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La danza del de-risking. Seul sempre più centrale nel distacco da Pechino

Semiconduttori e batterie sono pilastri dell’economia nazionale, ma anche le direttrici di una collaborazione sempre più stretta con i partner occidentali, evidenziata con chiarezza dall’aumento di investimenti diretti dall’estero. L’intento comune è contrastare il gigante cinese con supply chain (indo-pacifiche) alternative

Ue-Cina, il de-risking va di traverso a Xi. Rischio flop al vertice

Potrebbe non esserci una dichiarazione congiunta da siglare alla fine del prossimo summit tra europei e cinesi. Pechino sta reagendo con stizza alla spinta verso la sicurezza economica di Bruxelles. Gli elementi irritanti sul tavolo prendono il nome di de-risking, e la soluzione cinese passa dall’avversare l’unità europea

Amici di Xi. La cinese Byd verso una fabbrica in Ungheria

Per Faz, l’automaker di Shenzen che sta per superare Tesla ha già deciso di costruire la sua prima fabbrica per auto europea nel Paese di Orban, che per il presidente cinese è “un amico” della Cina e lavora per espandere le relazioni industriali con Pechino. Sarà compatibile con la spinta anti-dumping europea?

China EV

La Cina attacca l’Ue per il faro sull’auto elettrica

Pechino ha reiterato la sua irritazione per l’indagine dell’Ue sugli aiuti statali, quelli che hanno permesso di costruire un vantaggio inarrivabile lungo l’intera filiera dei veicoli elettrici. E promette ritorsioni se l’Ue dovesse imporre dazi per livellare il terreno di gioco. Si delinea un dilemma per Bruxelles: transizione Made in China o guerra commerciale?

Ue, Usa, Cina. Così la geopolitica rimodella l’industria dell’auto elettrica

Sale la tensione tra Bruxelles e Pechino in seguito all’annuncio dell’indagine europea sulle distorsioni di mercato. La svolta assertiva dell’Ue porta verso un cambio di passo nella relazione commerciale e politica con la Cina. E mentre le due potenze cercano di bilanciare rischi e aperture, Ford congela la costruzione della maxi-fabbrica per batterie con tecnologia cinese

Sicurezza economica, faro sulle auto cinesi. La svolta di von der Leyen

Sicurezza economica, ecco il faro dell’Ue sulle auto elettriche cinesi

Von der Leyen ha annunciato l’avvio di un’indagine sull’“inondazione” di veicoli elettrici cinesi a basso costo che minacciano di “distorcere” il mercato europeo. Una presa di posizione netta che risponde alle preoccupazioni degli automaker europei – e segna un passo geopolitico verso il de-risking (con forte valenza per le europee del 2024)

Materie prime, così si riduce lo strapotere cinese. La ricetta di Lombardo

Materie prime, così si riduce lo strapotere cinese. La ricetta di Lombardo

Con le restrizioni sui metalli, Pechino è passata al contrattacco. Dovesse espanderle, le industrie occidentali sono a rischio. Ora serve guardare a come cambieranno le tecnologie, e dove si trovano i materiali, per contrastare la presa cinese sulle supply chain. E la soluzione, spiega Teo Lombardo (Liberi Oltre), passa dall’affiancare i Paesi terzi nello sviluppare la loro capacità di raffinazione

Full electric e batterie a stato solido. La svolta storica di Toyota

L’ultima casa automobilistica a puntare totalmente sull’auto elettrica potrebbe essere la prima a rivoluzionarla – con una batteria innovativa in grado di raddoppiare l’autonomia e rendere irrisori i tempi di ricarica. La strategia del marchio giapponese si gioca sui materiali e sull’assemblaggio: ecco perché potrebbe ribaltare l’ascesa degli automaker cinesi

Il futuro delle batterie. Tutte le soluzioni alternative agli ioni di litio

Con l’aumento esponenziale della domanda di accumulatori e le preoccupazioni relative alle supply chain, crescono le attenzioni e i finanziamenti per le soluzioni alternative alle batterie agli ioni di litio. Stato solido, litio-ferro-fosfato, litio-aria e accumulatori industriali: ecco le soluzioni più promettenti (e chi ci sta scommettendo)

Verdi e strategiche. Ecco il piano della Commissione per le industrie europee

Con il Net Zero Industry Act e il Critical Raw Materials Act, Bruxelles ha proposto una strategia per portare avanti la transizione, proteggendo la competitività dei produttori europei e rafforzando l’approvvigionamento di materie prime critiche – in sincronia con gli Usa – per sottrarsi al predominio della Cina

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