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Chi sono i cattolici che appoggiano Stefano Parisi

Nessun piano B, Stefano Parisi va dritto per la sua strada: l’ex amministratore delegato di Fastweb si presenterà alle prossime elezioni alla testa del movimento civico che ha fondato e organizzato in questi mesi, indipendentemente dal nome che la sua creatura politica assumerà da qui al giorno del voto. Potrebbe essere confermato Energie per l’Italia ma non è escluso che possa esserci qualche cambiamento. La sostanza, però, rimane la stessa, com’è emerso oggi nel corso dell’iniziativa organizzata all’Istituto Luigi Sturzo a Roma in occasione della nascita dell’associazione “Costruire insieme”.

A margine dell’appuntamento, Parisi ha confermato la volontà di misurarsi con le urne in prima persona. D’altronde, il proporzionale con cui quasi certamente gli italiani saranno chiamati a votare autorizza, anzi prevede, una corsa in solitaria, fuori dai vincoli di coalizione tipici del maggioritario. E, in questo senso, non fa paura neppure lo spauracchio della clausola di sbarramento al 5%, al momento non in vigore ma fortemente voluta dai partiti più grandi. “Puntiamo al voto di opinione, ce la faremo“, ha chiosato Parisi.

Ciò, però, non vuol dire che non ci sia già un’apertura nei confronti di chi ha manifestato interesse e apprezzamento per il suo progetto. A partire da quelle realtà di ispirazione popolare e liberale cui Parisi ha rivolto il suo sguardo fin dall’inizio della sua avventura in politica. Non è un caso, dunque, che oggi si stata formalizzata la convergenza sull’ex candidato sindaco di Milano da parte della neonata associazione “Costruire insieme”, alla quale hanno dato vita più sigle e movimenti di ispirazione cattolica.

Per noi è arrivato il tempo del coraggio: sosteniamo Stefano Parisi“, ha commentato il presidente dell’associazione, l’ex parlamentare Udc Ivo Tarolli. Insieme a lui, questa mattina, c’erano numerosi rappresentanti di area e formazione popolare, tra cui, in primis, l’ex presidente della Banca d’Italia Antonio Fazio. E poi, ancora, l’ex presidente di Coldiretti Sergio Marini, l’ex segretario della Cisl Raffaele Bonanni e l’ex ministro dell’Agricoltura Gianni Fontana. Oltre ad alcuni deputati: l’Udc Paola Binetti, i Civici e innovatori (nati dalla dissoluzione di Scelta Civica) Domenico Menorello Giovanni Monchiero.

A tutti loro Parisi ha confermato la volontà di strutturare sempre di più un movimento politico plurale che faccia della sua alternatività a Matteo Renzi e al Partito democratico uno dei suoi tratti distintivi. “Non siamo di centro, ma di centrodestra”, ha chiarito ancora con Formiche.net l’ex direttore generale di Confindustria. Che, poco prima – nel corso dell’appuntamento – aveva invitato tutti i presenti a rimboccarsi le maniche:Abbiamo fretta, non c’è più tempo da perdere: da qui a qualche mese si tornerà a votare. Come a dire che, fatta l’alleanza, bisognerà marciare rapidi e uniti per conquistare i consensi necessari a entrare nel prossimo Parlamento. Dove Parisi conta di far valere la sua ricetta politica-economica:Non basta redistribuire, come sostiene la sinistra: occorre creare sviluppo e ricchezza“.

Una mission a cui contribuirà pure l’associazione Costruire insieme che rappresenterà, per così dire, una delle gambe popolari del movimento parisiano. Non l’unica però, considerato, ad esempio, il consenso di cui l’ex candidato sindaco di Milano gode tra molti esponenti di Comunione e liberazione. “Dobbiamo tornare ad essere protagonisti“, ha commentato Tarolli, per il quale “l’obiettivo è l’unità possibile“, con la creazione di un luogo politico nel quale abbracciare “anche chi viene da strade diverse. Un soggetto in cui sono convinto che l’area cattolica possa dare il suo contributo“. E sommarsi alla matrice più propriamente liberale, che fin dall’inizio connota il progetto politico di Parisi.

Il quale, nel frattempo, dovrà cercare di sciogliere il nodo dei rapporti da intrattenere con Forza Italia. “Punta a rappresentare l’ala civica del centrodestra, in accordo e non in contrasto con Silvio Berlusconi“, si vocifera da più parti. Al netto, però, di qualche scaramuccia e frecciatina reciproca. “Quando dico che Forza Italia deve rinnovarsi lo dico perché è necessario recuperare la spinta iniziale: il centrodestra ha bisogno che prevalga quella guida liberale e popolare che Forza Italia ha incarnato“, ha dichiarato oggi. La sensazione è che, nonostante le sortite pubbliche più o meno polemiche, il filo tra Parisi e Arcore non si sia mai interrotto del tutto. Due percorsi separati prima di un nuovo possibile incontro, che però, eventualmente, si concretizzerà solo dopo il voto. Con il proporzionale, infatti, pare di capire che ognuno andrà alle urne da solo.


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