“Roma non ha tradito i principi su cui si fonda la nostra vicinanza a Kyiv, ma li ha declinati in maniera più che responsabile. L’avallo Onu? Potrebbe prevedere una serie di attori anche esterni all’Ue, come Turchia, Cina e Brasile. Un’operazione sul terreno anche di truppe europee? Richiederebbe comunque uno stretto coordinamento con gli Stati Uniti in termini di raccolta di dati di intelligence e di protezione antiaerea e antimissile”. Conversazione con l’esperto diplomatico, già ambasciatore d’Italia presso l’Ocse, alla Nato, in Libano, Gabriele Checchia
intervista
Quello di Azione (con Meloni) sarà il congresso della coerenza. Parla Richetti
Quello del fine settimana per Azione sarà il congresso della coerenza. Rivendicando la distanza tra la destra di governo e il campo largo, il partito guidato da Carlo Calenda cerca di ritagliarsi il proprio ruolo provando a spezzare le catene del bipolarismo sui contenuti. Con Italia Viva? I rapporti sono cordiali, ma loro hanno scelto di stare con Schlein e Conte. Noi no. E Meloni? Siamo all’opposizione ma apprezziamo la disponibilità al dialogo. Colloquio con Matteo Richetti, capogruppo alla Camera
Genomica, AI e salute pubblica. L’Italia alla prova dell’innovazione secondo Moriconi (MinSal)
Dalla diagnosi precoce alle terapie personalizzate, la genomica sta trasformando la sanità pubblica. Ma restano aperti nodi cruciali: equità nell’accesso, protezione dei dati sensibili, governance dell’innovazione e alleanze pubblico-privato. Il punto di Stefano Moriconi, capo segreteria tecnica presso il ministero della Salute
Tra Salvini e Tajani prevarrà la mediazione di Meloni. Piepoli spiega perché
Lo scambio di accuse fra i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, finirà col “far prevalere la linea della premier Giorgia Meloni che, essendo politicamente più forte di entrambi, ancora una volta riuscirà a mediare. A Salvini, però, do un consiglio: si concentri sul territorio e lasci la politica estera a chi la conosce”. Schlein? “Il Pd è forte, ma il campo largo non esiste come prospettiva di alternativa di governo”. Conversazione con il sondaggista, Nicola Piepoli
Deterrente comunitario, sì o no? Il percorso verso il nucleare europeo spiegato da van Hooft (Rand)
Secondo Paul van Hooft, research leader in Defence and Security presso Rand Europe, è difficile pensare ad un nucleare europeo nel breve termine. Il percorso è lungo, e serve un impegno costante. Ma ci sono opzioni intermedie. Nel frattempo, l’Ue può agire efficacemente in altri settori. E non deve alienarsi gli Usa
Perché il via libera al ddl sull'AI è una buona notizia secondo Bassan
L’approvazione del ddl sull’Intelligenza Artificiale al Senato rappresenta “un passo avanti importante” nell’approccio al tema. Ora, però, va “implementato, in particolare indicando quali sono le autorità competenti per la tutela dei diritti fondamentali sull’Intelligenza Artificiale”. Colloquio con Fabio Bassan, docente di Roma Tre
La Germania ha diritto a farsi il suo debito, ma gli eurobond restano una battaglia giusta. La versione di Reichlin
Per anni i Paesi mediterranei hanno criticato Berlino, accusandola di eccessivo rigore. Ora che invece il governo federale spende, ce la prendiamo con il mancato appoggio al debito comune. Che, comunque, resta una scelta sensata. L’Italia? Stia attenta ai tassi e, soprattutto, ai dazi. Colloquio con Pietro Reichlin, economista e docente alla Luiss e direttore del centro di ricerca Center for Labor and Economic Growth
Vi spiego come funziona la prima banca della Difesa. Parla Rob Murray (Dsr Bank)
La creazione della Dsr Bank rappresenta un passo strategico per colmare il deficit di finanziamento della difesa europea. Secondo Rob Murray, la banca multilaterale garantirà capitali a lungo termine, rafforzando la capacità produttiva del settore e incentivando una nuova cultura del procurement. L’obiettivo? Un’Europa più sicura, resiliente e autonoma nella produzione di sistemi d’arma e tecnologie di difesa
L'Ue è coesa con l'Ucraina, ora lo sia anche sulla Difesa. Parla Curti Gialdino
Dal Consiglio europeo, esce un’Unione coesa (per lo meno nei suoi 26 Paesi, al netto dell’Ungheria), a sostegno incondizionato dell’Ucraina e contro Putin. E l’Italia, sulle decisioni strategiche, è a pieno titolo allineata ai partner, senza indugi. Per la Difesa Comune serve più coordinamento sugli investimenti Made in Europe, senza dimenticare la sponda transatlantica. Colloquio con Carlo Curti Gialdino, già ordinario di Diritto dell’Unione europea alla Sapienza e vicepresidente dell’Istituto diplomatico internazionale
Senza gli Usa l'Europa è indifesa. I suggerimenti di Polyakova (Cepa)
Mentre gli Stati Uniti perseguono una politica estera sempre più indipendente dagli alleati storici, l’Europa si trova a un bivio: investire sulla propria autonomia strategica o continuare a dipendere dalla protezione americana. La guerra in Ucraina ha accelerato questa riflessione, ma le capacità militari europee restano limitate. E in un momento di simile instabilità, le ritorsioni europee sulle aziende tech Usa non aiutano. L’opinione della presidente del Center for European Policy Analysis Alina Polyakova
















