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Speciale Guerra in Medioriente

Punto di flessione a Gaza. L'Iran alza la tensione con Israele

Il fatto che una rappresaglia iraniana contro Israele sia considerata “imminente” porta Teheran a ottenere un successo tattico nel breve tempo: aver creato timore nello Stato ebraico. Nel caos, il rischio è che le perdite di controllo finiscano in escalation

Tregua a Gaza per evitare il caos? Cosa succede tra Israele e Iran

Israele a un bivio: le pressioni interne, regionali e internazionali; il raid model e la crisi umanitaria; gli ostaggi e l’idea dell’Iran. Cosa potrebbe succedere nei prossimi giorni

Sei mesi di guerra e rischio Iran. Conversazione con Dentice su Israele

Un cambio di scenario tattico dell’approccio israeliano alla guerra, con Hamas che serve al piano interno, mentre l’attenzione si sta ampliando al fronte con l’Iran. È questo per Dentice (CeSI) il maggiore elemento che emerge nell’ultimo mese, quello che ci porta a mezzo anno di guerra in Israele

Gli interessi strategici guideranno la risposta iraniana contro Israele?

Per Salesio Schiavi, “Teheran non rischierebbe mai uno scontro diretto contro gli Stati Uniti”. È l’elemento centrale nella valutazione su come l’Iran gestirà la rappresaglia attesa da Israele

Israele, tutto pronto per la rappresaglia dell’Iran

Lo Stato ebraico si prepara alla reazione iraniana dopo il bombardamento di Damasco. Israele è consapevole che Teheran agirà per rappresaglia, anche se ragioni strategiche fanno pensare che la Repubblica islamica potrebbe scegliere un gesto simbolico. I problemi per gli Usa e gli spazi per l’Is

Attacco di Israele a Damasco. Si alza l'asticella dello scontro in Medio Oriente

Raid (israeliano) al centro di Damasco. Ucciso un altissimo ufficiale del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica con diversi altri ufficiali. Azione che segue un pattern, ma clamorosa per target e contorno. Rischio escalation? Da evitare, commenta Washington

Pressioni internazionali e crisi umanitaria. Ecco perché Bibi manda i suoi a DC

Netanyahu manderà la delegazione a Washington. Dietrofront davanti alla crisi umanitaria e politica che tocca tanto Gaza quanto Israele. Si parlerà dell’invasione di Rafah e di come far fluire gli aiuti per evitare una carestia dichiarata (che sarebbe clamorosa)

Se non attacchiamo Rafah, avremo altri 7 ottobre. Parola di un ufficiale israeliano

Formiche.net ha avuto l’opportunità di confrontarsi con un alto ufficiale delle Idf. Secondo il militare, l’offensiva sul centro abitato permetterebbe di distruggere la capacità militare di Hamas, e di inficiare il sistema regionale iraniano

Netanyahu contro Onu (e Usa), ma è ancora presto per Rafah. Il punto di Touval

Secondo Yonatan Touval, board member del Mitvim, l’Israeli Institute for regional foreign policies, la reazione di Netanyahu all’astensione americana per la risoluzione Onu sul cessate il fuoco, non significa un’accelerazione sull’offensiva terrestre a Rafah

Con l’astensione Usa, passa la risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza

Cessate il fuoco a Gaza. La risoluzione dell’Onu passa con l’astensione americana, e Netanyahu blocca l’invio di una delegazione a Washington che avrebbe dovuto dialogare su ciò che accadrà a Rafah e nella Striscia dopo la guerra

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