Non si ferma l’avanzata del No al referendum costituzionale. È questo il dato principale che si può trarre dagli ultimi sondaggi d’opinione pubblicati da Euromedia, Ipr, Lorien e Tecnè, confermato da esperti come Fabrizio Masia di Emg, riguardo le intenzioni di voto degli italiani sul referendum del 4 dicembre sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi.
LE INTENZIONI DI VOTO
Una percentuale in crescita, quella dei No, che si attesta al 52,5% secondo le rilevazioni di Euromedia all’11 novembre, pubblicate il 16 novembre, un dato in crescita rispetto alle rilevazioni precedenti (4 novembre). La crescita viene confermata anche dagli altri istituti: secondo il sondaggio Ipr e Tecnè per Porta a Porta (14 novembre), i No sarebbero al 52,5% per la prima e al 53,5% per la seconda, in crescita rispetto alle rilevazioni del 7 novembre e del 24 ottobre. Anche Lorien registra una sempre più decisa preferenza per il No, come ha spiegato Antonio Valente a Formiche.net (qui l’articolo completo). I numeri cambiano nelle rilevazioni fatte da Fabrizio Masia per La7 (al 14 novembre), ma non l’andamento: i No sarebbero al 39,2% contro 34,9% di Sì, con un trend in crescita dello 0,9% (anche il Sì sale, ma solo di 0,1 punti percentuali).
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INDECISI E AFFLUENZA
Gli indecisi, secondo Ipr e Tecnè, oscillerebbero tra il 16 e il 18% (in crescita), mente per Masia ci sarebbe un calo di un punto percentuale rispetto alla settimana precedente (dal 26,9% del 7/11 al 25,9% del 14/11). L’affluenza sarebbe invece in crescita: sempre più italiani avrebbero ormai deciso di recarsi alle urne il 4 dicembre (50% degli intervistati da Ipr e Tecnè).
COME VOTANO I PARTITI
Non stupisce che a trascinare il Sì al referendum siano gli elettori del Partito Democratico e di Area Popolare, che fanno parte della maggioranza di governo: secondo Ipr e Tecnè tra il 63% e il 68% degli elettori del PD sono favorevoli alla riforma, seguiti dal 55%-44% di Area Popolare. La situazione si ribalta, invece, per gli elettori del Movimento 5 Stelle, della Lega e di Sel, schierati per oltre il 60% verso il No. Gli elettori di Forza Italia, invece, sono divisi: il 28-25% dichiara di votare Sì, il 36-41% si schiera per il No con il 36-34% di indecisi.
I GIOVANI VOTANO NO
Entrando più nello specifico, a votare No sarebbero in maggioranza i giovani (18-34 anni) tra il 62 e il 58%, mentre cala nelle fasce di età più alte: tra i 35-54 anni votano No il 53-54% degli intervistati, oltre i 55 anni, invece, si schierano maggiormente per il Sì (44-51%) (dati Ipr/Tecnè).
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AREE GEOGRAFICHE
I dati raccolti da Ipr e Tecnè si concentrano anche sulle aree geografiche: al sud e nelle isole e nel nord-est prevale il No (55-56%nelle prime 52-53% nel secondo). Spostandosi al centro Italia la divisione tra Sì e No è invece sulla soglia del pareggio, tendente verso il No. Al nord-ovest, il No oscilla invece tra il 49% e il 52%.
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