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Il centrodestra è destinato a perdere con Salvini leader

Continua su Formiche.net il dibattito avviato da Leo Soto e proseguito con l’analisi del professor Benedetto Ippolito, l’intervista a Rocco Buttiglione e il commento di Raffaele Reina. Ecco l’intervento di Fabio Plebani

Caro direttore,

seppur ancora scosso dai fatti di Parigi che automaticamente relativizzano tutto, mi inserisco nel dibattito aperto da Leo Soto e che ha già visto la partecipazione di Benedetto Ippolito, Rocco Buttiglione e Raffaele Reina.

La posizione di chi può dire “te l’avevo detto” è una posizione agevole (proprio dalle pagine di Formiche.net avevo espresso i miei dubbi sulla partecipazione di Berlusconi a Bologna) ma in questo caso poco gratificante. L’errore di Berlusconi non è stato tanto certificato dai fischi ricevuti a Bologna ma molto di più, nel giorno seguente, dall’incoronazione ricevuta da Salvini, nel palazzo della politica italiana “Porta a Porta”. Vespa accoglieva il leader leghista con un titolo a caratteri cubitali “Salvini leader del centrodestra” (senza punto interrogativo!).

Nel mio precedente intervento scrivevo: “Proprio ora che in Italia abbiamo un PD riformista e legato al PSE, e non più comunista, sarebbe il caso di formare davvero il grande partito popolare italiano” ovviamente legato al PPE e ai suoi valori popolari e liberali.

Anche volendo trascurare i valori, l’attuale strategia di Forza Italia e del centrodestra è, ad oggi, perdente.

Le prossime elezioni politiche si giocheranno sui “moderati”, coloro i quali, delusi dal “fu PDL” si sono rifugiati nel non voto o si sono sparsi per piccoli partitini. Renzi lo sa, e infatti, sta attuando politiche di centrodestra (dalla cancellazione della tassa sulla casa, alla TASI, al Ponte sullo Stretto etc.). Renzi ha pragmaticamente deciso di strappare a sinistra (dove avrebbe recuperato pochi voti) per spostarsi al centro per conquistare l´immenso bacino degli indecisi.

Anche Salvini ha capito che la partita si gioca al centro. Via le felpe, compare il più rassicurante abito blu, i toni si abbassano, il discorso si fa più lento e strutturato, le mani si riempiono di fogli con proposte di legge etc. Una copia di Berlusconi che convince poco e, complici i fatti di Parigi, Salvini è tornato ad essere l’agitatore di piazze.

I sondaggi ci dicono che se il centrodestra si presentasse diviso, il ballottaggio vedrebbe protagonisti il M5S e il PD con una vittoria del PD. Se il centrodestra si presentasse compatto, raggiungerebbe il ballottaggio ma il fiorentino ne uscirebbe vincente. Di conseguenza la strategia salviniana è già ora perdente perché il leader leghista non riuscirebbe a convogliare i voti dei moderati che si rifugerebbero da Renzi. Proprio per questo Buttiglione ritiene che il Centro popolare dovrebbe andare sin da subito con Renzi.

Sarà perché non mi piace giocare per perdere, ma io non sono d’accordo.

Analizzando gli stessi sondaggi osserviamo che la metà degli elettori di Forza Italia non condividono la scelta di Bologna, questo significa circa il 6% dell’elettorato che unito ai votanti degli altri piccoli partiti (Area Popolare, Italia Unica, Scelta Civica, Conservatori Riformisti, Fare di Tosi etc) raggiungerebbe l’11 – 12%. Già ora dunque la scelta moderata sarebbe più o meno allo stesso livello della scelta destrorsa con la differenza che, come abbiamo visto, una scelta popolare-liberale sarebbe in grado di convogliare la gran parte dei votanti. Tale scelta è l’unica che potrebbe portare il centrodestra alla vittoria.

Ripeto dunque il mio invito a politici come Tajani, Romani, Frattini, Casini, Quagliariello, Passera, Tosi, Fitto etc. a concentrarsi più sulle loro somiglianze che sulle loro differenze ed ad essere pronti, tutti, a fare un passo indietro personale per far fare passi avanti al centrodestra e all’Italia.

Solo unito il centrodestra potrà vincere, ma unito alle persone giuste.


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