Skip to main content

Una proposta conservatrice per l'Europa. L'idea di Ippolito

L’alternativa idea conservatrice di Europa al progressismo si fonda sul dovere di restare sé stessi, di mantenere nel piccolo la grandezza di una civiltà antica, ordinata, consapevole della sua verità. Scommettere sull’Europa è credere che per noi la partita non è finita. La riflessione di Benedetto Ippolito

Francia e Germania in affanno, e se la stabilità europea si chiamasse Italia?

In Ue praticamente solo l’Italia ha una parvenza e una sostanza di stabilità politica, che si riflette positivamente sui mercati e sul gioco di alleanze e partnership. Il 2024 si apre con una serie di sfide altamente complesse e dalla difficile gestione ma che, al contempo, rappresentano una opportunità oggettiva per Giorgia Meloni: la presidenza italiana del G7 può essere laboratorio dove sperimentare modelli di azione e intuizioni strategiche, come il Piano Mattei

Ripartiamo da donne e giovani, viatico per la crescita. Scrive Liuzzo

Gli ultimi dati Istat sul lavoro certificano che sull’occupazione femminile e giovanile ci sono ampi margini di miglioramento. La quota degli occupati tra 15 e 34 anni di età è scesa dal 30,1% del terzo trimestre 2008 al 22,7% del terzo 2023, mentre quella di chi ha almeno 50 anni è aumentata dal 24,2% al 40,4 per cento. È ora di trasformare in forza le nostre debolezze, come avrebbe voluto Guido Carli. L’intervento di Romana Liuzzo, presidente della Fondazione Guido Carli

Michel lascia il consiglio e certifica la fine della maggioranza. La sferzata di Bonfrisco

Per il futuro, spiega l’eurodeputata leghista, “la speranza è una maggioranza di centrodestra, che possa esercitare una guida dell’Unione europea in sintonia con le aspettative dei cittadini europei”. Le dimissioni del presidente del Consiglio Ue sono la dimostrazione della fine dell’alleanza tra popolari e socialisti

Caso Moro, il ruolo determinante del Kgb e l'ossessione (sbagliata) per la Cia. Parla Tortorella

Dopo quarantasei anni, il caso Moro fa ancora discutere. A tornare sul tema è la trasmissione Report con la testimonianza dell’ex numero due del Psi, Signorile. Ma il problema è la narrazione sul ruolo dei servizi segreti e l’ossessione sulla Cia. Ma in realtà l’implicazione maggiore la ebbe il Kgb. Conversazione con il giornalista, già vicedirettore di Panorama, Maurizio Tortorella

I due rischi della candidatura di Meloni. Il commento di Cangini

Il rischio, paradossalmente, è che candidandosi alle europee Giorgia Meloni stravinca e che tale ultra vittoria accresca la frustrazione degli alleati fino a ripercuotersi sulla tenuta del governo. I moniti di Cangini

Cosa succede dopo le dimissioni di Michel dal Consiglio europeo. Gli scenari di Polillo

Le dimissioni di Michel dalla presidenza del Consiglio Europeo aprono, di fatto, la strada all’ungherese Orban da molti considerato vicino a Putin. C’è, dunque, preoccupazione per la successione benché ci sia un antidoto rassicurante: la candidatura di Mario Draghi, avanzata già, tra gli altri, dal presidente francese Macron. Gli scenari di Polillo

Classi dirigenti? O la fedeltà o la militanza e la preparazione. Il commento di Merlo

Restano due i grandi nodi politici, culturali ed organizzativi da sciogliere se si vuole realmente invertire la rotta. E cioè, il ritorno di partiti autenticamente democratici, collegiali e partecipativi da un lato e sistemi elettorali che semplicemente restituiscano ai cittadini-elettori il potere di scelta dei futuri eletti dall’altro. Il commento di Giorgio Merlo

Il muro contro muro della politica italiana è inutile e stucchevole. La versione di Polillo

Si parla tanto di un prossimo confronto tra le due donne della politica italiana. Che sia un confronto per gettare le basi di qualcosa d’inedito, non la riedizione del vecchio canovaccio dei romanzi di Guareschi. Il commento di Gianfranco Polillo

Subito con un decreto legge sul lobbying. L'appello del prof. Petrillo

Di Pier Luigi Petrillo

Una legge sul lobbying non deve avere una logica punitiva ma una visione prospettica: regolare un mercato attualmente sregolato, non può che servire prima di tutto ai lobbisti stessi così da espellere i tanti improvvisati che, in virtù di occasionali colpi di fortuna o qualche buon contatto telefonico, pensano di poter influenzare il potente di turno. Il commento di Pier Luigi Petrillo professore di Teoria e tecniche del lobbying alla Luiss e all’Università Unitelma Sapienza

×

Iscriviti alla newsletter