“Stefano Parisi? E’ una persona di valore, come dice chiaramente il suo curriculum. Berlusconi lo ha chiamato perché in grado di darci un valore aggiunto. Se posso dare un aiuto a lui e al centrodestra, non vedo perché non farlo“. E’ quello che l’ex sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo, uno dei volti più giovani di Forza Italia, dice in una video-conversazione con Formiche.net. Cattaneo il 16 settembre era presente all’appuntamento parisiano a Milano.
Le resistenze dei vertici di Forza Italia nei confronti del progetto politico dell’ex direttore generale di Confindustria rimangono, ma cresce anche il fronte di chi ne appoggia il progetto politico. Parisi è sempre alle prese con lo stesso problema: convincere lo stato maggiore di Forza Italia a sostenere il suo tentativo di rilanciare e riformare il partito fondato da Silvio Berlusconi e ricostruire un’alleanza di centrodestra su un perno liberale e popolare, dunque non salviniano.
IL RITORNO DI BERLUSCONI
Il Cavaliere ha dato appuntamento a tutti a novembre, per un’iniziativa che dovrebbe segnare il suo ennesimo ritorno sulla scena politica dopo l’operazione cui è stato sottoposto a inizio estate. Nel frattempo l’ex fondatore di Fastweb proverà a cucire ancora la sua tela. L’evento di lancio milanese dovrebbe essere replicato – ma con una formula diversa, di tipo per così dire territoriale – anche in altre città italiane, Roma in primis. Ma è chiaro che la sua sfida principale sarà rompere il muro di gomma che gli hanno costruito attorno alcuni dei maggiorenti di Forza Italia, tra cui ad esempio Giovanni Toti e Renato Brunetta.
L’APERTURA DI CATTANEO
D’altronde, afferma Cattaneo, è necessario che il partito non si chiuda in se stesso. “Nella mia storia politica“, ha spiegato ancora “ho sempre sostenuto che Forza Italia non dovesse avere paura di aprirsi. Ad esempio tre anni fa ho accolto con favore l’ingresso in politica di Giovanni Toti . Anche quando tutti lo criticavano io l’ho difeso“. E lo stesso – sottolinea l’ex sindaco di Pavia – dovrebbe accadere adesso con Parisi: “Ben venga ogni positiva contaminazione che arriva da fuori. Lo pensavo ieri e lo penso ancora oggi“.
I RAPPORTI CON LA LEGA
I progetti di leadership di Parisi potrebbero, però, scontrarsi con le aspirazioni di Matteo Salvini, che in più di un’occasione ha speso parole certo non incoraggianti nei confronti del progetto politico dell’ex city manager di Milano. “Dobbiamo partire da ciò che ci unisce. In tutto il nord governiamo con la Lega e io stesso – quando ho fatto il sindaco a Pavia – ho avuto come vice un esponente del Carroccio“, dice Cattaneo. “L’alleanza con la Lega è indispensabile“, ha chiarito ancora, prima di far emergere, però, il carattere liberale e popolare – e non lepenista – che a suo avviso dovrebbe avere chiunque si candidi a federare il centrodestra: “Lavoro perché il traino della coalizione spetti a Forza Italia: sono convinto che questo sia il modo migliore per tornare a vincere“.
IL BIVIO DI NCD
Un puzzle nel quale inserire anche il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e Maurizio Lupi. E’ conciliabile con gli strali di Salvini? Tornerà alle origini o proseguirà con l’alleanza con Matteo Renzi? “E’ al governo con il Pd, ma in molti casi – penso alla Lombardia – è al nostro fianco. Ciò dimostra che bisogna lavorare su ciò che ci unisce“. Un segnale di disgelo al quale Cattaneo ne ha fatto subito seguire un altro di chiusura: “Chi negli anni scorsi è andato legittimamente altrove, se poi vuole ritornare deve ripartire dagli ultimi posti della fila“.