e Stati Uniti. Il presidente Raul Castro aveva rispettato la scorsa settimana la promessa di liberare un gruppo di prigionieri politici e oggi il suo omologo americano, Barack Obama, ha fatto la sua parte:…
Daniele Capezzone: "Perché dico no al riconoscimento dello Stato palestinese"
Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, Colleghe, Colleghi, consentitemi di esordire ricordando il “contesto” in cui il “testo” di questo nostro dibattito si inserisce. E permettetemi di farlo citando la circostanza giustamente sottolineata qualche giorno fa, a Palazzo Madama, dal senatore Compagna (circostanza, invece, a mio avviso non abbastanza compresa, nel suo drammatico significato materiale e simbolico, dai media, dalla…
Il ritorno di Greta e Vanessa in Italia tra felicità e polemiche sul riscatto
Le due cooperanti italiane rapite in Siria, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, sono rientrate in Italia. Sono atterrate a Ciampino alle 4 della notte scorsa, dopo tre ore di volo dalla Turchia e cinque mesi e mezzo di sequestro. Proprio il ruolo di Ankara sarebbe stato decisivo per la liberazione dei due ostaggi, sulla quale si addensano i consueti dubbi:…
Charlie Hebdo, ecco il giallo svelato degli occhi blu dei terroristi islamici
A distanza di più di una settimana dai fatti di Parigi, emergono nuovi dettagli sull’attentato alla redazione di Charlie Hebdo. Si tratta di testimonianze dirette di chi ha vissuto quei momenti. Testimonianze che nei giorni scorsi sono state oggetto di fantasiose rivisitazioni e sulle quali i diretti interessati hanno cercato di ristabilire la verità. Al centro delle polemiche una controversa…
Greta Ramelli e Vanessa Marzullo libere
Greta Ramelli e Vanessa Marzullo erano state rapite ad Aleppo il 31 luglio, ma “oggi sono state liberate e presto torneranno a casa”. La notizia è stata confermata da Palazzo Chigi con un tweet (e ritwittato dal ministro degli Affari esteri Paolo Gentiloni). Greta Ramelli e Vanessa Marzullo sono libere, torneranno presto in Italia — Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) 15 Gennaio 2015…
Isis, ecco dove si producono i video degli orrori
Qualità HD, camera in mano, rallentamenti di immagini, dissolvenze, zoom sulle espressioni di vittime e carnefici. Anche musica, giochi di luci e sottotitoli in diverse lingue. Diversi stili di ripresa, ma con l’orrore sempre in primo piano. Le produzioni dei video dello Stato Islamico sono degni di una grande produzione audiovisiva. Il logo in alto a destra è quello di…
Libia, a che punto sono i complicati negoziati Onu?
Il lavoro svolto dalla diplomazia italiana per riannodare i fili del dialogo tra le fazioni libiche ha portato a un primo risultato: riunire tutti oggi a Ginevra. Ma i negoziati sotto egida Onu, per trovare una soluzione alla crisi, si preannunciano "lunghi e complicati", come ha detto il rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la Libia, Bernardino Leon. CERCHIA ALLARGATA…