Skip to main content

Pace e ricostruzione. Il ruolo dell'Italia dopo il cessate il fuoco a Gaza

Oltre il cessate il fuoco il progetto di Roma è costruire una stabilità duratura nel quadro geopolitico mediterraneo, dove è essenziale “lavorare in pace e intensificare gli scambi commerciali”. Da questo punto di vista lo sforzo progettuale italiano sarà doppio: da un lato consolidare la tregua e in secondo luogo riprendere gli Accordi di Abramo

Le ambizioni di Erdogan e i progetti di Trump. Il doppio puzzle in Medio Oriente

Perché il rapporto tra Erdogan e Netanyahu può amplificare il conflitto in Medio Oriente ma accelerare l’equilibrio in Siria (con un colpo contro i curdi)? Al contempo le ambizioni della Turchia di ripristinare un’influenza in stile patria blu potrebbero portare ad un aumento delle tensioni. Sullo sfondo il ruolo del golfo e i progetti di Trump

Il valore della Diplomazia in un mondo in crisi. Il monito di Mattarella

Il Capo dello Stato apre la XVII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia cerchiando in rosso la missione della diplomazia e lo fa intrecciandola con le sfide che la politica estera impone all’attualità come le guerre a Kyiv e a Gaza

 

Abu Mazen da Meloni e Mattarella. La diplomazia italiana al lavoro per Gaza

Abbas ricevuto da Meloni, Mattarella e Bergoglio torna a casa con una certezza: l’Italia può mettere in campo uno schema virtuoso, sia in qualità di vicino occidentale “di area” con riferimento al bacino mediterraneo, sia in virtù della presenza italiana nella missione Unifil in Libano, cerniera determinante al fine della gestione del conflitto a Gaza e del suo auspicabile superamento. Il ruolo della Casa Bianca e gli intrecci con la Siria

A cosa punta la Turchia come componente della Nato

Erdogan riceve Rutte pensando a Trump: il primo meeting di una fase del tutto nuova del Bosforo va letto in filigrana rispetto a due elementi che si intrecciano geopoliticamente, la possibile cooperazione in materia di forniture all’industria della difesa e l’adesione turca alla Brics. Sullo sfondo l’ambizione erdoganiana di essere “ceo del post guerre”

Ucraina, Gaza, Africa. Cosa ha detto Tajani all'apertura dei Med Dialogues

Di Antonio Tajani

“Le vostre discussioni arricchiranno il G7 offrendo spunti, punti di vista, prospettive nuove che saranno molto importanti per i nostri lavori. Vogliamo essere all’altezza della sfida della pace, del dialogo e della crescita. Lo faremo con l’orgoglio di una diplomazia che costruisce ponti e vuole aprire sempre nuovi canali di dialogo”. L’intervento del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ai Dialoghi Mediterranei

 

Le priorità italiane su Ue, Kyiv e Gaza. Tajani al Consiglio esteri di Bruxelles

Le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, la contingenza nel Mar Rosso, il caso Venezuela, la nuova amministrazione americana con cui confrontarsi. Un quadro in cui, secondo Tajani, rimandare la Commissione europea sarebbe un grave errore

Così Meloni farà da ponte tra Ue e gli Usa di Trump. La versione di Fidanza

“Mi auguro che con Trump continui l’ottimo lavoro iniziato da Giorgia Meloni con l’amministrazione Biden per fare dell’Italia la portabandiera di una nuova visione europea e occidentale verso il Mediterraneo e l’Africa”. Conversazione con il Capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza

Rutte-Meloni. Il ruolo dell'Italia dopo il conflitto in Ucraina secondo Cangelosi

“Il rapporto fra Meloni e Rutte è buono e credo che la posizione che il premier ha preso sui dossier principali sia molto netta e decisamente pro Ucraina, però l’Italia, assieme ad altri Paesi, dovrebbe pensare al dopo, cioè a come mettere fine a questo conflitto”. Conversazione con l’ambasciatore Rocco Cangelosi, già rappresentante permanente per l’Italia a Bruxelles e consigliere diplomatico del presidente Giorgio Napolitano

Gli interessi attorno al gas che la guerra a Gaza nasconde

Le mire di Tshuva, l’accantonamento del gasdotto Eastmed, le nuove proposte di Chevron e le previsioni di Eni sul campo Cronos2 a Cipro: lo scontro in Medio Oriente ha di fatto messo in stand by la grande partita che si sta giocando sul gas. Un dossier che prevede il rischio di contrapposizioni accanto alle ambizioni dei Paesi coinvolti

×

Iscriviti alla newsletter