Dopo un iter con qualche intoppo, il Senato dà il via libera al decreto Lorenzin sui vaccini, che la settimana prossima approderà alla Camera. Il secondo ramo del Parlamento, salvo clamorosi colpi di scena, non toccherà la legge, in virtù di un accordo trasversale fra Pd e Forza Italia. Se lo facesse, non ci sarebbero i tempi per approvare il provvedimento entro il 6 agosto, ultimo giorno utile, e la legge salterebbe.
DEPENNATI DUE VACCINI
L’obbligo vaccinale previsto dal decreto Lorenzin riguarda i bambini da 0 a 16 anni ed è esteso anche ai minori stranieri non accompagnati. Riguarda 10 immunizzazioni: polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, haemophilus influenzae tipo B, morbillo, rosolia, parotite, varicella. Inizialmente erano compresi anche antimeningococco B e C, che nella formulazione finale sono soltanto “consigliati”, assieme a pneumococco e rotavirus. I 14 vaccini saranno gratuiti.
SFORBICIATE LE SANZIONI
Le famiglie dei bambini da zero a sei anni dovranno far vaccinare i bambini, pena la non iscrizione all’asilo, mentre sopra i sei anni l’accesso alla scuola non è impedito – per tutelare il diritto all’istruzione – ma scattano le sanzioni. Su questo fronte le novità più significative, rispetto al decreto originario emesso dal Governo, sono già state anticipate in sede di Commissione: le multe sono calate moltissimo: il decreto Lorenzin arrivava fino a 7500 euro, abbassati in sede di discussione parlamentare ad un massimo di 500. Il minimo sarà 100 euro, e l’entità della sanzione dipenderà dal numero di vaccini per cui non si ha provveduto ad immunizzarsi. È saltata anche la possibilità di denuncia alla Procura del Tribunale dei minori per i genitori inadempienti, che avrebbe potuto portare alla revoca della patria potestà. Le famiglie verranno però convocate dalle Asl, che promuoveranno attività di sensibilizzazione e promozione al fine di aumentare le coperture.
GLI ULTIMI EMENDAMENTI
Negli ultimi giorni, il Senato ha stabilito che i vaccini si potranno acquistare nelle farmacie convenzionate con il sistema di prenotazione Cup. Inoltre verrà istituita un’Anagrafe vaccinale nazionale, che avrà il computo di monitorare la popolazione e le coperture raggiunte, in modo da coadiuvare le Asl nell’attività di promozione e di controllo.
L’obbligo sarà in vigore già dal prossimo anno scolastico, anche se sono previste alcune deroghe. Le famiglie che intendono iscrivere i bambini all’asilo avranno tempo fino al 10 settembre per presentare i certificati vaccinali, mentre per quelle degli studenti di elementari, medie e superiori, il termine scadrà il 31 ottobre. Sarà possibile produrre una semplice autocertificazione, però in questo caso bisognerà comunque vaccinarsi entro il 10 marzo e documentarlo. A partire dall’anno scolastico 2019-2020 dovrebbe entrare in vigore un sistema nuovo, anch’esso previsto dalla legge, che metterà in comunicazione diretta Asl e scuole e – in teoria – semplificherà le procedure.
GLI ESONERI E LA POSSIBILITA’ DI VACCINI MONOCOMPONENTE
Sono previsti alcuni esoneri: i bambini che hanno già contratto una delle malattie non saranno tenuti a immunizzarsi contro essa, ovviamente presentando un certificato medico. Gli studenti che per qualche ragione non sono ancora vaccinati andranno inseriti in classi immunizzate al 100%.
Inoltre il Senato ha dato il via libera alla somministrazione monocomponente. Di fatto, consiste nella possibilità di acquistare ciascuno dei 10 vaccini obbligatori separatamente, mentre da procedura le immunizzazioni si fanno tramite una somministrazione esavalente (poliomielite, tetano, difterite, epatite B, Haemophilus influenzae B e pertosse) e una tetravalente (morbillo, rosolia, varicella e parotite).
L’introduzione del monocomponente ha sollevato alcune polemiche, all’interno della maggioranza. Il ministro Lorenzin si è detta contraria alla possibilità, anche perché l’acquisto comporterebbe maggiori costi per il Sistema sanitario nazionale. Dopo un dibattito piuttosto acceso in aula, che ha visto protagonista il senatore Pd Stefano Esposito (a favore del monocomponente e applaudito dalle opposizioni), alla fine l’assemblea ha dato il via libera alla proposta con la clausola “nei limiti delle disponibilità del Ssn”. Sempre a proposito dei costi, il Senato ha prescritto che i prezzi vengano sottoposti a negoziazione obbligatoria con l’Agenzia italiana del farmaco”.
OBBLIGHI A TEMPO DETERMINATO
I nuovi obblighi non saranno a tempo indeterminato. Fra tre anni è prevista un’analisi dei dati epidemiologici e delle coperture raggiunte e sarà possibile la revoca di alcune prescrizioni, qualora fossero raggiunte le soglie richieste per evitare epidemie.