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Ecco il teorema Fitto sulla nuova coesione europea

A Bari Fitto porta come paradigma l’invasione russa dell’Ucraina, che ha impattato su più fronti, come l’energia, le infrastrutture, ma anche l’approvvigionamento dei materiali critici, passando per il grano. “Non è più possibile decidere una serie di priorità e mantenerle tali per sette anni a fronte di cambiamenti repentini”, ha aggiunto. E ricorda come aree europee limitrofe alla Russia si stiano progressivamente spopolando a causa del conflitto e proprio in quei confini le politiche di coesione rappresentano l’unico strumento per produrre un plus

Senza fondi di coesione le Regioni non respirano. L'analisi di Ventola (Ecr)

Conversazione con l’eurodeputato pugliese di Ecr sul macro tema del bilancio Ue, strategico per il futuro dei territori più svantaggiati, nel giorno in cui il vicepresidente Fitto ne discute a Bari con tutta la commissione Libe. “Il rischio può essere quello della creazione di un fondo unico, se non verrà definito per bene chi fa e cosa”

Bilancio e coesione, le rassicurazioni di Fitto a Bruxelles

“Le Regioni non saranno penalizzate dalle riforme che non vengono rispettate dal livello nazionale. Questo e’ un modo per poter tutelare le regioni con questa modalità di condizionalità”. Così il vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto in commissione Regi a Bruxelles ha tranquillizzato gli eurodeputati

Africa, ma non solo. Cosa prevede la seconda relazione sul Piano Mattei

Con l’inserimento di cinque nuovi Paesi e l’impegno a convertire 235 milioni di euro di debiti in progetti di sviluppo, il Piano Mattei rafforza la sua dimensione internazionale. Tra gli assi portanti: il Corridoio di Lobito, le iniziative energetiche in Nord Africa e Kenya, e una forte attenzione alla formazione professionale e alla cooperazione universitaria

Ucraina, Gaza e Libia. Il triplo fronte di Tajani a Washington

Con Boulos Tajani ha affrontato il tema libico, tornato prepotentemente in cima alle preoccupazioni europee sia per l’aumento dei flussi migratori, sia per l’intenzione russa di dotarsi di un porto (verosimilmente a Tobruk) dopo lo sloggio dalla Siria. Elemento che impatta principalmente sui Paesi del blocco Nato e che non può essere sottovalutato…

Chi ci guadagna dal referendum sulla Slovenia nella Nato

Un sondaggio nazionale riferisce che la maggioranza dei cittadini sloveni non voterebbe per l’uscita dalla Nato, dal momento che il Paese finirebbe senza un ombrello protettivo e soprattutto alla mercè dei big player esterni che, nel costone balcanico, continuano ad avere interessi e aspirazioni. Ma già il solo fatto di parlare di referendum sull’alleanza atlantica rappresenta di per sé un motivo di tensione

Ecco come nasce il nuovo risiko libico

Si scorgono le nuove dinamiche geopolitiche che toccano quella striscia di mare e interessi che va da Gibilterra al Bosforo. Di questo si parla quando si assiste alla nuova scomposizione libica, dove Erdogan ancora una volta progetta una mossa che sa di jolly

Non solo F-35. La nuova direttrice di marcia della Difesa tedesca

Le pretese francesi sul caccia Fcas hanno indispettito Berlino, che si guarda attorno per sostituire 80 vecchi Tornado. Ma aprendo al contempo un fronte sull’opportunità di ordinare altri F-35, mentre la crescente minaccia proveniente dalla Russia ha spinto il governo tedesco a una rivoluzione nel suo bilancio

Il disegno d'insieme (italiano) che rafforza la conferenza sull'Ucraina. L'intervento di Menia

Secondo il vicepresidente della Commissione Esteri/Difesa del Senato, da Roma è partito uno spunto armonico su un concetto di fondo, quello della ricostruzione di una nazione nella consapevolezza che raggiungere in prospettiva una pace giusta si può fare anche tramite un arbitro imparziale. Ma per immaginare una ricostruzione domani, è utile preparare il terreno sin da oggi

Scommessa Odessa per l'Italia. Tutti i progetti per Kyiv

La conferenza di Roma si chiude con due elementi: il piglio sistemico che le firme hanno seguito, a dimostrazione di un approccio ampio al macro tema della ricostruzione, e la notizia del viaggio a Kyiv dell’inviato speciale del presidente americano, Keith Kellogg, dopo la sua partecipazione all’incontro dei volenterosi

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