Con Boulos Tajani ha affrontato il tema libico, tornato prepotentemente in cima alle preoccupazioni europee sia per l’aumento dei flussi migratori, sia per l’intenzione russa di dotarsi di un porto (verosimilmente a Tobruk) dopo lo sloggio dalla Siria. Elemento che impatta principalmente sui paesi del blocco Nato e che non può essere sottovalutato. I due paesi “lavoreranno bene anche in Africa”, ha detto il ministro che poi è stato ricevuto da Mike Johnson, Speaker Camera dei Rappresentanti e in seguito ha incontrato una rappresentanza dell’Italian American Congressional Delegation, prima di trasferirsi al Senato per dialogare con il Senatore Jim Risch, Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato e, a seguire, prendere parte al ricevimento con la Comunità d’Affari italiana e con esponenti della Comunità italiana e italo-americana.
Ue
Chi ci guadagna dal referendum sulla Slovenia nella Nato
Un sondaggio nazionale riferisce che la maggioranza dei cittadini sloveni non voterebbe per l’uscita dalla Nato, dal momento che il Paese finirebbe senza un ombrello protettivo e soprattutto alla mercè dei big player esterni che, nel costone balcanico, continuano ad avere interessi e aspirazioni. Ma già il solo fatto di parlare di referendum sull’alleanza atlantica rappresenta di per sé un motivo di tensione
Ecco come nasce il nuovo risiko libico
Si scorgono le nuove dinamiche geopolitiche che toccano quella striscia di mare e interessi che va da Gibilterra al Bosforo. Di questo si parla quando si assiste alla nuova scomposizione libica, dove Erdogan ancora una volta progetta una mossa che sa di jolly
Non solo F-35. La nuova direttrice di marcia della Difesa tedesca
Le pretese francesi sul caccia Fcas hanno indispettito Berlino, che si guarda attorno per sostituire 80 vecchi Tornado. Ma aprendo al contempo un fronte sull’opportunità di ordinare altri F-35, mentre la crescente minaccia proveniente dalla Russia ha spinto il governo tedesco a una rivoluzione nel suo bilancio
Il disegno d'insieme (italiano) che rafforza la conferenza sull'Ucraina. L'intervento di Menia
Secondo il vicepresidente della Commissione Esteri/Difesa del Senato, da Roma è partito uno spunto armonico su un concetto di fondo, quello della ricostruzione di una nazione nella consapevolezza che raggiungere in prospettiva una pace giusta si può fare anche tramite un arbitro imparziale. Ma per immaginare una ricostruzione domani, è utile preparare il terreno sin da oggi
Scommessa Odessa per l'Italia. Tutti i progetti per Kyiv
La conferenza di Roma si chiude con due elementi: il piglio sistemico che le firme hanno seguito, a dimostrazione di un approccio ampio al macro tema della ricostruzione, e la notizia del viaggio a Kyiv dell’inviato speciale del presidente americano, Keith Kellogg, dopo la sua partecipazione all’incontro dei volenterosi
Il genocidio di Srebrenica e l'orizzonte euroatlantico dei Balcani
La commemorazione del trentesimo anniversario del massacro di Srebrenica è utile anche per fare il punto sui progressi e sugli errori compiuti in quella macro regione, area da un lato interessata dalle politiche europee di allargamento e dall’altro dalle mire dei super players esterni. Prezioso il richiamo del capo dello stato alle legittime aspirazioni dei popoli balcanici. Visita in Bosnia dell’alto funzionario dell’Ufficio per gli Affari europei ed eurasiatici degli Stati Uniti, Brendan Hanrahan
La prima volta Usa al tavolo dei volenterosi e il ruolo di Meloni
Con l’inviato speciale Kellogg anche i senatori Graham e Blumenthal. Si tratta della prima volta che gli Stati Uniti prendono parte al formato della Coalizione dei Volenterosi, in linea con quanto sin dall’inizio della creazione del gruppo è stato fortemente auspicato dall’Italia
Da Roma si costruisce una nuova Ucraina. Gli scenari secondo l'amb. Checchia
Il governo sta raccogliendo il frutto del suo lungo e coerente impegno a favore dell’Ucraina, ma anche a favore di un’Ucraina europea. Senza dimenticare l’impegno di Papa Leone XIV e il messaggio univoco di Palazzo Chigi e Colle. Intervista a Gabriele Checchia, già ambasciatore italiano in Libano, presso la Nato e presso le Organizzazioni Internazionali (Ocse, Esa, Aie)
Fermare l'oscurità e costruire un futuro forte. La ricostruzione secondo Meloni
Nel suo discorso di apertura della Conferenza di Roma la premier cerchia in rosso due concetti: investimento accanto a ricostruzione. Il messaggio lanciato agli imprenditori è di non avere paura, oltre a paletti ben piantati nel terreno di contratti e progetti quando dice che chi aiuta o ha aiutato Mosca in questo disegno bellico non avrà benefici nella ricostruzione