Skip to main content

Perché la vittoria di Aung San Suu Kyi sconforta la Cina. Parla il prof. Sapelli

Appuntamento con la Storia per il Myanmar. Dopo 25 anni di regime militare, le prime elezioni libere hanno decretato la vittoria della premio Nobel per la pace birmana Aung San Suu Kyi. Per formare un nuovo governo, la candidata ha bisogno del 67% dei voti, i due terzi del Parlamento, che a scrutinio in corso sembrano esserci. Se il dato…

Che cosa si diranno (e cosa no) Obama e Netanyahu

Non è un incontro come tanti, quello che oggi vede di nuovo faccia a faccia Barack Obama e Benjamin Netanyahu. Il presidente americano e il premier israeliano si rivedono per la prima volta dopo la firma (e le tensioni, mai sopite del tutto) dell'accordo nucleare tra Teheran e le potenze del gruppo 5+1. E se, da un lato, sarebbe lecito…

Libia, tutti i dubbi sul dopo Leon

Brano estratto dall’Osservatorio di politica internazionale “Le sabbie mobili della crisi libica”, a cura del Cesi (Centro Studi Internazionali) e del suo analista Marco Di Liddo Ai problemi del dialogo tra i due parlamenti libici e alla loro scarsa rappresentatività popolare si aggiunge la successione a Bernardino León. Infatti, dopo un anno di lavoro diplomatico, caratterizzato da alti e bassi,…

Che succede nel Sinai, la penisola nel mirino dell'Isis

“È grande come Lazio, Lombardia e Puglia messe insieme. La penisola del Sinai è parte dell’Egitto, cerniera tra Africa e Asia, stretta tra il deserto israeliano, il mar Mediterraneo, il canale di Suez”. Così Giovanni De Mauro, direttore di Internazionale, descrive l'area sull'ultimo numero del settimanale. In quella zona è precipitato un Airbus A321 della compagnia russa Metrojet. Le intelligence di Londra e…

Tutti i rischi per Erdogan dopo la vittoria in Turchia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo Le ultime elezioni avvenute in Turchia il primo novembre scorso hanno conferito un imprevisto successo al partito Akp di Recep Tayyip Erdogan. Il Partito della Giustizia e dello Sviluppo, l'Akp di Erdogan e del premier uscente Ahmet Davutoglu, già ministro degli Esteri, è una organizzazione complessa. Oggi, ha vinto con 317 su 550, e un incremento di circa il…

Egitto, tutti gli effetti sull'economia dell'aereo precipitato

La caduta nel Sinai dell'Airbus A321 della russa Metrojet avrà effetti sull'economia dell'Egitto. L’attività turistica nel Paese cominciava a dare i primi segni di ripresa, soprattutto nel Mar Rosso. In quattro anni, dopo le rivolte della Primavera araba e la fine del governo di Mohamed Morsi, sono stati persi 4,5 miliardi di dollari. Secondo la banca francese Crédit Agricole l’Egitto ha rinunciato a circa 310 milioni…

Travagli e scivoloni di Bernardino Leon

Ancora problemi per Bernardino León, accusato di aver favorito una delle parti coinvolte nel complesso scenario libico, Tobruk in questo caso. Nonostante le smentite del diplomatico, il nuovo polverone produrrà effetti. Il più immediato riguarda proprio l'emissario Onu, che dovrà accelerare, malgrado le attese, il passaggio di consegne al tedesco Martin Kobler. COSA È SUCCESSO Ieri, racconta la stampa internazionale, il segretario generale…

Perché lodo la Trident Juncture della Nato. Parla Kiesewetter (Cdu/Csu)

L'Europa è ormai da molto tempo a un bivio. Prima la crisi economica, ora le minacce alla sicurezza da sud e da est, con terroristi alle porte e migranti in viaggio tra e verso i nostri confini. La stabilità del progetto europeo è chiaramente messa alla prova. La capacità di rispondere a queste sfide e trovare la giusta strategia per trasformare…

Cosa (non) cambia in Turchia e Medio Oriente dopo la vittoria di Erdogan

Martedì il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiesto il "rispetto" del mondo per i risultati politici turchi: cioè, ha chiesto a tutti di smetterla con l'evocare scenari di pressioni e brogli dietro alla vittoria del suo partito, l'Akp, alle elezioni di domenica scorsa. Mercoledì è tornato a battere sul suo nodo politico personale: ora serve un impegno di tutti…

Polonia, tutti i balzelli della destra vittoriosa alle elezioni

Nomen est omen e il partito nazionalista “Giustizia ed equità” (PiS), che il 25 ottobre ha vinto con il 39% dei voti le elezioni polacche, ha tutte le intenzioni di fare onore al proprio nome e anche il più rapidamente possibile. È vero che la Polonia ha conosciuto negli ultimi anni un crescita economica in media del 4%. Agli occhi della…

×

Iscriviti alla newsletter