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Guerre e Nato, niente 5% ma accelerazione sull'industria della difesa

L’Italia ha bisogno di una Difesa credibile, pienamente integrata nel sistema Nato e capace di “contribuire con determinazione alla costruzione di un autentico pilastro europeo della sicurezza”. L’Ue deve essere pronta. In questa direzione, e alla luce del fatto che la Commissione Europea ha esentato l’Italia da nuove misure di risanamento, va anche il ragionamento sul personale e sul possibile cambio legislativo. Ecco cosa ha detto il ministro Crosetto a margine della ministeriale Nato a Bruxelles

Troppe crisi e troppo vicine all'Ue. Macron cerca la sponda di Meloni

Da domani cosa cambierà in concreto? All’orizzonte due appuntamenti strategici per tastare il polso alla nuova intesa: il G7 in Canada del 15 e 16 giugno e il vertice Nato dell’Aia, nei Paesi Bassi, dal 24 al 26 giugno, preceduti il giorno 12 dall’incontro della premier italiana con il Segretario Generale dell’alleanza, Mark Rutte. Se son rose fioriranno

Tutte le intese fra Meloni e Fico su cooperazione, industria e migranti

Difesa, energia nucleare, immigrazione: intesa a tutto tondo fra Italia e Slovacchia, con la visita di Fico a Palazzo Chigi. Altro settore caldo tra i due Paesi è certamente quello dei trasporti, con l’obiettivo di arrivare a 500 collegamenti intermodali tra il Porto di Trieste e la Slovacchia entro il 2025 (lo scorso anno sono stati 400)

Più Usa nel mercato agricolo italiano. L'incontro Lollobrigida-Rollins

All’orizzonte si profila un altro impegno, ovvero dare concretezza ad un tavolo tecnico Ue-Usa per avvicinare le parti. Nello specifico sarà utile per valutare le caratteristiche specifiche degli scambi agroalimentari tra Italia e Usa e quindi cerchiare in rosso il modus per avvicinare le parti, sempre nell’ottica di rafforzare il rapporto tra i Paesi. In questo senso il bilaterale Italia Usa tra il ministro Lollobrigida e Rollins, Segretaria all’Agricoltura, è stato fortemente indicativo

Quale sicurezza energetica per il futuro del globo? Le risposte da Astana

Appare di tutta evidenza che il petrolio presenta un vantaggio competitivo per le aziende che gestiscono raffinerie lungo la costa del Mar Nero, in particolare per le raffinerie situate in Bulgaria e Romania. Ciò va fisiologicamente mescolato alla consapevolezza che i mutamenti geopolitici, come la guerra in Ucraina, hanno ridisegnato le rotte commerciali con anche un impatto significativo sui mercati energetici globali

Perché lo stallo politico in Kosovo è un regalo alla Russia

Il movimento Vetëvendosje ha sì vinto le elezioni del 9 febbraio, ma non ha i numeri per governare da solo. Il premier però non mostra di voler fare passi indietro e presenta il mancato voto per Haxhiu come il frutto di un Paese ancora arretrato. Tutti i dettagli tra tensioni con la Serbia e gas russo

Vi spiego cosa lega Asia centrale e Piano Mattei. Parla Cirielli

La differenza tra la fase attuale e quelle precedenti nell’approccio italiano all’Asia Centrale è il passaggio dall’interesse alla priorità. L’Italia è sempre stata creatrice di interconnessioni globali. Attualmente stiamo recuperando e rafforzando questa nostra storica vocazione. Conversazione con il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli

Ansaldo, Ice, Sace. Tutti gli accordi tra Roma e Astana

Quattro miliardi è l’impatto delle firme in settori nevralgici, come petrolio e gas, energia, infrastrutture, difesa, cultura, ma anche la volontà di accelerare su posture, intenzioni, ambizioni. Meloni: “In un periodo in cui sembra che le persone non siano più in grado di parlarsi, penso che chi è in grado di dialogare, di capire gli altri e di aiutarli a incontrarsi, possa essere molto utile”. Tokayev: “Meloni è la figura politica più rilevante dell’epoca attuale”

Per Meloni l'Asia centrale è una priorità. Polato (Ecr) spiega perché

Risorse energetiche, sfide ambientali, sicurezza regionale, commercio, stabilità: tutti temi ben presenti nella nostra agenda. Il Trans Caspian Transport Corridor? Di importanza centrale per i flussi energetici e di trasporto: serve ad “avvicinare” aree geografiche contigue che purtroppo il conflitto russo-ucraino ha allontanato. Conversazione con l’eurodeputato di Ecr/FdI, Daniele Polato

Dall'Ucraina alla nuova difesa, perché la pax europeae segna uno spartiacque

Dall’Ucraina partono anche le prospettive europee per un disegno infrastrutturale del tutto nuovo, che sia pronto a camminare su proprie gambe e comprenda a fondo i cambiamenti geopolitici in atto. Una progettazione che giocoforza andrà abbinata con una serie di altri elementi interconnessi, tutti nevralgici: come le divergenze di vedute in Europa su Kiev, il ruolo della Turchia di Erdogan come mediatore/attore, le decisioni dell’amministrazione americana, le intenzioni dei paesi arabi e quelle del fronte, le altre emergenze nel versante mediterraneo e il ruolo dell’Italia

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