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Stefano Bina, chi è il nuovo direttore di Ama a Roma che non piace troppo ai grillini

Virginia Raggi

Per il Campidoglio si tratta di “un profondo conoscitore del ciclo industriale relativo alla gestione dei rifiuti“, ma la sua nomina sta provocando polemiche anche all’interno della stessa galassia pentastellata. Non è un inizio di mandato facile per Stefano Bina, l’uomo scelto da Virginia Raggi per guidare l’Ama – l’azienda capitolina della nettezza urbana – insieme al neo amministratore unico Alessandro Solidoro.

IL DG CHE VIENE DA VOGHERA

Al pari di Solidoro, anche Bina viene dalla Lombardia, nello specifico da Voghera, comune di 40.000 abitanti in provincia di Pavia. E’ lì che il nuovo direttore generale di Ama è nato nel 1963. Gli studi, invece, li ha portati avanti a Pavia dove – come recita il suo curriculum – si è laureato in ingegneria idraulica sanitaria ambientale nel 1988 con il voto di 110. L’anno successivo l’iscrizione all’albo professionale, poi nel 1990 il suo ingresso in Asm Voghera Spa, l’azienda che nella cittadina lombarda si occupa di rifiuti, energia ed acqua.

LA CARRIERA

In Asm Bina è rimasto per 26 anni, fino ai giorni scorsi quando l’amministrazione capitolina ha annunciato la sua nomina a direttore generale di Ama. Numerosi i ruoli che ha ricoperto all’interno della municipalizzata di Voghera, da quello di ingegnere progettista in campo ambientale e di infrastrutture di servizio a quello di responsabile servizi idrici ambientali. Poi nel 2003 la nomina ad amministratore delegato e, infine, l’incarico di direttore generale che ha mantenuto fino a pochi giorni fa.

LE COMPETENZE SUI RIFIUTI

E’ lo stesso Bina ad indicare nel curriculum vitae le sue competenze in materia di rifiuti. Tra le altre cita “la gestione, la direzione e la supervisione dei servizi di igiene urbana“, “la progettazione di opere ed impianti” e l’abilitazione “allo svolgimento della mansione di Responsabile Tecnico relativamente all’iscrizione all’albo nazionale delle imprese che effettuano le gestione dei rifiuti“. Competenze che però non sono state sufficienti affinché Voghera riuscisse ad ottenere risultati apprezzabili in un settore delicato e importante come quello della raccolta differenziata.

I RISULTATI DI VOGHERA

Con una percentuale che oscilla intorno al 30%, Voghera è fanalino di coda in Lombardia dove – secondo le stime di Legambiente – la raccolta differenziata supera in media il 50%. Performance così negative da far scattare nel corso degli anni e dei mesi ripetuti allarmi sulle difficoltà di Voghera. Ad esempio, in questo articolo datato gennaio 2016 il quotidiano locale La Provincia Pavese dà conto dei problemi della città e della frustrazione dei cittadini. In quest’altro articolo, invece, lo stesso giornale racconta delle tensioni tra amministrazione comunale e vertici aziendali dovute proprie al mancato decollo della differenziata.

LE CRITICHE DEI GRILLINI

Risultati scadenti che hanno più volte portato negli ultimi anni i pentastellati di Voghera a criticare la gestione dei rifiuti operata dall’azienda municipalizzata Asm. In questa mozione del 2010 presentata in consiglio comunale e pubblicata sul blog di Beppe Grillo, gli attivisti a cinquestelle chiedono, ad esempio, di incrementare il servizio. Non è un caso, dunque, che la nomina in Ama di Bina sia stata accolta dallo scetticismo di molti. Nei giorni scorsi il M5S di Voghera ha anche diffuso una nota, dalla quale emerge un giudizio certamente non positivo nei confronti dell’0perato dell’ex amministratore delegato di Asm: “Ci siamo confrontati molto con l’Ing. Bina e spesso, troppo spesso, ci siamo scontrati proprio sul tema della gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale, che a Voghera non è mai decollata“. Una presa di posizione dura, mitigata solo in parte dall’augurio “di riuscire a sviluppare quei progetti che a Voghera, sino ad oggi, non sono stati realizzati“.

I DUBBI DELLE OPPOSIZIONI

Ombre sulle quali – com’era inevitabile che fosse – si sono concentrate le opposizioni in Assemblea Capitolina. Ad esempio, Francesco Figliomeni di Fratelli d’Italia, ha definito Bina “un altro lombardo dopo Solidoro, peraltro inesperto, che si è distinto nel flop della raccolta differenziata nel suo Comune di soli 40mila abitanti e non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere in una città di tre milioni di abitanti quale Roma“. Da questo punto di vista bisogna ricordare come nella Capitale, nonostante l’emergenza rifiuti, la raccolta differenziata – pari al 41% – faccia comunque registrare risultati più soddisfacenti rispetto a quelli di Voghera.

L’INCARICO IN AMA

Allo stato attuale, comunque, non è ancora chiaro per quanto tempo ancora Bina ricoprirà il ruolo di direttore generale di Ama. Nel comunicato stampa con cui il Campidoglio ha ufficializzato il conferimento dell’incarico, si legge che “la sua nomina, in attesa di gara pubblica, costituisce tassello fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo ‘rifiuti zero’ dell’Amministrazione Raggi“. Il suo , dunque, sembra di capire che sarà un mandato a tempo, almeno secondo quanto scrive Repubblica: nell’arco di tre o quattro mesi, dovrebbe essere infatti avviata la procedura pubblica per individuare il nuovo direttore generale della municipalizzata capitolina. Un vero e proprio test per Bina, il cui operato dei prossimi mesi sarà attentamente valutato da Raggi per capire se, dopo l’esperienza di Voghera, sia realmente in grado di guidare l’azienda romana della nettezza urbana. Il diretto interessato, dal canto suo, si è limitato a commentare la sua nuova avventura con poche parole: “Ringrazio l’amministrazione per la fiducia accordatami. C’è molto lavoro da fare e mi impegnerò costantemente. Il mio obiettivo è rilanciare un’azienda che ha grandi potenzialità. Mi aspetto la collaborazione di tutti, per il bene di Roma e del Paese“.


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