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Un secondo shock cinese per l'automotive europeo? Cosa dice il report Ecfr

Il think tank European Council on Foreign Relations lancia l’allarme sul secondo “China shock” e sulla forza dirompente delle case automobilistiche cinesi integrate verticalmente, capaci di produrre veicoli a nuove energie a costi molto più bassi rispetto ai competitor occidentali. Il report mette in guardia inoltre sul rischio di “sinicizzazione” delle grandi marche europee, sempre più imprigionate in filiere controllate da Pechino

Huawei non è un capitolo chiuso nella guerra tech Usa-Cina

Huawei non è un capitolo chiuso nella guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina. Dopo i colpi inferti dall’amministrazione Trump e il proseguimento delle restrizioni volute da Biden, il colosso di Shenzhen si è rimodellato. A Washington serve una strategia di lungo termine per contenere davvero l’ascesa tecnologica di Pechino

Dallo smart grid alla domotica. Le insidie nei dispositivi cinesi secondo Mayer

Negli ultimi quindici anni, accademici e intelligence hanno evidenziato i rischi legati ai pannelli solari cinesi dotati di funzioni di intercettazione e sabotaggio. Nonostante ciò, l’Europa non ha sviluppato una visione strategica unitaria, preferendo accordi a breve termine con aziende cinesi per interessi particolari. Il commento di Marco Mayer

Perché il fentanyl continua a dividere Usa e Cina

Washington valuta di rivedere i dazi del 20% imposti sulle merci cinesi, in cambio di maggiori controlli sui precursori chimici. Pechino contesta le accuse e sostiene che la responsabilità del problema ricada esclusivamente sugli Stati Uniti

Tensioni Usa-Cina su Huawei. Questa volta nel mirino ci sono i chip AI

Washington ha emesso nuove linee guida che vietano l’utilizzo, in qualsiasi parte del mondo, dei chip AI Ascend 910B di Huawei, ritenuti soggetti ai controlli alle esportazioni americane. La decisione si inserisce in un contesto di negoziati commerciali sempre più tesi con Pechino, che minaccia ritorsioni

Allarme sicurezza. Scoperte backdoor negli inverter cinesi

Un’inchiesta Reuters ha rivelato che alcuni inverter solari e batterie cinesi contengono componenti di comunicazione non documentati, come radio cellulari, che potrebbero aggirare i firewall e consentire accessi remoti alle reti elettriche. Con Huawei, Sungrow e Ginlong Solis a dominare il mercato globale, oltre 200 GW di capacità solare europea risultano esposti. Gli Stati Uniti hanno già avviato valutazioni di sicurezza e stanno considerando restrizioni sugli acquisti da fornitori cinesi, mentre utility come Florida Power & Light cercano fornitori alternativi per ridurre la dipendenza strategica

Pechino continua a stringere il cerchio sulla sicurezza a Hong Kong

Hong Kong propone un’integrazione alla Legge sulla sicurezza nazionale che rafforza l’Ufficio di Pechino: obbligo di cooperazione, segreto d’ufficio con multe e carcere, “luoghi proibiti” e immunità per chi assiste. E la propaganda cinese dipinge la sicurezza come presupposto di libertà e prosperità

Negoziare nuovi equilibri con l’Asia. La missione dell’Occidente secondo Orlandi

Il vertice dell’Asian Development Bank a Milano segna un’opportunità strategica per l’Italia nell’Indo-Pacifico. Secondo Romeo Orlandi, vicepresidente di Italia-ASEAN, serve negoziare nuovi equilibri con un’Asia che “non è più impressionabile dalle navi da guerra”

Investimenti esteri. Bruxelles allenta la presa su Cina, chip e IA?

Il compromesso tra Stati membri e Commissione riduce da vincolanti a facoltative le procedure di controllo sugli investimenti esteri nei settori strategici, infiammando il confronto con l’Europarlamento. Si rischia di ritardare un pilastro della strategia di sicurezza economica

Se Cina e Russia stringono l’asse. L’Europa al bivio raccontata da Small (Gmf)

La visita di Xi a Mosca rilancia l’alleanza strategica tra Cina e Russia e mette in evidenza i limiti delle relazioni con l’Europa. Andrew Small (German Marshall Fund) avverte che le sovraccapacità cinesi e la cooperazione difensiva con Mosca rappresentano una minaccia economica e militare senza precedenti. Inoltre, la vulnerabilità delle infrastrutture critiche europee—dalle reti energetiche ai sistemi digitali—richiede una risposta urgente e coordinata a livello continentale

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