Energie per l’Italia – il movimento politico fondato dall’ex amministratore delegato di Fastweb Stefano Parisi – presenta il suo programma di governo. Appuntamento domani e domenica a Milano con la due giorni che fa seguito all’iniziativa dello scorso week end a Portici, nel napoletano. 48 ore di dibattiti e incontri nel corso delle quali Parisi e la sua squadra indicheranno i principali punti programmatici con cui si candideranno alle prossime elezioni politiche. A partire da un presupposto fondamentale: la piena e convinta adesione alla coalizione di centrodestra e, quindi, l’alleanza con Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.
IL CENTRODESTRA SECONDO PARISI
Una prospettiva ribadita dallo stesso Parisi oggi in un’intervista rilasciata a Marco Galluzzo del Corriere della Sera. “Bisogna tornare allo spirito del 1994, liberale e di fiducia, apertura nei confronti degli italiani“, ha commentato dalle colonne del quotidiano diretto da Luciano Fontana il leader di Energie per l’Italia. Che poi ha confermato la volontà di correre alle prossime elezioni con il suo movimento: “Avremo una nostra lista. Il centrodestra ha bisogno di un largo mandato popolare per portare l’Italia tra cinque anni in un luogo diverso. Nello scaffale dell’offerta politica ci sarà il nostro simbolo giallo, che proporrà un’idea diversa della politica a tutti coloro che oggi non hanno più fiducia nei politici, con esponenti che sanno cosa fare, che hanno un lavoro“. Teoria molto simile a quella espressa ripetutamente negli ultimi giorni da Silvio Berlusconi, che ha proposto un governo formato da 12 ministri provenienti dalla società civile e solo 8 dal mondo della politica. A dimostrazione che è in corso tra i due un progressivo riavvicinamento – che si fonda in primis su alcune idee condivise – dopo le incomprensioni dovute alla decisione di Parisi di non entrare in Forza Italia e di fondare il suo movimento.
LE PRIORITA’ DI PARISI
Nella stessa conversazione Parisi ha anche indicato alcune delle sue principali proposte. A cominciare dalla necessità di mettere mano a una profonda spending review, così da ridurre sensibilmente la spesa pubblica improduttiva: “Va tagliata in modo massiccio per abbassare le tasse che oggi vanno a uno Stato arrogante e ineffficiente. Bisogna togliere di mezzo la burocrazia“. Ed è questo il secondo aspetto su cui Parisi ha insistito di più: “La pubblica amministrazione può essere migliore e costare di meno: la riforma Madia e le altre del centrosinistra sono state inconcludenti“. E poi ancora la giustizia, a proposito della quale l’ex direttore generale di Confindustria non ha mostrato alcun dubbio: “E’ una riforma che va fatta, con la separazione delle carriere e la responsabilità dei magistrati. Oggi la magistratura per come è organizzata è una palla al piede del Paese“. In questo senso si spiega anche la critica netta che Parisi ha formulato verso l’Anac, nei confronti della quale, per la verità, non ha mai lesinato affondi polemici: “E’ da chiudere, è un mostro giuridico. Bastano leggi semplici“. Un programma liberale e popolare – ha sottolineato ancora il leader di Energie per l’Italia – che nulla ha a che vedere con la ricetta applicata da Mario Monti quando si trovò a guidare l’Italia tra il 2011 e il 2012: “Ha massacrato i proprietari di case e il settore edilizio. Ha messo solo tasse. Da quando è stato al governo la produzione di cemento si è ridotta del 90%“.
LA SQUADRA DI PARISI
Alcuni dei principali esponenti di Energie per l’Italia li ha citati lo stesso Parisi nel corso dell’intervista al Corriere. Si tratta dell’ex ministro del Lavoro e attuale senatore Maurizio Sacconi, del professore universitario e già leader di Comunione e Liberazione Giancarlo Cesana, del deputato campano Guglielmo Vaccaro, dell’ex segretario dei radicali Giovanni Negri e di Riccardo Puglisi, economista con un passato nel movimento di Corrado Passera.
APPUNTAMENTO AL TEATRO PARENTI DI MILANO
Domani saranno tutti sul palco del Teatro Parenti di Milano durante la presentazione del programma di Energie per l’Italia. Alla quale parteciperanno, inoltre, l’economista Nicola Rossi, il radicale Marco Taradash, il presidente del centro studi Adapt fondato da Marco Biagi Emanuele Massagli, il generale Mario Mori, l’ambasciatore Michele Valensise, l’economista e manager Salvatore Rebecchini e Suor Anna Monia Alfieri, blogger di Formiche.net ed esperta di politiche scolastiche. Parisi, invece, chiuderà i lavori della due giorni con l’intervento in programma domenica alle 11:30.