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Ecco perché Boko Haram è più pericoloso dello Stato Islamico

La proiezione globale dello Stato Islamico (Isis) è cominciata con gli sgozzamenti diffusi in rete e poi le stragi a Parigi, Ankara e Beirut, principalmente. Ma Isis non è il gruppo terroristico più mortale al mondo. Secondo un report dell’Institute for Economics and Peace, è stata Boko Haram l’organizzazione che ha provocato più vittime, almeno nel 2014.

NUMERI, INDICI E STATISTICHE

L’istituto ha sede a Sidney, Australia, ed elabora ogni anno una  mappa con le statistiche. Produce quello che hanno chiamato: Indice globale di terrorismo, un valore per quantificare l’impatto e la pericolosità di un’organizzazione terroristica rispetto alle altre. Il rapporto ha contabilizzato nel 2014 circa 530 gruppi, qualificati da diversi governi come minacce terroristiche. Nell’ultimo anno sono nate 33 nuovi gruppi. Il totale delle vittime degli attacchi di Boko Haram in Nigeria, Camerun e Ciad l’ha posizionato in testa nell’elenco. Qui chi sono e cosa vogliono i terroristi di Boko Haram.

L’Indice globale di terrorismo si basa sui dati di attacchi compiuti da gruppi estremisti monitorati dall’Università di Maryland.  Nel 2014, Boko Haram ha ucciso 6644 persone in 453 attacchi in Nigeria. Lo Stato Islamico, invece, 6.073. Dopo l’Irak, la Nigeria è il Paese con il più alto livello di morte provocate dal terrorismo.

L’ALLEANZA ISIS- BOKO HARAM

Con l’obiettivo di unificare le forze Boko Haram ha giurato fedeltà all’Isis a marzo 2015. Con un messaggio audio del leader Abubakar Shekau pubblicato su Twitter, la notizia è stata confermata: “Annunciamo la nostra lealtà al Califfo. Vogliamo ascoltare e ubidire in tempi di difficoltà e prosperità. Lanciamo un appello ai musulmani di tutto il mondo di giurare lealtà al Califfo”. Entrambi vogliono uno Stato Islamico: Boko Haram al nord della Nigeria e lo Stato Islamico in Irak e Siria.

CHI TERRORIZZA L’AFRICA

Boko Haram dichiarò una “guerra santa” al governo nigeriano nel 2009 e dall’allora ha seminato il terrore in Africa. L’organizzazione è diventata famosa nel mondo nel 2014 per il rapimento di 270 studentesse della scuola di Chibok in Nigeria. All’epoca, personaggi pubblici e leader politici si sono mobilitati sui social con l’hastag #BringBackOurGirls. Dalla first lady degli Stati Uniti, Michelle Obama, alla giornalista italiana Beatrice Borromeo, che si è confusa e su Twitter ha chiesto di catturare il signor B.Haram. Dopo alcuni mesi, sui media è tornato il silenzio (Qui lo speciale di Formiche.net sulle ragazze rapite da Boko Haram).

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IL PATRIMONIO DI BOKO HARAM

Una classifica di Forbes sosteneva che Isis è il gruppo terrorista più ricco al mondo, mentre Boko Haram è una delle più povere, anche se conta comunque su un patrimonio di circa 25 milioni di dollari. Dalla finta beneficenza, il traffico di carbonio, pesce affumicato e avorio (Qui le forme di finanziamento di Boko Haram). Le poche risorse non hanno impedito la crescita operativa dell’organizzazione: nel 2014 Boko Haram ha compiuto 453 attacchi, un 300% in più rispetto al 2013.

L’ATTRAZIONE DI ISIS

La seconda organizzazione più pericolosa è l’Isis. Dal 2011 si sono arruolati a Isis tra 25mila e 30mila combattenti da 100 Paesi. Nelle conclusioni del rapporto del Institute for Economics and Peace è sottolineata l’espansione di Isis in altri Paesi, nonostante l’aumento dell’intervento internazionale in Irak e Siria. “Il flusso di combattenti stranieri di Isis continua ad essere alto. Nei primi mesi del 2015 sono arrivati 7mila persone. Questo dimostra che c’è ancora una forte attrazione verso il gruppo jihadista”, spiega lo studio.

ALTRE ORGANIZZAZIONI

Al terzo posto c’è l’antico Taliban; il gruppo nato nel 1994 tra membri delle tribù pashtun  e combattenti mujahidin. Al quarto posto ci sono i militanti Fulani della Repubblica Centrafricana e la Nigeria. “I fulani provendono da un gruppo di pastori seminomadi coinvolti con le comunità agricole. Il popolo Fula è presente in sette Paesi dell’Africa occidentale e conta su 20 milioni di persone”, sostiene il report. Dal 2010 al 2013 i fulani hanno ucciso 80 persone. Nel 2014, la cifra è aumentata a 1229 in 159 attacchi.

Il quinto gruppo più mortifero è Al Shabab, presente in Somalia, Kenya e Etiopia. Altri gruppi, collegati a Al Qaeda, sono Gama’a al-Islamiyya (Egitto), Brigate al-Mulathameen (Algeria), Ansar Dine (Mali), Al Mourabitoun (Mali, Algeria), Movimento Islamico di Uzbekistan (Afghanistan, Uzbekistan), Lashkar e Jhangvi “Esercito di Jhangvi” (Pachistan), Lashkar e Taiba “Esercito dei buoni” (Pakistan) e Ansar al-Sharia (Libia).


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