Nel vertice a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Ue spazio alla progettazione di un fondo sovrano europeo accanto ad interventi di sicurezza e migrazioni. L’ex ministro della difesa Mario Mauro: “Il modo di porsi del premier verso l’Ue si sta rivelando prezioso per la sua parte politica. Ha di fatto sdoganato il mondo dei conservatori europei nelle relazioni con le altre forze politiche nelle principali istituzioni”
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Da dove parte (e dove vuole arrivare) l'asse europeo di Meloni
Mentre le relazioni franco-tedesche stanno affrontando una fase nuova e diversa dall’ultimo quindicennio targato Merkel, una iniziativa politica che tenda a lavorare per costruire un nuovo equilibrio in Ue può avere senso e portare vantaggi. Appunti in vista delle prossime tappe del premier
La politica estera e il ruolo dell'Italia nel Mediterraneo. Meloni verso Tripoli
La call del premier con Biden, Macron, Scholz e Sunak sullo stretto coordinamento euroatlantico per il sostegno all’Ucraina conferma questo trend. Dopo l’asse energetico con l’Algeria e lo sforzo fatto nella direzione dei Balcani con la Conferenza di Trieste, il governo punta a dire la sua anche in Libia, dove da troppo tempo l’Italia non riesce a trovare spazi
Da Trieste l'Italia guarda al futuro (europeo) dei Balcani
La conferenza di Trieste è utile per riflettere su crescita e integrazione, senza dimenticare un settore nevralgico come le infrastrutture: interessante il Corridoio Pan Europeo 10, ovvero la bretella che dall’Austria giungerà al porto greco di Salonicco, in piena evoluzione geopolitica. Tanto dell’area balcanica quanto di quella del Nord Egeo
Italia e Mediterraneo, governo promosso. I voti di Orsina
“La politica estera di Meloni su questo è pienamente in linea con la politica di Draghi, che certamente non aveva un’ideologia sovranista ma, anche per certi versi, con la linea di un ministro di un governo molto diverso, come Minniti”. Conversazione con Giovanni Orsina
Così l’Italia può contare di più in Europa. La versione di Cicchitto
Conversazione con l’ex parlamentare di Forza Italia: “Le frizioni con Parigi? Vicenda singolare, perché c’è stata certamente una gaffe fatta dal governo italiano ma anche una reazione sopra le righe del governo francese. I migranti? Sbagliato accettare il Trattato di Dublino. Il Mes? Dire no mi sembra dissennatezza pura”
Da Riina a Messina Denaro, lo Stato ha dimostrato che c'è. Parola di Delmastro
Il sottosegretario alla Giustizia (FdI) commenta lo straordinario arresto del latitante di Cosa Nostra: “Con la mafia non si scherza, non si può arretrare e non è una partita di dama: per cui tutti gli strumenti, anche i più duri, debbono essere messi in campo. Oggi più che mai, sono fiero che il governo Meloni abbia fatto quanto possibile per mantenere nel solco della Corte costituzionale e della Cedu la normativa speciale antimafia”
Facciamo l'Eastmed, il gasotto delle democrazie. L'appello di Formentini
Parla il vicepresidente della Commissione Esteri della Camera: “Sarebbe interesse di tutti i players mediterranei stabilizzare l’intera area con una nuova e grande infrastruttura. Mi auguro che le diffidenze turche possano essere smussate. E nei Balcani l’Italia può portare know how, tecnologia, sicurezza”
Ma su accise e caro benzina a cosa serve agitare la maggioranza?
In un momento caratterizzato dall’estrema difficoltà dell’opposizione di braccare l’azione del governo, la maggioranza è riuscita a innescare una frizione al suo interno. Su un fronte, quello delle accise, troppo secondario per rischiare di compromettere il lavoro fatto su altri fronti (come geopolitica, relazioni internazionali, energia)
Sostegno militare a Kiev, la maggioranza è granitica. Parola di Cirielli
Intervista al viceministro degli esteri di FdI: “L’Italia non è più un Paese da operetta, ora c’è un governo serio e atlantista”. I Balcani? “Non abbiamo un’ottica imperialista, ma sono il nostro naturale cono di interesse”. Mosca? “Niente dialogo se non ripristina le regole del diritto internazionale. Da vent’anni i governi di centrosinistra hanno fatto tagli spaventosi nel settore della difesa”