Donald Trump voleva un’America di nuovo grande ed invece si ritrova con un Paese sempre più isolato. Con gli amici di un tempo costretti a cambiare le loro alleanze storiche, per rispondere alle inutili aggressioni da parte di un vecchio alleato che, all’improvviso, si scopre dominato dalla sindrome del Marchese del Grillo. L’opinione di Gianfranco Polillo
Esteri
Ecco il festival di Mosca. Ordine e normalità per la propaganda russa
Durante la parata di Pechino, un maxi-festival trasforma Mosca in un set per la propaganda politica del Cremlino. Due le platee a cui si rivolge. Da un lato, i cittadini, con l’obiettivo di normalizzare la guerra; dall’altro, al Sud globale, per sostenere che l’Occidente non è più un modello da seguire
In Germania è caccia agli agenti usa e getta. Le istruzioni dell'intelligence
I servizi tedeschi avvertono i cittadini: Mosca recluta online manodopera anonima per sabotaggio e spionaggio a basso costo. Pene severe, focus su infrastrutture critiche e coinvolgimento diretto della società civile. Così Berlino alza il velo sulla guerra ibrida
Così gli Usa puntano sull'Italia per la stabilità in Libia
Washington intende ridisegnare gli equilibri in Africa partendo dalla Libia, dove l’asse con Roma è fondamentale. Per questa ragione l’inviato speciale di Trump ha prima incontrato i rappresentanti della Libia occidentale e di quella orientale (Saddam Haftar e Ibrahim Dabaiba) per poi essere ricevuto dal titolare della Farnesina
Rusi? No, grazie. Mosca mette al bando lo storico think tank londinese
Secondo la Procura Generale russa, l’istituto britannico è responsabile di dare troppe attenzioni allo sviluppo militare di Mosca e di promuovere una retorica anti-russa. Ma lo stesso Rusi respinge le accuse e difende il suo operato di studio
Verso il vertice dei volenterosi. Anche Merz contrario (come Roma) all'invio di truppe
Differenti le posizioni alla vigilia del vertice dei volenterosi: solo Londra e Parigi puntano sull’invio di militari a Kyiv, mentre Berlino si allinea a Roma su soluzioni meno invasive. Il tutto mentre da Mosca giunge la prima apertura all’ingresso ucraino nell’Ue, ma non cessano i raid
Dai think tank al campo di battaglia. L’IA militare tra Washington e Kyiv
Negli Stati Uniti l’intelligenza artificiale entra sempre più a fondo nella catena di comando militare. In Ucraina, lo stesso strumento diventa un moltiplicatore di forza, capace di compensare lo svantaggio numerico con Mosca
È la Cina la chiave del puzzle ucraino. Procaccini spiega perché
“Non possiamo far finta di non vedere che esiste un asse formato dalla Cina, dalla Russia, ma anche dalla Corea del Nord e dall’Iran, il cosiddetto quartetto del caos, che ha un atteggiamento estremamente ostile nei confronti dell’Occidente”. Conversazione con il co-presidente del gruppo dei Conservatori di Ecr, Nicola Procaccini
La guerra delle catene globali. Così Pechino trasforma i dazi in armi
Pechino sta trasformando i dazi in leve geopolitiche e di narrativa. E l’Europa, priva di strumenti rapidi e credibili, rischia di restare terreno di gioco e non giocatore di questa competizione globale
Commercio, industria e difesa. Così Riad e Abu Dhabi guardano all’Indo-Pacifico
Gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita stanno costruendo una rete di partnership economiche e industriali nell’Indo-Pacifico. Questa dinamica di multi-allineamento ridisegna i rapporti tra Mediterraneo allargato e Indo-Pacifico, offrendo all’Italia nuove opportunità strategiche


 
									













