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Una nuova Ue può crescere grazie alla Difesa. L'incontro Meloni-Fiala

Quest’anno si celebra il 25° anniversario dell’adesione della Repubblica Ceca alla Nato, che ha segnato una svolta nel cammino verso la garanzia della sicurezza nazionale. E dal momento che Mosca ha mostrato più volte di non gradire l’indipendenza del Paese, ecco che la Repubblica Ceca ha programmato una fase di modernizzazione della sua industria della difesa: lo dimostra la decisione del governo di acquistare alcuni caccia F-35

Non solo Kosovo, perché è a Skopje la nuova crisi balcanica

In occasione del giuramento della presidente della Macedonia del Nord, Gordana Silianovska, la neo eletta ha chiamato il Paese “Macedonia “, anziché “Macedonia del Nord”. Reazione anche dall’interno del Paese balcanico: addirittura con una nota ufficiale il ministero degli Esteri di Skopje ha sconfessato la neo presidente, osservando che resta ferma determinazione del Paese per la piena osservanza dell’Accordo Prespa

Quali effetti avrà la vittoria dei nazionalisti in Macedonia del Nord

È tensione dopo i risultati dei nazionalisti del Partito Democratico per l’Unità Nazionale Macedone (Vmro), che suscita preoccupazione per l’impatto sui rapporti di Skopje con Bruxelles, Sofia e Atene. Secondo l’analista George Tzogopoulos, “il nazionalismo nei Balcani non è una novità. Uno scenario probabile per il futuro sarà quello di relazioni politiche tese ma non di grandi cambiamenti che potrebbero mettere a rischio la stabilità”

La Nato di oggi e di domani. Spunti e riflessioni, aspettando Stoltenberg (domani a Roma)

Oggi un momento di riflessione alla Camera dei deputati, che precede il vertice parlamentare dei leader dei parlamenti alleati e dei capi delegazione dell’Assemblea Nato, che si svolgerà a Washington il prossimo 8 e 9 luglio. E domani il segretario generale della Nato incontrerà Giorgia Meloni a Palazzo Chigi

Più armi all'Ucraina con fondi Ue. L'assist di Bruxelles a Kyiv

Il meeting che ha coinvolto le industrie della difesa europee e ucraine ha voluto accelerare la fase pratica di analisi e riflessioni dell’ultimo anno, nella consapevolezza che, come ribadito dal commissario Borrell e dal ministro Kuleba, l’Europa già si trova in una nuova corsa agli armamenti a causa dell’invasione russa

Green deal e gasdotto EastMed, così cambieremo l'Ue. Parla Borchia (Lega)

Intervista all’eurodeputato della Lega: “Siamo in presenza di una Commissione europea che non ha avuto la capacità di capire, con lucidità sufficiente, quelle che avrebbero dovuto essere le priorità degli ultimi cinque anni”. Ecco i temi centrali per il partito di Matteo Salvini nel prossimo futuro

Con Macron a fine corsa e Scholz in crisi l'Italia può essere faro in Ue. Parla Martusciello (FI)

Conversazione con il capodelegazione di FI al Parlamento europeo: “Il nostro obiettivo è di avere un popolare a capo della Commissione, grazie all’apporto di Forza Italia. Emmanuel Macron? A fine ciclo. Italia campione di stabilità europea, anche grazie ad Antonio Tajani”

Perché la pax geopolitica fra Grecia e Turchia fa felice la Nato

Se davvero fossero posti in essere concreti passi in avanti diplomatici tra i due Paesi, il soggetto che ne trarrebbe il maggiore benefico sarebbe la Nato, perché avrebbe la concreta possibilità di raggiungere due obiettivi: disinnescare un potenziale fronte di tensioni in un momento in cui energie e attenzioni sono concentrate su Gaza e Kyiv; e proseguire sulla strada dell’allargamento

Il nuovo patto di stabilità? Un freno agli investimenti. La versione di Tinagli

Conversazione con l’europarlamentare del Pd: “Le regole sui conti? Prevale il senso di una mancata opportunità e soprattutto i timori che questo nuovo assetto di fatto non sia sufficiente a far affrontare le sfide dei prossimi anni. Le nuove regole, essendo abbastanza stringenti anche per Paesi a medio debito, di fatto rischiano di frenare gli investimenti anche in quelle parti d’Europa che se li potrebbero permettere e che potrebbero trainare il resto del continente”

Meloni riceve Abdullah II. Perché Italia e Giordania saranno strategiche per la crisi a Gaza

Punto di partenza del dialogo è la Risoluzione 2728 del Consiglio di Sicurezza Onu, base su cui costruire l’auspicio comune: continuare con gli sforzi diplomatici in corso per un cessate il fuoco sostenibile e il rilascio dei prigionieri. Amman ha rapidamente assunto un peso diverso rispetto allo scorso decennio e assieme a Egitto e Turchia compone una sorta di triumvirato del dialogo che recita un ruolo non secondario nell’economia complessiva della macro area che intreccia Mediterraneo, Africa e Medio Oriente

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