Eliminazione del finanziamento pubblico agli aeroporti che non raggiungono l’equilibrio finanziario, aumento delle infrastrutture ferroviarie per il trasporto merci e incentivi al trasporto sostenibile. Sono i tre punti che compongono il Programma Trasporti del Movimento 5 Stelle, votato lo scorso 27 aprile sulla piattaforma Rousseau dalla base pentastellata. Il Movimento guidato da Beppe Grillo e Davide Casaleggio ha già ultimato il programma di governo per la parte relativa all’energia, agli esteri e al lavoro. Ecco, ora, tutti i dettagli sull’ultima votazione sui trasporti che sarà illustrata oggi pomeriggio in una conferenza stampa.
STOP AI FINANZIAMENTI STATALI AGLI AEROPORTI
Come primo quesito è stato chiesto alla base del Movimento: “Ritieni opportuno eliminare il finanziamento statale agli aeroporti che non raggiungono l’equilibrio finanziario anche se questo dovesse comportare la chiusura di qualcuno di questi?”. Su 21.333 voti, 15.410 hanno risposto sì e 5.923 no, dunque qualora i 5 Stelle dovessero vincere le prossime elezioni politiche, tutti gli aeroporti che non dovessero raggiungere l’equilibrio di bilancio non potranno accedere ad eventuali finanziamenti statali. A presentare il quesito era stato, sul blog di Grillo, Antonio Chialastri, comandante e membro del comitato scientifico Centro Studi Trasporto Aereo Sicurezza e Ambiente (Centro Studi Stasa, un’associazione apolitica senza fini di lucro che si occupa di “svolgere un’attività di supporto per le Istituzioni e le Organizzazioni dei Trasporti nonché per tutte le realtà dall’articolazione complessa”, si legge sul sito).
TRASPORTO MERCI, DALLA GOMMA AL FERRO
“Sei disponibile a incrementare le infrastrutture di collegamento ferroviario con porti e interporti per favorire la transizione del trasporto merci dalla gomma al ferro?”. Il secondo quesito riguardava dunque il trasporto delle merci che in Italia, come spiegato da Jon Pult, presidente dell’Iniziativa delle Alpi (“associazione svizzera per la protezione delle Alpi”) avviene principalmente via gomma, con un impatto rilevante sia a livello di inquinamento sia di consumo energetico. Su 21.487 voti, 20.816 hanno risposto di sì e 671 no, votando a favore della transizione dalla gomma al ferro e, dunque, alla costruzione di nuove infrastrutture (ferrovie) per renderla attuabile.
MOBILITÀ URBANA, TRE PRIORITÀ
Diversamente dai primi due quesiti, in cui ci si poteva esprimere con un sì o con un no, per il terzo quesito riguardante la mobilità urbana gli iscritti hanno potuto scegliere tre priorità su otto, sul tipo di misure da adottare per “scoraggiare l’uso dell’auto privata a favore del trasporto sostenibile, collettivo e condiviso”. Al primo posto è stata votata la “maggiore dotazione di risorse per acquisto mezzi del trasporto pubblico” (16.594 preferenze), a seguire gli “incentivi agli enti locali limitrofi che fanno rete e forniscono alternative di collegamento con altre modalità di trasporto” (15.051) e poi al terzo posto le “modifiche al Codice della strada per favorire la mobilità dolce e sostenibile (pedonale, ciclistica)” (13.078 voti). A seguire sono stati votati gli “incentivi ai Comuni che aumentano il costo dei parcheggi e realizzano parcheggi periferici di scambio intermodale” (4.841 voti), l'”aumento tassazione sull’acquisto di nuove auto a combustione” (3.977 voti), i “disincentivi ai Comuni che non estendono le zone a traffico limitato o le zone con limite di velocità al di sotto dei 30 Km/h” (3.584), l'”aumento delle sanzioni per il mancato rispetto del Codice della strada” (2.644) e per finire l'”incremento progressivo delle accise sul carburante” (943 preferenze). Sul blog di Grillo aveva esposto il tema del trasporto urbano Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta). Per questa votazione, si sono espressi 21.305 iscritti.