Appare di tutta evidenza che il petrolio presenta un vantaggio competitivo per le aziende che gestiscono raffinerie lungo la costa del Mar Nero, in particolare per le raffinerie situate in Bulgaria e Romania. Ciò va fisiologicamente mescolato alla consapevolezza che i mutamenti geopolitici, come la guerra in Ucraina, hanno ridisegnato le rotte commerciali con anche un impatto significativo sui mercati energetici globali
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Il petrolio crolla. Chi si preoccupa e chi cerca soluzioni
Se già una quotazione di 60 dollari al barile avrebbe fatto per così dire appiattire la produzione, la discesa a 50 dollari è l’anticamera di uno schock. Iran, Brasile, Venezuela in grande affanno, mentre Abu Dhabi tira dritto e pensa di investire nel settore petrolifero e del gas africano, anche per espandere la propria influenza nel continente nero (passaggio che può intrecciarsi con il Piano Mattei del governo italiano). Incandescente la prossima riunione dell’Opec+ prevista per il 5 maggio
I numeri sui fossili e il caso Iran. La strategia energetica di Wright in Medio Oriente
La visita in Arabia Saudita, Eau e Qatar del segretario Usa all’energia Chris Wright serve sia a preparare il viaggio di Trump in Medio Oriente, sia a distendere la strategia Usa nel settore energetico, proprio mentre il petrolio fa segnare il suo minimo in 4 anni e mentre la produzione americana di combustibili fossili registra un’impennata. Un segnale anche all’Europa?
Accordo Armenia-Azerbaijan. Quali scenari tra Caucaso, Mar Nero e Mediterraneo
La mossa di Rubio sulla bozza di accordo tra Armenia e Azerbaijan è un elemento che può cambiare le carte in tavola dell’intera area, su cui si aspetta a questo punto una iniziativa europea per chiudere il cerchio. Nel mezzo le relazioni europee con Yerevan e Baku, le mire di Erdogan, il ruolo del dossier energetico (gli azeri sull’Ilva). L’Italia nei primi due mesi del 2025 si è affermata come il primo partner commerciale dell’Azerbaigian, coprendo oltre un quarto del fatturato commerciale totale del Paese
Sanzioni sul greggio russo. Scatto del Parlamento Ue contro la flotta ombra
Secondo l’eurodeputata popolare Kalniete le 600 petroliere della flotta ombra, che esportano il 70% del petrolio russo, immettono 12 miliardi di dollari nel bilancio di guerra russo ogni mese. La flotta ombra è raddoppiata quest’anno. Queste petroliere non sono assicurate e il loro personale è scarsamente addestrato. “Sono pericolosamente usurate e, di fatto, sono bombe a orologeria ecologiche che minacciano le acque del mondo con fuoriuscite di petrolio. La flotta ombra russa è una minaccia ibrida diretta per la Lettonia e gli altri Paesi del Mar Baltico”
Transizione e lavoro, cambiare l'Ue (senza i sovranisti) è possibile. Parla Pilo (M5S)
Intervista a Cinzia Pilo, candidata M5S nella circoscrizione Isole: “Se le forze europeiste escludono, come dovrebbero, i sovranisti e gli estremisti di destra noi ci siamo: con le nostre idee, le nostre proposte e le nostre energie. Non ci deve essere nessuna contrapposizione tra il mondo delle imprese e il nuovo modello di sviluppo che ruota attorno alla transizione sostenibile”
Il vero jolly sul gas? Riaprire l'offshore italiano. La zampata di Nicolazzi
“Nella relazione di accompagnamento si parla, in realtà, di un target di nuova produzione di 15 miliardi di mc in 10 anni. Noi l’anno scorso abbiamo consumato 74 miliardi. La previsione più ricorrente è che tra il caldo di queste settimane e gli stoccaggi pieni, quest’inverno ce la caveremo, però rischiamo di trovarci con gli stoccaggi vuoti a fine stagione”. La questione del ritorno sugli investimenti
Tutti i danni inferti dalla guerra di Putin secondo Yellen
Grano, fertilizzanti, gas e petrolio: con recessione e inflazione questi quattro temi diventano zavorre per tutti. Per il prossimo anno l’Opec sposa la tesi della segretaria Usa al Tesoro e ritiene che la risoluzione della guerra russa in Ucraina potrebbe cambiare anche lo scenario relativo al greggio
Destinazione Africa, perché all'Italia conviene (oltre a Balcani e Mediterraneo)
Libia, gas, Eni, corno d’Africa, metalli: l’esecutivo ha mille e più motivi per rafforzare non solo la cooperazione, ma la presenza strategica nel continente anche alla luce del disimpegno francese e degli allarmi lanciati dagli Usa sulle mire russe
Opec lumaca, mentre la guerra colpisce economie e mercati
Più 432.000 barili al giorno a giugno al fine di ripristinare i tagli fatti nel 2020 durante la recessione pandemica. Spaventa l’inflazione