Conversazione con il direttore della Nato Defense College Foundation: “Le proteste in Serbia? Vedo una possibile, anche se non probabile, fine della lunga stagione di Vucic. I Paesi balcanici hanno aspettato più di vent’anni per l’adesione all’Ue e ora non sono più disposti ad aspettare ancora. Il lavoro di Sorensen? Il gioco non è totalmente determinato dall’Unione europea”
Kosovo
La Serbia è vicina alle elezioni anticipate? Cosa sta succedendo
Al di là di come potrà evolversi la crisi di governo, la questione preoccupa non poco, in quanto accade in un fazzoletto balcanico già attraversato dalle mai sopite tensioni con il Kosovo e attenzionato dai super player esterni, come Russia e Cina, con cui Belgrado vanta buone relazioni
Gazprom perde sul gas, ma l'Ue teme sul fronte kosovaro
Non sfuggirà che la questione dello stop al transito del gas russo e quella delle elezioni in Kosovo, previste per il 9 febbraio, rappresentano due occasioni per ragionare sulle mosse dei super player esterni, che provano a destabilizzare il costone balcanico in chiave geopolitica
È l'Ucraina la spinta per l'allargamento europeo ai Balcani. Parla Carteny
“Belgrado e Podgorica? Hanno posizioni differenti, ma da queste posizioni continuano ad avere un’importante partnership e una importante sintonia con la Russia. Il Kosovo? La de-escalation che si è tentato di fare in questo periodo è stata un punto fondamentale, ma nuove situazioni di avvio di risoluzione potrebbero giungere da progetti di cooperazione regionale”. Conversazione con il docente della Sapienza
Ue-Balcani occidentali, la spinta decisiva dell'Italia
In occasione del summit Ue-Balcani a Bruxelles, prima del Consiglio europeo, è emersa con forza la convinzione che l’interferenza russa è naturale acceleratore per la riunificazione balcanica
Kosovo-Serbia, perché l'attentato all'acquedotto frena il dialogo
Ferma condanna dell’attentato è stata espressa dall’inviato Ue Miroslav Lajcak, che nelle scorse settimane aveva auspicato l’inizio entro dicembre di una nuova fase negoziale nell’ambito del dialogo sotto l’egida Ue: ma di fatto questo episodio ne frena l’impulso
Kosovo-Serbia, la tensione infinita. Il ruolo dell'Ue per risolvere la crisi
Il governo serbo ha nominato il Kosovo “area di protezione speciale”, ovvero destinataria di una serie di misure annunciate dal presidente Aleksandar Vucic. Per questa ragione il primo ministro del Kosovo ha chiesto alla comunità internazionale a reagire. “Si tratta di un’altra azione ostile nei confronti della costituzione, della legalità, dell’integrità territoriale, della sovranità, della pace e della sicurezza del Kosovo”
Investire di più (e rapidamente) nei Balcani. Il richiamo di Tajani da Berlino
Il titolare della Farnesina, in Germania per partecipare al vertice dei capi di stato e di governo del processo di Berlino, ribadisce che i Balcani sono una priorità strategica di Roma. La riunificazione dei Balcani alla famiglia europea è il più grande investimento strategico dell’Ue. Il ruolo della Bers anche verso l’Africa
Che succede ai Balcani se la Russia avanza in Ucraina?
Non c’è solo la questione tra Pristina e Belgrado a preoccupare Bruxelles, bensì una serie di altri focolai su cui è facile che possa esserci l’intromissione di Cina e Russia in chiave anti europea. La Macedonia del Nord è particolarmente attenzionata da questo punto di vista perché qualcuno vorrebbe dirottare i fondi del Corridoio 8 verso altri lidi
Più visti, meno tensioni. La mossa dell'Ue sul Kosovo
Il Consiglio europeo ha adottato un regolamento ad hoc secondo cui l’intera regione dei Balcani occidentali disporrà del medesimo regime di visti degli altri, cassando in questo modo l’esclusione applicata in precedenza a chi aveva passaporto serbo rilasciato dalla direzione di coordinamento della Serbia