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Le sanzioni all'export non frenano la corsa delle aziende cinesi. Report Csis

Da un rapporto del Csis emerge come le società tecnologiche di Pechino abbiano avuto dei problemi derivanti dai divieti all’export voluti da Donald Trump e Joe Biden. Huawei anche non ne è esentata, ma allo stesso tempo, con il lancio del suo smartphone Mate 60 Pro, è rientrata nella partita sul 5G. Le lezioni che l’America deve imparare per risolvere i problemi sono diverse

L'Europa (o meglio, la Francia) vuole a stroncare l'avanzata dell'auto elettrica cinese

La possibilità di introdurre nuovi dazi doganali verso i prodotti cinesi nel settore dell’automotive sarebbe al vaglio di Bruxelles. Che non vuole correre i rischi di un’escalation economica, ma neanche commettere gli errori del passato. Intanto, Pechino avanza inesorabile

Il governo cinese può spiare gli utenti Tiktok, parola di ex dirigente

Yintao Yu, che ha lavorato per l’azienda tra il 2017 e il 2018, ha accusato la sua vecchia azienda di aver illegalmente copiato i post di Instagram e Snapchat e di aver creato un esercito di bot per aumentare le interazioni. Ha inoltre certificato l’ingerenza del governo centrale: dove siano archiviati i dati è “irrilevante”, visto che l’accesso è consentito ovunque

Chi è Li Shangfu, il nuovo ministro della Difesa cinese bandito dagli Usa

Il Congresso Nazionale del popolo ha eletto questa mattina i nuovi vertici delle istituzioni del Paese. La scelta del nuovo capo della Difesa è una sfida a Washington, che dal 2018 lo ha sanzionato per via dell’acquisizione di armi russe. Ma non è stata l’unica novità della giornata arrivata da Pechino

Così la Cina punta all'indipendenza tecnologica (in ritardo di 10 anni)

Il presidente Xi Jinping traccia la linea e sposta di dieci anni in avanti l’ormai irraggiungibile piano “Made in China 2025”: entro il 2035, Pechino deve essere un leader tech a livello mondiale. Per riuscirci, dovrà trovare un modo per superare i limiti all’export imposti da Washington, o aggirarli

Semiconduttori microchip chip

Perché la Cina sospende i sussidi di Stato all’industria dei chip

Il governo cinese ha dovuto far fronte alla gigantesca ondata di Covid, distraendo risorse da altri settori. L’industria dei chip ha inghiottito centinaia di miliardi di dollari di sussidi statali e ora il governo di Xi Jinping vuole rivedere le proprie strategie, frustrato dagli scarsi risultati rispetto alle enormi risorse investite. In ballo c’è la competitività economica e militare cinese rispetto agli Stati Uniti

La Cina si fa la sua IA generativa, tra censura e innovazione

Pechino vuole sfruttare al meglio i vantaggi di questo importante strumento. Ne vale, infatti, parte della sua sfida con l’Occidente. Al momento, nonostante ci siano delle realtà avviate, la strada percorrere è ancora lunga. Serviranno delle leggi apposite in grado di porre dei paletti e, probabilmente, anche un cambio di mentalità

"La globalizzazione è quasi morta". I chip di Tsmc in Arizona con Biden e Cook

Le frasi a effetto del fondatore di Tsmc, Morris Chang, durante l’annuncio dell’investimento da 40 miliardi a Phoenix, in Arizona, al fianco del presidente americano e al ceo di Apple. L’obiettivo della Casa Bianca è di staccarsi il prima possibile dalla dipendenza di Pechino sui chip e camminare con le proprie gambe. Il primo passo è stato compiuto

Quando Biden e Xi giocavano a basket, cenavano per ore e si scambiavano confidenze

L’incontro di lunedì prossimo a margine del G20 tra Xi Jinping e Joe Biden è carico di significato. I due leader quando erano entrambi vicepresidenti si sono frequentati spesso, hanno giocato a basket e passato molte ore a cena accompagnati solo dagli interpreti. In quelle occasioni, come hanno poi raccontato alcuni diplomatici, Xi si apriva a confidenze con il suo omologo americano. Nel frattempo i rapporti, in particolare tra i due Paesi, hanno subìto un tracollo verticale

Amburgo-Pireo-Italia. Tutti i rischi della (ulteriore) penetrazione cinese nei porti

Con la zampata in Germania e il suo non più soft power, Cosco si candida a raddoppiare l’influenza mediterranea già stabilita in Grecia puntando all’hub containers e anche allo stivale, dove mescola infrastrutture ed energia. Un esempio è il parco offshore inaugurato lo scorso aprile a Taranto, realizzato congiuntamente dalle aziende cinesi ed europee, il primo nel Mediterraneo

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