Undici morti per attentati jihadisti in meno di due settimane. In Israele torna violentemente il problema sicurezza. Le azioni sembrano organizzate, non frutto di gesti individuali, e si parla di una nuova fase che coinvolge tutti gli attori armati contro lo stato ebraico
Esteri
In lode di Biden, che chiama Putin per nome
Viva Joe Biden, che ha il coraggio di dire in pubblico quel che tutti pensiamo in privato: Putin è un dittatore, e c’è da augurarsi che non governi più. Invece che censurarlo, i leader europei dovrebbero fare quadrato. Un secolo fa il silenzio è costato caro. Il corsivo del prof. Joseph La Palombara (Yale)
La Cina è in ginocchio per Omicron. Ma non molla sulla sorveglianza
La città di Shanghai è sotto un rigido lockdown che ha provocato alcuni disordini, mentre il governo di Pechino assegna allo Stato il controllo esclusivo delle banche dati di informazioni genetiche, considerate “il nuovo petrolio”
Ucraina, esperienze e modelli di welfare per la gestione dell'emergenza migratoria
La tragedia del popolo ucraino assomiglia purtroppo a quella di tanti altri popoli in fuga da guerre meno note e soprattutto più distanti dall’Italia. Ma qualcosa si può fare. L’intervento di Stefano Di Palma, direttore ricerche Ecoter
C'è da fidarsi della ritirata di Putin?
Attenzione a parlare di pace e ritirata: Washington e Londra (che finora non si sono mai sbagliate) avvertono che i russi potrebbero solo riorganizzare le forze davanti alle difficoltà. E nemmeno Zelensky si fida
Riunione del Quint. Cosa (non) dicono i resoconti dei leader
I resoconti del riunione Quint fotografano sensibilità diverse: Washington e Londra sono scettiche sulle promesse russe, Berlino e Roma disposte al confronto ma non abbassano la guardia. Oggi telefonata Draghi-Putin
Cosa cerca Erdogan dai colloqui tra Ucraina e Russia
Ankara cerca di sfruttare il massimo degli spazi possibili forniti dalla crisi ucraina e prova ad accreditarsi con Mosca mostrandosi un interlocutore credibile. Cirenaica, Idlib, Karabakh, Nur Sultan sono dossier in cui la Turchia può essere importante e dolorosa per la Russia
Economia e guerra, pensare global e agire local
In Italia manca una visione glocal, che vuol dire, per la politica, adattare una strategia globale al contesto locale. L’opinione di Maurizio Guandalini, giornalista e saggista
Cosa aspettarsi dai difficili negoziati di Istanbul
Mosca e Kiev vogliono uscire dai negoziati senza subire il peso del compromesso. Ci sono segnali positivi, ma anche molti aspetti ancora non affrontati. Cosa aspettarsi dai colloqui di Istanbul
Ecco perché la Cina non ha una posizione chiara sull’Ucraina
Solo quando si potranno comprendere in maniera chiara gli esiti della guerra e le conseguenze dell’invasione russa in Europa, la leadership del Partito comunista cinese deciderà una linea di azione univoca. Una scelta pienamente coerente con l’approccio cinese che però si scontra con le esigenze della realpolitik. L’analisi di Stefano Pelaggi, docente alla Sapienza Università di Roma
















