“Unifil? La missione deve proseguire, e qualsiasi scelta diversa smentirebbe un impegno che si protrae da decenni. L’Iran e il nucleare per usi militari? Non può essere accettato dalla comunità internazionale. I Paesi del Golfo? Possono giocare un ruolo fondamentale, in primo luogo attraverso la normalizzazione delle relazioni con Israele”. Conversazione con la presidente della commissione Esteri/Difesa del Senato
Israele
Eliminato Sinwar. Cosa cambia per Hamas secondo Virgili (Wzb)
Dopo Haniyeh e Deif, Israele fa fuori anche il nuovo leader dell’organizzazione palestinese. Secondo Virgili (Wzb) si riaprono le possibilità di un accordo sugli ostaggi
Cyber-attacco contro l’Iran. È iniziata la risposta di Israele?
Attacco informatico “senza precedenti” contro governo, industria nucleare, reti di distribuzione, trasporto di carburante, municipalità e porti. Teheran in apprensione per la risposta di Netanyahu. E Usa al lavoro sul fronte diplomatico
Medioriente in fiamme, l’escalation che (quasi) nessuno vuole. L’analisi del gen. Del Casale
Mentre Teheran continua a sostenere le sue milizie per procura, la prospettiva di un coinvolgimento diretto nel conflitto si fa più concreta. Israele, forte del sostegno americano, si prepara a colpire obiettivi strategici, comprese le installazioni nucleari iraniane, con il rischio di un’escalation che potrebbe estendersi oltre la regione, influenzando gli equilibri globali. L’analisi del generale Massimiliano Del Casale, già presidente del Centro alti studi per la Difesa
Israele-Iran, nessuno vuole la guerra ma... Lo scenario che preoccupa la Cia
Secondo il direttore Burns il vero rischio è rappresentato da possibili errori di calcolo che alimentano una pericolosa escalation nel conflitto. L’agenzia, ha detto, non ha prove che Teheran stia accelerando il programma nucleare, ma il rischio resta
L'Italia non dimentica la disumana aggressione di Hamas. Le parole di Meloni in Sinagoga
Ricordare e condannare con forza ciò che è successo un anno fa non è un mero rituale, ma il presupposto di ogni azione politica che dobbiamo condurre per riportare la pace in Medio Oriente, perché la reticenza che sempre più spesso si incontra nel farlo tradisce un antisemitismo latente e dilagante che deve preoccupare tutti. E le manifestazioni pubbliche di questi ultimi giorni lo hanno, purtroppo, confermato. L’intervento della presidente Meloni
L'Italia globale è vicina a Israele e si impegnerà per impedire l'escalation. Parla Menia
Il vicepresidente della Commissione esteri/difesa del Senato: “L’Italia globale è vicina a Israele. L’azione del governo italiano, presidente di turno del G7, punta a impedire un’escalation su base regionale che potrebbe avere conseguenze inimmaginabili. Certamente Roma si impegnerà costantemente per un cessate il fuoco a Gaza, per la liberazione degli ostaggi israeliani e per la stabilizzazione del confine con il Libano in virtù del rispetto delle risoluzioni Onu”
David Barnea, l’uomo chiave del Mossad tra guerra e diplomazia
Esperto di humint e sigint, il direttore del servizio è il protagonista di operazioni che spaziano dal Libano all’Iran ma anche delle trattative con il Qatar. A differenza di quello dei colleghi di Shin Bet e Aman, il suo posto è saldo
Il rischio è dar fuoco alla regione. Monito di Parsi contro i doppi standard in Medio Oriente
Conversazione con l’analista e docente della Cattolica: “Nessuno mette in discussione il diritto di Israele a difendersi contro Hamas. Ed è ovvio che questa distinzione tra la situazione russa e la situazione israeliana deve essere sempre tenuta presente. Dopodiché però le modalità con cui Israele ha reagito e la strage infinita di palestinesi ricordano esattamente come si muove Putin in Ucraina. G7 e Stati Uniti possono fare pressione su Israele perché mostri moderazione estrema nei confronti dell’Iran, perché lì è la chiave di volta rispetto alla de-escalation. Ma se Israele colpirà l’Iran, allora si andrà avanti”
Vance-Walz, nel segno del Medio Oriente. L’analisi dell’amb. Castellaneta
Nel dibattito tra i candidati alla vicepresidenza, l’attacco iraniano a Israele oscura i temi interni. Nonostante l’impatto limitato sulle preferenze degli elettori, il confronto ha messo in evidenza l’incertezza delle risposte su un conflitto che potrebbe influenzare la politica estera della prossima amministrazione. L’analisi dell’ambasciatore Giovanni Castellaneta