“Gli Stati Uniti vedono positivamente la propensione di Meloni di stabilire un nuovo rapporto con l’Africa, non basato su un neocolonialismo ma su un rapporto tra pari”, spiega l’inviato Rai a Formiche.net. “L’immigrazione? Le ricette italiane possono effettivamente essere motivo di riflessione qui”
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IA, Piano Mattei e nuova governance. Il discorso di Meloni all'Onu
Pubblichiamo l’intervento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla 79ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite: “Affrontare i problemi piuttosto che rinviarli, avanzare piuttosto che indietreggiare, preferire ciò che è giusto a ciò che è utile, questo è il nostro compito, difficile ma necessario”
Italia globale. La missione di Cirielli in Moldavia
Roma e Chisinau parlano la stessa lingua anche dal punto di vista delle alleanze strutturali: non sfuggirà che dopo l’invasione russa dell’Ucraina la Moldavia è diventata un soggetto che nell’Europa orientale è di fatto quello più prossimo ad una potenziale invasione o, quantomeno, ad un coinvolgimento rispetto al conflitto in corso, senza dimenticare la regione separatista della Transnistria
Migranti, Starmer promuove Meloni e studia il modello Italia
Quando Giorgia Meloni osserva che con con Starmer c’è l’obiettivo comune della lotta al traffico di essere umani, segue la traccia strutturale degli altri tavoli sull’immigrazione aperti con i vertici dell’Ue e alcuni Paesi, che nel recente passato hanno portato ad esempio agli accordi con la Tunisia. “C’è un dialogo continuo in materia di politica estera e di difesa, su energia, scienza, innovazione, sicurezza e lotta al crimine, contrasto all’immigrazione di massa: è un fenomeno che interessa tutta l’Europa, siamo d’accordo che la prima cosa da fare è intensificare la lotta al traffico di essere umani e farlo unendo di più gli sforzi, lavorando a una maggiore cooperazione e puntando al cuore di questo traffico”
Non è tempo di rincorrere i cinesi sull'automotive. Torlizzi commenta la visita di Wentao
Il fondatore di T-Commodity e consigliere del ministro della Difesa: “Non so quanto convenga al governo destinare delle risorse preziose per incentivare produttori cinesi a investire in un settore che, giorno dopo giorno, si sta rivelando essere stato una una scommessa persa, cioè quella dell’elettrico. La logica imporrebbe perlomeno un attimo di pazienza, io investirei risorse preziose in altri ambiti che possono dare un valore aggiunto certamente più ampio, come creare una filiera di aziende nel comparto della difesa, settore che genera realmente innovazione”
Energia, difesa, università. Tutte le relazioni tra Italia e Azerbaigian
Nel giorno dell’incontro a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni e il presidente azero Ilham Aliyev, spiccano le forti relazioni commerciali tra i due Paesi, impreziosite dal peso specifico di una influenza in quella macro regione, anche alla luce delle nuove sfide geopolitiche
Con Fitto la legislatura europea nasce nel segno del meglio dell’Italia. Scrive Mauro
Raffaele Fitto ha sempre rappresentato soprattutto la politica come vocazione, vorrei dire come destino. Non è solo, come molti riconoscono, il possibile elemento di congiunzione tra Popolari e Conservatori in parlamento europeo, ma soprattutto portatore di una visione politica profondamente attenta alle ragioni dell’altro e questa postura gli sarà indispensabile. L’intervento dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo, già ministro della Difesa, Mario Mauro
Crosetto con Vespucci a Tokyo. Il peso (geo) politico della missione
Italia e Giappone viaggiano ormai sulla stessa lunghezza d’onde geopolitica, sostanzialmente su due macro direttrici di marcia: il Gcap e il fronte sud. Crosetto: “I rapporti tra Giappone e Italia crescono mese dopo mese e stanno diventando qualcosa di importante”. All’interno del villaggio è allestita una mostra itinerante delle eccellenze italiane, vettore per un ulteriore rafforzamento della cooperazione e della crescita comune
Una Ue a 35 può funzionare, ma senza unanimità e più riforme. Parla Minuto Rizzo
“La premessa è che l’Unione europea è un piccolo miracolo nato dopo due guerre disastrose, in cui gli europei si sono combattuti a vicenda e un attimo dopo si sono chiesti se si poteva fare qualcosa di meglio”, spiega il presidente del Nato Defense College Foundation, già segretario generale ad interim della Nato, Minuto Rizzo a Formiche.net. “Detto questo, accanto alle esigenze dei candidati servono riforme e sforzi comuni, oltre che meccanismi più semplici e senza unanimità”
Spagna via dal Libano? Un pessimo segnale, ma l'Italia c'è. Parla Craxi
Intervista alla presidente della Commissione Esteri/Difesa del Senato: “L’Iran è la principale fonte di destabilizzazione dell’area. Nei funerali di Haniyeh a Teheran abbiamo ascoltato minacce terrificanti, verso Israele ma anche verso l’Occidente tutto, su cui certi pacifisti nostrani da salotto e da corteo, una certa sinistra, dovrebbe riflettere attentamente”
















