Skip to main content

Accordo Serbia-Kosovo, Belgrado rimette tutto in discussione?

In attesa del vertice di Skopje del 18 marzo, spiccano le proteste serbe dei nazionalisti contrari all’accordo, su cui soffia forte l’influenza di player esterni che vedono in una nornalizzazione delle relazioni serbo-kosovare il rafforzamento di Ue e Nato. Il Ministro Tajani oggi in Bosnia

Perché il piano per Serbia e Kosovo è un altro successo di Ue e Nato

L’iniziativa europea mira anche a lanciare un “segnale” in direzione di Cina e Russia che in tutti i modi hanno più volte tentato di destabilizzare la dorsale balcanica, incuneandosi nelle criticità esistenti al solo fine di azzoppare l’allargamento dell’Ue

15 anni di Kosovo indipendente. Il bilancio dell'amb. Sessa

“I serbi non hanno ancora dimenticato i bombardamenti del 1999. Per cui bene i piani degli americani ma è importante un coinvolgimento più attivo degli europei. L’iniziativa italiana? Un seme sul quale lavorare perché potrebbe portare dei risultati interessanti”. Il punto dell’ambasciatore Riccardo Sessa

Aleksandr Vucic

Se la Serbia rigetta la propaganda russa (e guarda all’Ue)

La vicinanza alla Russia continua a frapporsi tra Belgrado e le capitali europee, che ne osteggiano l’accesso all’Ue perché non si è allineata alle sanzioni. Al tempo stesso, il presidente serbo sta rifiutando con forza l’immagine di un Paese filorusso e ammettendo che l’Ue “è la nostra strada”. Il momento offre l’opportunità di un reset, dove l’Italia può giocare un ruolo importante

Un modello altoatesino per sbloccare la crisi tra Serbia e Kosovo. La proposta di Politi

Conversazione con il Direttore della Nato Defense College Foundation: “La Serbia avrebbe tutto da perdere violando dei precisi accordi tecnico-militari con la Nato e si vedrebbe contrastata dalla KFor. D’altra parte, la rigidità da parte kosovara rischia di bloccare la soluzione del riconoscimento del Paese in sede Onu”

Cosa può fare l'Italia nella crisi tra Serbia e Kosovo. I consigli di Mauro

Conversazione con l’ex ministro della Difesa: “Coinvolgere in questo famoso scacchiere come gigante del Mediterraneo naturale l’Italia potrebbe essere uno strumento secondo me di grande utilità. Al contempo bisognerebbe valorizzare anche gli inviti alla moderazione venuti dallo stesso Tajani durante la visita e suggerire a tutti di sedersi attorno ad un tavolo e, magari, pensare all’esperienza della stessa Bosnia”

Come i Balcani potranno contare sull'Italia. Scrive Politi

Se su di noi possono contare, come ha detto Meloni al summit di Tirana, vuol dire che quando ci diranno “ho bisogno” noi dovremo essere in grado di rispondere. In quel caso potrebbe aprirsi una stagione molto interessante anche perché c’è chiaramente un vuoto europeo. L’intervento del direttore della Nato Defense College Foundation

Non solo Ucraina. Così la polveriera balcanica impatta sull'Ue secondo Politi

“Il Kosovo non ha i 2/3 dell’Assemblea generale dell’Onu che lo riconoscano e chiaramente serbi, russi e cinesi premono in modo contrario, esattamente come Cipro Nord, come l’Ossezia, come le quattro province in Ucraina, come Gaza. Per dire che se il confine non è stato cambiato in modo consensuale non verrà poi riconosciuto: questa è la cifra del blocco del dialogo e della normalizzazione tra Pristina e Belgrado”. Conversazione con il direttore della Nato Defense College Foundation

Dall'Albania passa il ruolo italiano nei Balcani

Di Gabriele Carrer ed Emanuele Rossi

La visita del presidente Mattarella in Albania e Macedonia del Nord a suggello dei negoziati con l’Ue ribadisce anche il potenziale ruolo di Roma nella regione

Serbia e Kosovo, dopo la guerra in Ucraina serve la pax balcanica

Il capo della diplomazia europea Josep Borrell persegue la tesi che con la guerra alle porte dell’Europa, questo non è il momento per le controversie

×

Iscriviti alla newsletter