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Progettare il futuro dimenticando i numeri primi

“E’ meglio essere ottimisti ed avere torto che essere pessimisti ed avere ragione” Albert Einstein Riprendendo un titolo di successo, potremmo chiamarla la solitudine dei numeri primi. Uno, due, tre, cinque, sette, e via così all’infinito? No, non quei numeri primi, ma quelli che quotidianamente cantano gli aedi della crisi. I numeri primi della disoccupazione giovanile, delle imprese che falliscono,…

L'Italia in crisi, un dialogo con Emilio Reyneri

Da un articolo sul Blog di Sociologia,  Ho approfittato di un incontro con il professore Emilio Reyneri, sociologo del lavoro, uno tra i maggiori esperti di mercato del lavoro in Italia, per chiedere una sua opinione circa la situazione economica e sociale del Paese. L’analisi è drammatica sotto vari aspetti, e non c’è da essere ottimisti. Prof.Reyneri, cosa può dirci, da sociologo…

Zanonato-Orlando 1-1, ma la strategia nazionale sulla green economy dov'è?

In un recente comunicato predisposto da nove ministri europei – tra cui Zanonato – il 23 ottobre si legge “la Commissione europea dovrebbe portare avanti iniziative settoriali su importanti settori tradizionali come l'acciaio e la nautica ed estendere questo approccio a settori in crescita come la farmaceutica, l'informazione, la comunicazione e le tecnologie verdi.” Un’affermazione senz’altro condivisibile, che tra l’altro…

Magazzino 18: la memoria come nuovo inizio

  E' noto a chi voglia rimanere puro di cuore: in Italia, coltiviamo lo sport ereditato, in tono minore, dalle piazze rinascimentali: la chiacchiera. Si chiacchiera e ci si lamenta di molte cose, tra le quali una domina, da un pò di tempo a questa parte: la perdita della memoria. Prima la memoria era un tema di destra; oggi è…

L'odio uccide, come l'ignoranza

Ci siamo abituati a slogan razzisti, xenofobi, omofobi di ogni tipo. Gli ambienti dell’estrema destra, i leghisti, gli ignoranti in generale che discriminano in base all’etnia, alla religione e alle credenze politiche o agli orientamenti sessuali: ignoranza allo stato puro. Ci siamo indignati per le minacce di morte al ministro Kyenge e per gli insulti continui. Ma i casi di…

Prossima Fermata: #ItaliaPopolare , #MantovaPopolare.

Un vuoto, immenso e incolmabile, spaesati e senza rotta, a questo la politica ci ha abituati, li, dove deve farsi spazio immancabilmente sembra che ci sia uno stacco enorme, tra, chi chiede di aver risposte, "i cittadini" e chi le deve dare, "la politica". Sono anni che ci si è abituati ad non aver partiti politici, ma solo ed esclusivamente a…

Due considerazioni sul caso Pascale

Sarò breve in questo post. Che giornalismo sarebbe quello che vuole usare condizioni personali come oggetto per creare delegittimazione politica e umana? Non è giornalismo, è spazzatura. Purtroppo, almeno negli ultimi vent'anni, ci siamo abituati a questo modo di dare dis-informazione. Slvio Berlusconi ha creato, si può dire, un contesto particolarmente favorevole a questo modus operandi dei media. Anzi, lo…

Da un dialogo con Renato Mannheimer

Il ruolo dei sondaggisti, dopo le elezioni del febbraio 2013 è stato messo in discussione. L'accusa è stata di non aver "previsto" il successo del M5S. Così, in occasione di un incontro con il professor Renato Mannheimer, presso la sede ISPO, ho potuto fare alcune domande. Ho iniziato chiedendo di spiegarci il ruolo del sondaggio politico: "un sondaggio è una sorta…

Un’Italia più di Vespucci che di Colombo

Da domani l’Italia tornerà a pattugliare il Mediterraneo. Ecco, avremmo preferito “presidiare” anziché “pattugliare”. Perché ci avrebbe fatto pensare all’Italia del cinque e seicento, quella che seppe essere faro del Mediterraneo. Di legno e di bilancia, diremmo. Fu in quegli anni, infatti, che quelli di Livorno, Genova, Napoli, Venezia erano i porti in cui transitava la maggior parte delle merci…

L’Italia offre un futuro desolante dove trovano posto solo le inquietudini

Sono preoccupato del futuro. L’Italia non offre una prospettiva. Non si intravede all’orizzonte un piano, una visione alimentata dal respiro, lungo, che le difficoltà contingenti e storiche imporrebbero. Ciascuno ha la responsabilità di costruirsi il proprio futuro e fabbricarsi il proprio destino, certo. Ma non si può prescindere dalle condizioni al contorno. Esse non sono trascurabili. Il futuro è incerto…

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