A breve la Commissione di Ursula von der Leyen presenterà una strategia comune per ridurre l’esposizione ai rischi economici esterni. Si parla di controlli su aziende, limiti all’outsourcing, sanzioni anti-dumping, screening degli investimenti e non solo. L’elefante nella stanza è la Cina, ma non tutti i Paesi Ue sono pronti al de-risking. Ecco perché la Germania resta scettica
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Meloni vede Scholz. Ita-Lutfhansa e sinergie industriali in agenda
Incontro a margine dei lavori del G7 di Hiroshima, in Giappone. Il cancelliere atteso a Roma a inizio giugno per sbloccare il Piano d’azione italo-tedesco
Cosa cambia per Trieste con il sì di Scholz alla cinese Cosco
Dopo mesi di tira e molla, il governo tedesco ha dato l’ok all’ingresso del colosso di Pechino nel porto nel Nord della Germania. Mesi fa, Ghiretti (Merics) spiegava a Formiche.net le conseguenze per Trieste
Parola d’ordine reshoring. Così Berlino riapre le miniere
Si parte dai giacimenti di fluorite e litio per assicurarsi i materiali per le batterie per auto elettriche. E la spinta a riattivare estrazione e raffinazione è dettata da considerazioni strategiche, per non lasciare l’economia tedesca alla mercé della Cina. Anche al netto dell’amore tra Scholz e Xi
Eredità Merkel. L’agenzia cyber tedesca usa tecnologie Huawei
Il governo ammette che il Bundesamt für Sicherheit in der Informationstechnik fa affidamento su apparecchiature “made in China“. Una questione “esplosiva”, racconta un quotidiano locale. Ecco perché
Nel nome della neutralità tecnologica. Le mosse di Meloni in Ue
Alla riunione del Consiglio europeo, la sorte dell’auto è stata al centro del dibattito. Il dossier, ancora in stallo, si intreccia con l’esposizione alla Cina, la designazione delle tecnologie verdi e persino la pressione migratoria. E Roma si afferma come attore di peso nel triangolo con Berlino e Parigi
Auto elettrica, Berlino tira dritto grazie alla Cina (che apre la guerra dei prezzi)
La Germania risponde alle preoccupazioni italiane: avanti a tavoletta sulla conversione all’auto elettrica. E intanto Catl, gigante cinese delle batterie, forte della sua posizione dominante lungo la catena di approvvigionamento, apre una guerra dei prezzi per sbaragliare i concorrenti
A Roma (non a Parigi o Monaco) la diplomazia cinese ha trovato la strada in salita
Se Francia e Germania spingono per lasciare una porta aperta a Pechino, l’Italia di Meloni ha accolto Wang con freddezza (nonostante la Via della Seta). Ma attenzione: Xi sa usare bene il “divide et impera” con l’Ue
Le vie dell’idrogeno. L’Ue è più nucleare, gli Usa contano sull’Ira
Bruxelles pubblica le nuove regole per produrre idrogeno verde, che comprendono il ritorno al nucleare. Washington, dal canto suo, sta mettendo a terra miliardi per creare hub specializzati. Intanto la Cina punta sugli elettrolizzatori a buon mercato per sbaragliare la concorrenza. E l’Italia?
La mossa dell’americana Wolfspeed sui chip in Germania ci riguarda. Ecco perché
Il chipmaker americano ha annunciato di investire 3 miliardi di dollari in una fonderia nello stato tedesco del Saarland. L’impianto, che l’azienda ha definito il più grande e avanzato del mondo per il suo genere, fabbricherà semiconduttori per i veicoli elettrici. Si tratta di un settore in rapida crescita, che vede anche l’Italia in prima linea