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Chi ci sarà (e chi parlerà) alla convention di Stefano Parisi a Milano

Di Bruno Guarini e Niccolò Mazzarino

Gioco delle parti o frizioni vere? È quello che in queste ore si stanno chiedendo militanti e dirigenti di Forza Italia e parisiani di stretta osservanza. La domanda nasce dal chiacchiericcio secondo cui il vertice di Forza Italia, a partire da Silvio Berlusconi, ha chiesto più o meno formalmente ai big del partito azzurro di non partecipare alla convention organizzata da Stefano Parisi il 16 e il 17 settembre a Milano per porre le basi di un nuovo movimento politico che faccia da perno per tutto il centrodestra. In verità, si dice tra i parisiani, l’ex manager di Fastweb ed ex dg di Confindustria non ha mosso un dito, anzi, per la partecipazione di big veri o presunti di Forza Italia alla due giorni milanese. Infatti, nessun politico parlerà alla manifestazione voluta da Parisi. Anche se non mancheranno di certo esponenti di spicco di Forza Italia (qui l’articolo di Gianluca Roselli per Formiche.net con le ultime indiscrezioni), a livello nazionale e locale, come ad esempio Francesco Giro.

Anzi, forse un politico che parlerà ci sarà. Secondo le indiscrezioni raccolte da Formiche.net, Parisi pare abbia convinto Maryan Ismail a partecipare. Chi è Ismail? 56enne, da 35 anni in Italia, membro della segreteria metropolitana del Partito Democratico. Ismail, musulmana sufi, storica portavoce della comunità somala a Milano, alle ultime elezioni amministrative si è candidata al consiglio comunale di Milano nella lista del Pd a sostegno di Beppe Sala. Poi si è dimessa da membro della segreteria metropolitana dem. Il motivo l’ha spiegato in un post su Facebook rivolto a Matteo Renzi: “Il segretario del Pd milanese Pietro Bussolati e l’assessore Pierfrancesco Majorino hanno scelto di sostenere con forza la candidatura dell’indipendente Sumaya Abdel Qader, sociologa mussulmana ortodossa, responsabile culturale del CAIM che ora siede a pieno titolo in Consiglio Comunale”. Per Ismail, “il Pd milanese ha scelto di interloquire con la parte minoritaria ortodossa ed oscurantista dell’Islam, chiudendo il dialogo alla parte positiva e progressista che esige la separazione tra politica e religione”.

Ma al di là delle diatribe sulla partecipazione o meno dei politici, il format della due giorni parisiana “Energie per l’Italia” si baserà sull’ascolto di proposte e di idee che saranno presentate e spiegate da imprenditori, professionisti, intellettuali. A parlare sarà ad esempio l’imprenditore Claudio De Albertis dell’Ance, da tempo estimatore di Parisi (sarà presente anche l’ex presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi). E’ stata invitata a parlare suor Anna Monia Alfieri, voce autorevole nel panorama scolastico italiano, presidente della Fidae Lombardia. Suor Anna, nei suoi libri e nei post per il blog che cura su Formiche.net, con un approccio laico nel pensiero scientifico parla con tutti senza alcuna connotazione politica, clericale o di parte: il suo ultimo libro sulla scuola libera e i costi standard ha avuto la prefazione del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini.

Tra i relatori ci sarà anche Elisa Serafini, manager d’azienda e consulente, animatrice di movimenti lib-lab e blogger. Ha lavorato tra l’altro per Borsa Italiana e Uber. A esporre tesi liberiste ci sarà Carlo Lottieri, esponente di spicco dell’Istituto Bruno Leoni diretto da Alberto Mingardi. Lottieri, professore di filosofia politica ed editorialista del Giornale diretto da Alessandro Sallusti, da tempo sostenitore di uno spinto federalismo fiscale, ha posizioni vicini al libertarismo alla Murray Rothbard.

Ma tra i parisiani non tutti vogliono connotare il movimento in senso turboliberistico, si mormora. Il binomio meno spese per meno tasse – dicono alcuni parisiani – è affascinante anche se a molti può apparire una mera riproposizione di slogan della prima Forza Italia mai realizzati in verità. E con lo stato dei conti pubblici italiani, e i vincoli europei stringenti, proporre uno choc fiscale con taglio secco di imposte è facile a dirsi ma difficile a farsi.

Sarà comunque Parisi, sabato, a fare la sintesi. Anche se chi si aspetta un decalogo programmatico, o una bozza di manifesto politico con tutta probabilità resterà deluso.

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