Neppure sul dramma che sta vivendo il popolo venezuelano – neanche nel giorno dell’arresto di due rappresentanti dell’opposizione da parte dell’intelligence di Nicolas Maduro (nella foto)- il Senato italiano è riuscito ad assumere una posizione condivisa. E a condannare senza se e senza ma le violenze che il regime del successore di Hugo Chavez sta infliggendo ai cittadini e agli avversari politici.
IL DIBATTITO
Mezz’ora abbondante di dibattito, ieri a Palazzo Madama (che può essere visto per intero qui), durante la quale – accanto alla solidarietà espressa dalla maggioranza dei gruppi politici – non sono mancati incomprensibili distinguo e silenzi assordanti. Quasi a dimenticare cosa sta si sta giocando realmente il Venezuela: la libertà e la democrazia, ma anche la sopravvivenza di tanti suoi cittadini, fiaccati dalla fame, dall’assenza di molti beni di prima necessità, dalla paura e dal clima di guerra civile che si respira nel Paese. Una deriva denunciata da Pierferdinando Casini in apertura di discussione: “Leopoldo Lopes e il sindaco di Caracas Antonio Ledezma (originario dell’Irpinia, ndr) sono stati prelevati da casa all’alba da forze della polizia bolivarista e non si sa dove siano stati portati. Vorrei che il Senato mandasse un messaggio chiaro: un appello in difesa dei diritti delle persone e della loro incolumità fisica“.
I DISTINGUO DI SINISTRA ITALIANA
Parole condivise dai vari esponenti politici che hanno preso la parola dopo il presidente della Commissione Esteri di Palazzo Madama: da Mario Mauro di Forza Italia, da Gian Carlo Sangalli del Partito democratico e da altri. Ma con una eccezione: quella del senatore di Sinistra italiana Peppe De Cristofaro che, pur condannando le violenze del regime chavista, si è lanciato in una serie di distinzioni: “La cosiddetta opposizione venezuelana è tutto e il contrario di tutto. Certamente ci sono giovani che manifestano nelle piazze, associazioni, uomini e donne che si battono per la democrazia e i diritti umani: a loro va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Ma l’opposizione venezuelana di questi mesi è stata anche e soprattutto il ritorno di elementi riconosciuti in tutto il mondo come golpisti e fascisti. Gente che nel corso di questi anni è stata addestrata alle scuole paramilitari della Cia in America Latina e che è stata complice delle peggiori dittature sudamericane nel corso degli ultimi 30 anni“.
LA RISPOSTA DI QUAGLIARIELLO
Posizione minoritaria pure nel variegato mondo della sinistra italiana considerato che anche un esponente di Articolo 1 – come il senatore Paolo Corsini – ha espresso incondizionata solidarietà ai cittadini e alle opposizioni venezuelane. “Non capisco come certi pezzi della sinistra italiana non si associno a questa battaglia di affermazione di democrazia e di principi di libertà“, ha commentato invece il socialista Enrico Buemi che siede nel gruppo delle Autonomie. Ma la risposta più netta è arrivata dal fondatore del movimento Idea, Gaetano Quagliariello: “Non è la prima volta che le opposizioni sono diversificate ma quando si colpisce l’opposizione si colpiscono tutte le opposizioni. Non è consentito fare distinzioni“. Per poi aggiungere: “Cambiano le sigle dei partiti, le bandiere, i simboli e i riti, ma è molto più difficile che cambino le mentalità. Ed per questo che in una discussione come quella di oggi è possibile rintracciare continuità con un passato che apparentemente è passato ma che invece non passa“.
IL SILENZIO DEL M5S
Nessun intervento, invece, da parte del gruppo del MoVimento 5 Stelle, nel passato anche recente fautore di posizioni non sempre univoche a proposito di quanto sta avvenendo in Venezuela (qui l’articolo di Rossana Miranda per Formiche.net). “Solo il Movimento 5 stelle questa mattina, in Aula, non ha preso la parola per condannare il regime venezuelano di Maduro e i tragici eventi di questi giorni in Venezuela“, ha commentato il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Luigi Zanda. Un po’ per rispondere polemicamente alle accuse rivolte dai pentastellati al Partito democratico per il rinvio della legge sui vitalizi e un po’, anche, perché effettivamente è andata così. Un silenzio definito “sordido” da Marco Taradash su Facebook. D’altro canto non è certo da oggi che le posizioni assunte dal M5s sul Venezuela fanno discutere: succede almeno dall’8 marzo scorso quando tre parlamentari cinquestelle – Manlio Di Stefano (nella foto con Luigi Di Maio), Ornella Bertorotta e Vito Petrocelli – visitarono il Paese in occasione di alcune celebrazioni per l’anniversario della morte di Chavez e nell’ambito di una più ampia visita in Sud America. In quell’occasione agli italo-venezuelani che le raccontavano le loro paure per l’imminente guerra civile, pare che Bertorotta abbia risposto così: “Pensate che anche in Italia si sta male, ci sono tanti giovani senza lavoro a causa delle scriteriate politiche del governo Renzi, abbiate un po’ di empatia. E diciamo che ci sono anche cose buone in Venezuela come il programma di musica nelle scuole“. Un incontro raccontato nei dettagli dal giornalista Alberto De Filippis sulle colonne del Foglio. Nel pomeriggio di ieri, comunque, sulla pagina Facebook dei pentastellati (e non solo) è stato pubblicato un post di solidarietà e di condanna delle violenze perpetrate dal regime di Maduro: “Il Movimento 5 Stelle sta con il popolo venezuelano! Condanniamo ogni violenza chiunque la commetta“.