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Captagon, la droga dei jihadisti che eccita i sauditi

Due giorni fa, durante uno degli incontri del G20 ad Antalya, in Turchia, il presidente russo Vladimir Putin ha detto ad alta voce una verità scomoda: alcuni cittadini dei Paesi che prendono parte al vertice finanziano lo Stato Islamico e altri gruppi jihadisti. I soldi che finanziano armi, addestramento e traffico illegale di petrolio partono, per molti analisti, da Qatar e Arabia Saudita. Non solo. Anche alcune droghe sono fornite da Paesi terzi ai militanti di Isis per spingere al compimento di attentati e decapitazioni.

IL CASO

A fine ottobre il principe saudita Abdel Mohsen bin Ualid bin Abdulaziz al Saud è stato arrestato nell’aeroporto di Beirut con due tonnellate di pillole di Captagon. Erano nascoste in 40 borse sul suo jet privato destinato a Riyad. Secondo il sito di Al Jazeera, altre cinque persone erano con lui. Questa operazione anti droga è una delle più importanti nella storia del Paese. Ad aprile del 2014, le autorità libanesi avevano scoperto 15 milioni di pillole di Captagon in un container che si trovava al porto di Beirut.

CHI È IL PRINCIPE 

Abdel Mohsen bin Ualid bin Abdulaziz al Saud, ora detenuto a Beirut, era già noto per aver commesso diversi reati e per lasciarsi andare ad eccessi. Il principe saudita ha 29 anni ed era stato arrestato a Los Angeles a settembre con l’accusa violenza sessuale. Ha pagato 300mila dollari ed è stato messo in libertà. È cugino del principe Mayed bin Abdullah bin Abdulaziz al Saud, figlio del defunto re AbdullahForeign Policy ricorda che nel 1999 anche il principe Nayef bin Sultan bin Fauaz al Shalan era stato arrestato con due tonnellate di cocaina provenienti dal Venezuela e dirette in Francia. Si è salvato grazie ad un passaporto diplomatico.

LA STORIA

Il Captagon è una droga sintetica che contiene anfetamine e caffeina. Un report delle Nazioni Unite pubblicato nel 2013 indica che il 63% dei sequestri di anfetamine a livello internazionale avviene in Medio Oriente e, tra le droghe più presenti, c’è il Captagon. Questa sostanza è stata sintetizzata negli anni ‘60 come medicinale antidepressivo e per combattere la narcolessia.

IL DIVIETO

Il divieto di produrre il Captagon da parte dell’Organizzazione Mondiale della Salute è arrivato nel 1986, dopo la conferma che il farmaco produce dipendenza. In quegli anni è diventato popolare in Arabia Saudita e altri Paesi arabi come energizzante e afrodisiaco. Negli anni ‘90 è stato prodotto nell’est dell’Europa, soprattutto in Bulgaria. Dopo, i laboratori si sono trasferiti in Turchia e nel 2006 in Libano. Oggi la sua fabbricazione avviene in Siria e la sua vendita finanzia le milizie jihadiste.

EFFETTI E UTILIZZO

Il Captagon viene usato dai militanti di Isis prima di compiere decapitazioni o attentati suicidi. Dopo gli effetti eccitanti, però, segue uno stato di sonnolenza. La stampa britannica ha confermato che miliziani curdi hanno trovato molte pasticche di questa droga addosso ai vestiti di combattenti dello Stato Islamico a Kobane, il che spierebbe la furia e l’apparente assenza di paura di molti fra i drappi neri. Secondo i precetti dell’Islam, i fedeli non dovrebbero fare uso di alcun tipo di droga.

NUOVE VARIANTI

Tra il 2007 e il 2009 sono stati confiscate circa 22 milioni di tavolette di Captagon. Nel 2014, militari americani hanno trovato nella provincia irachena di Anbar magazzini pieni di una nuova variante della droga: un cocktail di anfetamine facile da produrre a basso costo. Un’unità può costare tra i 5 e i 20 dollari.

ANCHE HAMAS E HEZBOLLAH

Ad agosto del 2014 è stato scoperto un laboratorio di Captagon dello Stato Islamico ad Aleppo. Secondo il Time, nel 2013 le autorità libanesi hanno identificato un carico di Captagon del valore di circa 200 milioni di dollari. Era partito da Homs. La rivista ha scritto che anche Hezbollah è in questo lucroso business. I miliziani di Hamas, invece, utilizzano le pasticche per scavare tunnel sentendo meno la fatica e per combattere durante la notte.

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