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Francesco Naso

L’illusione degli e-fuels e l’ineluttabilità dell’elettrico. Parla Naso (Motus-E)

In Ue si dibatte di carburanti sintetici, che rimangono una non-soluzione. Intanto il mercato ha già deciso: la vera protezione dei posti di lavoro (e dell’industria) passa dall’auto elettrica. In questa intervista il segretario generale di Motus-E traccia l’evoluzione dell’automotive, pro e contro delle tecnologie a disposizione e come preservare la competitività italiana su scala globale

Rinnovabili

Corsa alle tecnologie verdi. Così l’Ue (con gli Usa) punta a rilanciare l’industria

È in arrivo la proposta della Commissione per far competere le industrie europee strategiche per la transizione ecologica e digitale, che dovrebbe dare risposte alle aziende in attesa. Al Net Zero Industry Act Bruxelles vuole affiancare un piano per i materiali critici, dove la sponda con gli alleati sarà imperativa per far fronte al dominio cinese

Giacomo Vigna

La strategia italiana per le materie prime critiche. Parla Vigna (Mimit)

Non c’è transizione, né ecologica né digitale, senza le materie prime per tecnologie e infrastrutture. E l’Italia, come gli altri Paesi occidentali, deve ripartire da capo per ricostruire e proteggere la propria catena del valore. Giacomo Vigna, che co-dirige il tavolo di lavoro Mimit-Mase, analizza con Formiche.net le sfide e le direttrici del governo

Batterie auto elettrica

Auto elettrica, Berlino tira dritto grazie alla Cina (che apre la guerra dei prezzi)

La Germania risponde alle preoccupazioni italiane: avanti a tavoletta sulla conversione all’auto elettrica. E intanto Catl, gigante cinese delle batterie, forte della sua posizione dominante lungo la catena di approvvigionamento, apre una guerra dei prezzi per sbaragliare i concorrenti

Auto elettrica

Tutti i mal di pancia (italiani e Ue) sull’auto elettrica. Con vista Cina

La transizione a tappe forzate ha smosso gli animi degli italiani, in pensiero per la filiera dell’automotive e per la miopia delle scelte. Maretta anche a livello internazionale, dove nonostante gli sforzi di cooperazione sulle materie prime, la diatriba europea con gli Usa sui sussidi verdi lascia spazio alla Cina

Filiera auto elettrica Stellantis

La corsa verso l’auto elettrica? Rischiamo di andare a sbattere, dice Cantamessa (PoliTo)

Con l’addio delle auto a benzina e diesel a partire dal 2035, il Parlamento Ue ha reso l’elettrico ineluttabile e soffocato le tecnologie alternative. Senza consapevolezza di quale sarà la strada migliore e senza fare i conti con la complessità della conversione industriale. Per il professor Cantamessa (Politecnico di Torino) occorre fermarsi e ripensare l’approccio: ecco come

Pechino

Cina, la sfida con l’Occidente dal green tech a TikTok. Parla Rasser (Cnas)

L’export control sui microchip fa male a Pechino, ma occhio alla ritorsione sul campo delle tecnologie verdi. Passeranno decenni prima che le supply chain occidentali diventino resilienti, una finestra in cui i Paesi like-minded dovranno cooperare. Il direttore del Programma di tecnologia e sicurezza nazionale del Center for a New American Security fotografa le direttrici del confronto

Janet Yellen

Ira e sussidi. La convergenza Ue-Usa passerà dalle materie prime

Bruxelles e Washington stanno lavorando su un accordo per estendere la portata delle sovvenzioni statunitensi per le tecnologie verdi alle industrie europee, attraverso un accordo strategico sulle materie critiche per la transizione, con l’obiettivo finale di contrastare la morsa cinese su tutti i settori cleantech

Batterie auto elettriche ev

Batterie, così l’Europa può “sganciarsi” dalla Cina entro il 2027. L’analisi di T&E

Il Vecchio continente non è condannato alla dipendenza tecnologica da Pechino, secondo l’ultima analisi del think tank. Ma tutto dipende da come gli Stati membri decideranno di rispondere all’Inflation Reduction Act statunitense. La soluzione? Un fondo sovrano Ue, finanziato a debito comune, focalizzato sulle industrie strategiche

Auto elettrica

L’auto elettrica apre una guerra commerciale Ue-Usa (in barba al Ttc)

Le misure di reshoring volute da Biden penalizzano l’industria dei partner e hanno già suscitato l’ira degli europei, di cui Macron ha deciso di farsi interprete. Il rischio è una frattura nell’unità transatlantica, faticosamente ricostruita negli ultimi anni, e un conflitto economico in cui l’unico vincitore sarà la Cina

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