La propaganda di Russia Today sfida il divieto Ue e buca le città italiane. Scatta la rivolta politica. Picierno (Pd) presenta un esposto, Onori (Azione) chiede al Viminale di agire, Magi (+Europa) punta il dito contro l’indifferenza
RT
Propaganda e guerra ibrida. Azione sollecita misure contro documentari pro-Putin
Onori chiede al ministro Piantedosi linee guida e supporto ai Comuni per contrastare eventi che veicolano propaganda russa. Dopo che a Gorizia si è tenuto il festival RT.Doc nonostante le sanzioni europee contro l’emittente russa, Azione invita le istituzioni a riconoscere e fermare questi casi di disinformazione
Uno scudo democratico contro la propaganda russa. La ricetta di Lombardo (Azione)
Dopo il festival organizzato a Gorizia da RT, emittente russa bandita dall’Ue, Marco Lombardo, senatore di Azione, spiega a Formiche.net i rischi di questi eventi per la libertà di espressione. E rilancia la proposta di istituire uno “scudo democratico” per contrastare le ingerenze straniere, dalla propaganda finanziata ai bot sui social: “Non è censura, è difesa preventiva”
Il festival della tv di Putin arriva in un Paese Nato. È l’Italia
Gorizia ha ospitato, per la prima volta sul suolo di un Paese aderente alla Nato, il festival “RT.Doc: Il tempo dei nostri eroi” organizzato dall’emittente russa RT, bandita dall’Unione europea a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Solita propaganda, soliti interrogativi: come garantire la libertà di parola evitando che il dibattito venga inquinato ad arte?
Da media a braccio dei servizi russi. Gli Usa contro Rt
Le accuse di Washington spaziano dalle operazioni segrete in Moldavia alla destabilizzazione dell’Argentina, passando per il reclutamento occulto di influencer sui social media e il sostegno militare diretto alle forze russe in Ucraina
Siti-specchio per RT e Sputnik. Le vie della disinformazione russa
I canali attraverso cui il Cremlino diffonde propaganda e misinformazione eludono ancora le sanzioni europee. Riescono a farlo attraverso siti mirror e account social che spuntano come funghi e rilanciano i contenuti dei siti bannati. Ecco l’ultimo arco nella faretra di Putin
Da Sputnik ai “lupi guerrieri”. Mosca si ispira a Pechino per l’infowar
Dopo il blocco di Sputnik e RT, il Cremlino ha deciso di far ricorso a una tattica cinese: schierare i profili dei propri diplomatici. Così le ambasciate russe (amplificate dai bot) condividono propaganda, disinformazione e finto fact checking
Putin sta perdendo l’infowar? Le ultime dal fronte mediatico
I megafoni del Cremlino sono ancora online e continuano a diffondere propaganda, anche se con più difficoltà. E sebbene Putin fatichi a mantenere il controllo della narrazione, c’è chi continua a rilanciarla – anche in Italia
Il fronte mediatico. Anatomia e antidoti all’infowar russa
L’aggressione russa procede anche via internet e non solo nell’infosfera ucraina: le emittenti del Cremlino continuano indisturbate a diffondere propaganda in Occidente. Senza chiudere i social, occorre ripensare l’approccio alle fonti “scoperte” di disinformazione – come fanno sempre più Paesi Ue
Così la Germania ha oscurato il megafono russo RT
L’autorità ha contestato all’emittente di non essere in possesso della licenza per le trasmissioni. Mosca minaccia ritorsioni. Scende in campo anche Waters, ex Pink Floyd