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L'interesse di Tsmc per i chip di Intel. Cosa c'è da sapere

L’azienda taiwanese leader mondiale della produzione di semiconduttori potrebbe rilevare una parte o tutte le fabbriche di quella americana. Un’operazione che soddisferebbe i piani di Donald Trump, sia industriali sia politici, e che rivoluzionerebbe il mercato. Ma è una storia tutta da scrivere

La risposta delle Big Tech ai limiti all'export di Biden

Il settore tecnologico, praticamente all’unisono, sta avvertendo l’amministrazione uscente che il piano dell’ultimo minuto, con cui vengono posti dei rigidi paletti sull’export di chip e altri strumenti chiave di IA, rischia di mettere a repentaglio la stessa produzione americana. Un conto è controllare come vengono utilizzati, un altro è negarli a prescindere

Occhio per occhio, chip per chip: ai limiti Usa, la Cina blocca gallio, germanio e antimonio

Dopo l’ulteriore stretta degli americani, Pechino vieta le esportazioni dei suoi materiali chiave per la costruzione dei semiconduttori. Si tratta dell’ultimo capitolo di una guerra commerciale che si appresta a diventare ancor più calda con il ritorno di Donald Trump

Donald Trump allontana ancor di più Taiwan dalla Cina. Ecco il motivo

Il tycoon, appena rieletto, prevede di applicare dazi da circa il 60% sulle merci cinesi, costringendo Taipei a spostare la produzione di molte sue aziende che nella terra del Dragone hanno investito miliardi. Non è detto però che il futuro tra gli Usa e l’isola possa rimanere lo stesso con il cambio della guardia alla Casa Bianca

Taiwan, abbiamo un problema. I chip della Tsmc aiutano Huawei?

Dopo diverse segnalazioni, il colosso dei semiconduttori di Taiwan è stato costretto a chiarire al dipartimento per il Commercio degli Usa la sua estraneità ai fatti. Il problema però rimane: controllare il rispetto dei limiti all’export imposti da Washington risulta complesso

Guerra dei chip. Il governo olandese può far saltare l’assistenza Asml in Cina

L’esecutivo guidato da Schoof non sembrerebbe intenzionato a rinnovare le licenze concesse alla società olandese per i servizi e la fornitura di pezzi di ricambio ai propri clienti cinesi. Che così scadrebbero a fine anno

Semiconduttori, IA e non solo. Così Intel prova a superare il suo trimestre rosso

In attesa che arrivino le sovvenzioni del Chips and Science Act, l’azienda americana ha registrato un calo nel secondo trimestre che la costringerà a rivedere i piani per il futuro. L’obiettivo è ridurre spese e investimenti per tornare competitivi in un settore in ripresa, dove le rivali corrono veloci

Le tre c che allontanano i Paesi Bassi dalla Cina

Chip, cyber e cctv. Dopo la stretta all’export, l’intelligence rivela che lo spionaggio informatico cinese è più esteso di quanto si pensasse inizialmente. Intanto, Amsterdam rimuove le telecamere cinesi. È una delle eredità di Rutte per il prossimo premier Schoof

Sui chip balzo di Corea e Usa, ma Ue ferma. Le previsioni 2032

La Cina rimarrà al primo posto ma perdendo quota. Taiwan scenderà al terzo. Gli Stati Uniti, senza il Chips Act, sarebbero scesi all’8% mentre cresceranno al 14%. L’obiettivo 20% fissato dalla Commissione rimane un miraggio. Tutti i numeri del rapporto di Semiconductor industry association e Boston consulting group

Ue e Regno Unito di nuovo assieme, almeno sui chip

Il governo britannico annuncia l’ingresso nella Chips Joint Undertaking, l’impresa comune europea sui microchip che mira a ristabilire la leadership tecnologica dell’Unione nel settore. Da Londra anche una campagna per rafforzare i legami con i ricercatori di Italia e Spagna

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