Qualcuno l’ha definita Leopolda con l’Eskimo. La sinistra a sinistra del Pd ci riprova. Dopo che Sel e gli altri piccoli movimenti sembrano aver esaurito la spinta propulsiva, ecco Sinistra Italiana, che lo scorso fine settimana si è data appuntamento a Roma per gettare le basi di un nuovo movimento che vedrà la luce ufficialmente, con tanto di congresso, il prossimo autunno.
I NOMI
La novità è la presenza dei pezzi in libera uscita dal Pd, come Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre, ma non ancora Giuseppe Civati, che per il momento gioca in proprio. Cosmopolitica è il nome scelto per la kermesse, tutta improntata all’antirenzismo spinto. Perché è proprio l’alternativa al Pd renziano il core business di questa nuova formazione. Per drenare voti che altrimenti finirebbero verso il Movimento Cinque Stelle. Insomma, se una volta il grande nemico era Silvio Berlusconi, ora è Matteo Renzi il bersaglio, ma al contempo anche la ragione di vita, della nuova sinistra italiana.
(CHI C’ERA ALLA LEOPOLDA CON L’ESKIMO A ROMA. FOTO DI PIZZI)
I TEMI
I temi sono quelli della sinistra storica e del terzomondismo, aggiornati alle istanze e alle formule della politica 2.0. Di fondo c’è una pesante e strutturale critica al governo. Partendo proprio dai diritti civili, che Cosmopolitica sottolinea come essenziali per le coppie omosessuali come per gli immigrati e tutte le vittime di discriminazioni. Qui si va oltre le unioni civili parlando proprio di matrimoni gay, ma s’invita anche a non dimentica lo Ius Soli, ovvero l’automatica cittadinanza italiana per i figli degli immigrati nati nel nostro Paese.
LE REPRIMENDE
Le critiche al governo spaziano su tutti i fronti, come si evince dal programma abbozzato del movimento in fieri. A partire, naturalmente, dal lavoro e dal Job Act. “L’analisi dei dati reali sugli effetti del Jobs Act mostra che i due miliardi spesi per gli sgravi contributivi alle aziende hanno fruttato poco in termini di occupazione, mentre la legge è servita a precarizzare ulteriormente il mondo del lavoro”, si legge in uno dei documenti tematici. Per questo motivo “il gruppo di lavoro indagherà quindi i falsi miti che hanno accompagnato l’approvazione del Jobs Act e affronterà tanto i nodi critici quanto le proposte da avanzare: reddito minimo, estensione dei diritti a tutte le tipologie di lavoro, politiche per l’occupazione”. Insomma, le politiche di Matteo Renzi sul lavoro non suscitano grandi entusiasmi da queste parti.
(CHI C’ERA CON COFFERATI, D’ATTORRE E FRATOIANNI PER LA COSMOPOLITICA. FOTO DI PIZZI)
LE IDEE
Nella bozza del programma di base, d’altronde, i riferimenti critici al governo di stampo “neo liberista” presieduto dal segretario del Pd sono espliciti: “Hanno anzi scelto quasi ovunque la strada del decisionismo e del restringimento degli spazi nei quali si esercita la democrazia. Si vota per decidere chi comanda. Dopo starà a chi comanda esercitare un potere sempre meno trasparente e sempre più subalterno alle logiche del grande capitale. È questa la ragione di fondo che orienta la riforma della Costituzione e quella delle legge elettorale che il Parlamento ha votato e che saremo chiamati a confermare o a respingere con un referendum. Se si intende continuare a smantellare lo stato sociale, a ridurre i diritti di chi lavora, a martoriare il territorio con le grandi opere e le trivellazioni, occorre ridurre gli spazi dove il popolo e che lo rappresenta prendono la parola”.
GLI OBIETTIVI
Sinistra Italiana, poi, s’interroga anche sulla selezione della classe politica e il pericolo di infiltrazioni criminali all’interno di essa. “Gli strumenti di selezione della rappresentanza messi in campo nell’ultimo decennio – dalle primarie alle candidature on line del M5S, fino alle scelte interne ai partiti – si sono rivelati inefficaci nel tentativo di rendere immuni le forze politiche dalla penetrazione mafiosa”. Infiltrazioni che sono facilitate anche dalla mancata riforma del Terzo settore, annunciata da Renzi e mai realizzata. “A quasi due anni da quell’annuncio, la riforma tanto strombazzata è bloccata al Senato e nel mondo del non profit cominciano a cogliersi i primi ripensamenti insieme alle prime serie delusioni. Fare il punto sul ruolo sociale, economico e politico del Terzo Settore oggi in Italia da un punto di vista di sinistra è quindi attuale e per certi versi urgente”.
(SERGIO COFFERATI A ROMA PER LA KERMESSE COSMOPOLITICA. FOTO DI PIZZI)
L’EUROPA
Anche l’Europa non viene risparmiata dalle critiche. Ma forse l’unico Renzi ispira simpatia da queste parti è proprio quello critico con Bruxelles visto negli ultimi mesi. Ma, tornando al governo, il premier viene bacchettato anche sul fronte della comunicazione. “Paul Mason, in un recente articolo sul Guardian, ha sostenuto che negli ultimi anni è apparso ‘un nuovo agente del cambiamento nella storia: l’essere umano istruito e connesso’. Difficile dargli torto, eppure siamo pieni di esponenti politici che intendono la comunicazione alla stregua di un totem tecnico senza contenuto”, si legge nella parte dedicata alla comunicazione e il pensiero va al Renzi tutto Twitter e slide.
GLI SCENARI
Resta da capire chi sarà il leader di questa nuova formazione. Tre i nomi in pole: Nicola Fratoianni, Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre. Un passo indietro c’è Sergio Cofferati, che però sembra ormai aver fatto il suo tempo, un po’ come Nichi Vendola. Anche se si ostenta il principio che prima viene il progetto e poi il leader, chi guiderà Sinistra italiana avrà il suo peso. Per evitare la sindrome “gruppettari allo sbaraglio” che ha fatto naufragare prima ancora di salpare dal porto la Sinistra Arcobaleno alle elezioni del 2008.