L’errata lettura dei segnali di allarme e il flop della logica tradizionale dei governi sul contenimento di Gaza ha portato all’assalto di Hamas. Ora gli appelli a “spianare Gaza” dovranno essere “bilanciati con gli imperativi strategici di ripristinare la sicurezza e la deterrenza, prevenire l’espansione delle ostilità su altri fronti e riportare a casa decine di ostaggi”. Parla Shalom Lipner, un quarto di secolo passato all’ufficio del primo ministro israeliano (con sette capi di governo diversi) e oggi nonresident senior fellow del think tank statunitense Atlantic Council
Come cambia la mappa della regione un anno dopo l’attacco di Hamas
Guerra asimmetrica contro Israele. La radiografia dell’offensiva di Hamas del gen. Cuzzelli
Secondo il Generale di Brigata in congedo, l’operazione messa in atto da Hamas è un esempio da manuale di guerra asimmetrica. Ma la sua complessità suggerisce un intervento esterno
Così il mondo arabo guarda all’attacco di Hamas
Il mondo arabo ha reagito in modo controllato all’attacco di Hamas. In generale non c’è stato un sostegno netto a favore di Israele, e molti come Hezbollah hanno cavalcato i propri interessi. Per Matteo Bressan (Lumsa/Ndcf), occorre leggere il senso politico e strategico di certi messaggi
Dopo Gaza, Israele guarda il fronte libanese. Parla il capitano Waweya
La responsabile dell’ufficio stampa arabo dell’Idf e vice comandante dell’unità del portavoce, capitano Ella Waweya, spiega a Formiche.net che Israele sta gestendo anche il fronte libanese, dove Hezbollah potrebbe avviare offensive oltre confine. E intanto procedono le operazioni contro Hamas a Gaza
Israele, l’attacco di Hamas avrà conseguenze regionali?
Per Giuseppe Dentice (CeSI), il rischio è che dopo l’attacco di Hamas si apra una guerra totale, con potenziali riflessi su equilibri regionali. In ballo, per esempio, il dossier della normalizzazione israelo-saudita, aggiunge Cinzia Bianco (Ecfr)
L'offensiva di Hamas e gli errori di Tel Aviv visti da Kuperwasser
Secondo il generale Yossi Kuperwasser, già capo della divisione ricerca dell’intelligence militare israeliana e direttore generale del ministero degli Affari strategici, l’attacco di questa mattina ha preso totalmente alla sprovvista le forze di sicurezza di Tel Aviv, e ha dimostrato quanto la strategia impiegata sino ad ora nel gestire Hamas sia fallimentare
Il vero obiettivo di Hamas è Mbs. L'analisi di Arditti
Oggi microfoni e telecamere sono rivolti al sud d’Israele, è la cronaca. Ma chi deve capire sa che l’attacco di Hamas è a Riad, sperando nella violenta reazione israeliana come strumento capace di ricompattare il fronte islamico
Massacro in Israele. Hamas infiltrata nel sud
Israele ha costruito una massiccia recinzione lungo il confine con Gaza per impedire le infiltrazioni. Si estende in profondità nel sottosuolo ed è dotata di telecamere, sensori ad alta tecnologia e microfoni ultra sensibili. Ma non sono bastati. L’infiltrazione ha segnato un importante risultato, e un’escalation, da parte di Hamas