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Speciale Guerra in Medioriente

Fine della pausa a Gaza? Cosa aspettarsi oltre la tregua per gli ostaggi

Per Touval (Mitvim), la tregua attuale potrebbe essere programmata perché sia Israele che Hamas hanno interesse a farlo. Ma poi riprenderanno i combattimenti, anche se ci saranno operazioni israeliane più mirate

Israele, chi fa rumore mentre tacciono le armi a Gaza

Dal Financial Times informazioni velenose che alzano rumore durante la pausa del conflitto tra Israele e Hamas. Il buco di intelligence di cui parla il giornale londinese va letto nell’ottica di un allungamento dell’attuale stop alle armi?

Pausa a Gaza. Così l’Ue può avere un ruolo post bellico

Per Lovatt, senior fellow dell’Ecfr, “un percorso politico rinvigorito per affrontare il conflitto israelo-palestinese globale rimane una conditio sine qua non per scacciare Hamas e garantire la sicurezza reciproca a israeliani e palestinesi”

Pausa per i prigionieri. Ecco perché Israele mantiene la linea sulla guerra

Israele accetta uno scambio sui prigionieri al ribasso, perché il ritorno delle persone rapite da Hamas è già un simbolo di successo. Non è un cessate il fuoco, la guerra nel breve termine continuerà

Israele-Hamas, l'accordo sugli ostaggi può cambiare il volto del conflitto

Israele e Hamas (e Usa e Qatar) sarebbero molto vicini a un accordo sugli ostaggi che potrebbe cambiare le sorti della guerra. Convocati questa sera Gabinetto di Guerra, Gabinetto di Sicurezza e Governo da Netanyahu

Perché gli Houthi sono in guerra contro Israele. Risponde Ardemagni

Il sequestro di un cargo israeliano da parte degli Houthi nel Mar Rosso racconta che quello è il fronte del conflitto che più di ogni altro può impattare sugli equilibri globali. Eleonora Ardemagni, ricercatrice associata Ispi e cultrice della materia in Storia dell’Asia Islamica e Nuovi conflitti all’Università Cattolica di Milano, spiega a Formiche.net le dinamiche nella regione

Chi si prenderà la responsabilità di Gaza dopo la guerra?

Affidare la Striscia all’Anp è possibile, ma l’autorità di Abu Mazen deve riformarsi e gestire la fase post-bellica con Onu e mondo arabo. Spazi anche per l’Ue, seguendo una linea di stabilizzazione molto complessa condivisa anche da Washington

I Paesi arabi cercano un fronte comune sulla crisi israeliana

Da Riad, il mondo arabo-islamico cerca di gestire le criticità del conflitto tra Israele e Hamas, accontentando le masse, evitando azioni sbilanciate, assorbendo posizionamenti, interessi e narrazioni, e seguendo anche gli interessi dei grandi player internazionali

Su Israele e Palestina la Cina continua a tenere una linea ambigua

Pechino si muove con ambiguità (classica) sulla questione israelo-palestinese e anche sul conflitto contro Hamas. I cinesi intendono mandare il messaggio di potenza responsabile che lavora per la stabilità e la pace, mentre gli Stati Uniti sono sbilanciati su Israele

Pausa umanitaria. Biden ottiene risultati dalla crisi con Israele

Il mondo arabo pressa l’amministrazione Biden perché eccessivamente sbilanciata su Israele, mentre l’elettorato ebraico statunitense apprezza il lavoro del presidente. Washington ottiene da Netanyahu l’apertura di “pause umanitarie” a Gaza, mentre si lavora per la diplomazia, la lotta ai terroristi di Hamas, e per un cessate il fuoco strutturato

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