Come impatteranno le destabilizzazioni internazionali sul costone balcanico? Esiste il rischio di un’accelerazione delle penetrazioni cinesi successive ai dazi americani? E il ruolo dell’Italia come potrà evolversi in chiave di riunificazione balcanica? Il tour di Kallas nella regione ha l’obiettivo di dare risposte precise
Kosovo
Serbia, la crisi politica e sociale rischia di bloccare i Balcani?
Chi soffia sul vento della destabilizzazione in un momento già altamente complesso? Cosa rischia l’area balcanica rispetto ad una nuova crisi che va sommata a quella “silenziosa” della Bosnia? Belgrado sembra essere finita in una spirale di caos, dopo che il Parlamento ha preso atto delle dimissioni del governo e dopo che il presidente Aleksandar Vucic ha aperto a un suo passo indietro per la questione del cannone acustico
Kosovo al voto, Kurti senza maggioranza. Che succede all'allargamento?
Appare evidente che l’Ue deciderà di far ripartire da zero il dialogo tra Kosovo e Serbia anche in virtù del nuovo gruppo di “lavoro”, formato da Marta Kos, Kaja Kallas e Peter Sørensen, ma al contempo sarà interessante osservare sia le mosse della società civile in Kosovo (che ha orientato non poco il voto), sia i progetti di altri Paesi, come ad esempio l’Italia, che in quella regione hanno un ruolo significativo
La variabile Trump e Ue debole. Politi legge la crisi tra Serbia e Kosovo
Conversazione con il direttore della Nato Defense College Foundation: “Le proteste in Serbia? Vedo una possibile, anche se non probabile, fine della lunga stagione di Vucic. I Paesi balcanici hanno aspettato più di vent’anni per l’adesione all’Ue e ora non sono più disposti ad aspettare ancora. Il lavoro di Sorensen? Il gioco non è totalmente determinato dall’Unione europea”
La Serbia è vicina alle elezioni anticipate? Cosa sta succedendo
Al di là di come potrà evolversi la crisi di governo, la questione preoccupa non poco, in quanto accade in un fazzoletto balcanico già attraversato dalle mai sopite tensioni con il Kosovo e attenzionato dai super player esterni, come Russia e Cina, con cui Belgrado vanta buone relazioni
Gazprom perde sul gas, ma l'Ue teme sul fronte kosovaro
Non sfuggirà che la questione dello stop al transito del gas russo e quella delle elezioni in Kosovo, previste per il 9 febbraio, rappresentano due occasioni per ragionare sulle mosse dei super player esterni, che provano a destabilizzare il costone balcanico in chiave geopolitica
È l'Ucraina la spinta per l'allargamento europeo ai Balcani. Parla Carteny
“Belgrado e Podgorica? Hanno posizioni differenti, ma da queste posizioni continuano ad avere un’importante partnership e una importante sintonia con la Russia. Il Kosovo? La de-escalation che si è tentato di fare in questo periodo è stata un punto fondamentale, ma nuove situazioni di avvio di risoluzione potrebbero giungere da progetti di cooperazione regionale”. Conversazione con il docente della Sapienza
Ue-Balcani occidentali, la spinta decisiva dell'Italia
In occasione del summit Ue-Balcani a Bruxelles, prima del Consiglio europeo, è emersa con forza la convinzione che l’interferenza russa è naturale acceleratore per la riunificazione balcanica
Kosovo-Serbia, perché l'attentato all'acquedotto frena il dialogo
Ferma condanna dell’attentato è stata espressa dall’inviato Ue Miroslav Lajcak, che nelle scorse settimane aveva auspicato l’inizio entro dicembre di una nuova fase negoziale nell’ambito del dialogo sotto l’egida Ue: ma di fatto questo episodio ne frena l’impulso
Kosovo-Serbia, la tensione infinita. Il ruolo dell'Ue per risolvere la crisi
Il governo serbo ha nominato il Kosovo “area di protezione speciale”, ovvero destinataria di una serie di misure annunciate dal presidente Aleksandar Vucic. Per questa ragione il primo ministro del Kosovo ha chiesto alla comunità internazionale a reagire. “Si tratta di un’altra azione ostile nei confronti della costituzione, della legalità, dell’integrità territoriale, della sovranità, della pace e della sicurezza del Kosovo”