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Usa e volenterosi. A che punto è la trattativa sull'Ucraina

“Ho seguito la situazione, l’ho vista e ne ho parlato con il presidente Putin e il presidente Zelensky. Qualcosa accadrà, non sono ancora pronti. Ma qualcosa succederà. Ce la faremo”, dice Trump prima della videoconferenza con i volenterosi, e prova a lavorare a un accordo di pace anche se non ci sono ancora le condizioni

La sentenza Google come paradigma. L'antitrust Usa non risolve i problemi

Il fatto che a un anno di distanza lo stesso giudice che aveva sentenziato contro Big G, considerandolo un monopolista, abbia utilizzato delle contromisure a dir poco deboli, è una conferma di come le regole sull’anticoncorrenza possano rappresentare uno strumento inefficace per cambiare le regole del mercato

Niente aiuti a Putin, mentalità da guerra fredda. Il botta e risposta Ue-Cina sull'Ucraina

La Commissione pressa Pechino, ma Xi replica a muso duro, sollevando il tema della guerra fredda e delle motivazioni alla base della mancata pace, come il sostegno militare occidentale a Kyiv. Nel mezzo l’incontro dei volenterosi di giovedì prossimo e il dibattito su come costruire le garanzie di sicurezza all’Ucraina

Occidente e Ucraina, il debutto di Fazzolari a Washington. Ecco perché. L'analisi di De Palo

Il sottosegretario ieri a Washington. Una presenza che racconta tutta la densità sul dossier Kyiv. Molto ascoltate anche le voci di Fitto, Fidanza, Saggio, che compongono pezzi di una piramide ben delineata, grazie a contorni solidi e a intrecci che non si sovrappongono. Ovvero voci con cui il vertice ha una simbiosi intellettuale, un rapporto di massima fiducia e con cui può confrontarsi partendo da una competenza certificata

Non solo Gaza, tutte le preoccupazioni sulla crisi in Siria

Erdogan, già legato al governo di transizione, sta impiegando numerosi mezzi e uomini per sostenere l’unità territoriale, fornendo interventismo contro le Ypg. Queste ultime incarnano il braccio siriano del gruppo terroristico Pkk, che il presidente turco ha silenziato tramite le pressioni su Ocalan. Un puzzle che in Siria avrà un punto di caduta significativo. E la reazione di Netanyahu non si fa attendere

Parlare con la Cina, ma non legarsi mani e piedi. L'intervento di Menia

Dopo le indiscrezioni di Bloomberg a proposito della possibile e progressiva diminuzione di presenza cinese in soggetti industriali italiani di un certo rilievo, come Pirelli, Ansaldo e Cdp reti, ecco alcune considerazioni del vicepresidente della Commissione esteri/difesa del Senato, Roberto Menia

Sbaglia chi, per fare dispetto a Trump, vuole consegnare l’Europa alla Cina. La versione di Fidanza

Intervista al capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo e vice presidente di Ecr Party: “Il governo Meloni ha reimpostato il rapporto con la Cina nel giusto binario, abbandonando la Via della Seta”, ma non solo. I dazi? “Trump vuole riorientare le catene del valore, anche noi europei dobbiamo fare questa scelta: catene più corte e affidabili, preferibilmente occidentali, sono il luogo giusto per diffondere il made in Italy”

Meno investimenti cinesi negli asset italiani. La mossa di Palazzo Chigi

“La presenza cinese continua a impedirle di partecipare ad alcune gare d’appalto e gare nel settore energetico negli Stati Uniti” si legge in un articolo di Bloomberg. In tutto sarebbero 700 le aziende italiane che accusano la presenza di investitori cinesi, “ma l’attenzione del governo è concentrata principalmente sulle grandi entità in settori strategici come l’energia, i trasporti, la tecnologia e la finanza”

Cosa c'è sul tavolo del vertice Usa-Russia sulla guerra in Ucraina

Si moltiplicano le ipotesi di accordo tra Trump e Putin sul futuro della guerra in Ucraina. L’Ue spinge per l’indipendenza di Kyiv e apre a nuove sanzioni, Zelensky lancia l’allarme su nuovi attacchi e Orban fa un passo di lato

Ucraina, sarà a pace a ferragosto? La posizione italiana e le parole di Rutte e Vance

Secondo fonti di intelligence, il tasso di perdite di carri armati russi continua a diminuire toccando i livelli più bassi dall’inizio della guerra. Nel frattempo il segretario generale della Nato ha detto di ritenere inevitabile che la Russia possa mantenere il controllo di fatto su alcuni territori ucraini in un accordo di pace. E il vicepresidente americano JD Vance annuncia che gli Usa non finanzieranno più l’aiuto all’Ucraina “da soli”

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