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Bcc, ecco perché Chiantibanca ha preferito Iccrea a Cassa centrale

Perché Chiantibanca dovrebbe aderire a Iccrea piuttosto che a Cassa centrale? La risposta, o meglio le risposte a tale domanda, cominciano a emergere man mano che si avvicina l’assemblea dei soci del 10 dicembre, chiamata a esprimersi sul ribaltone andato in scena lo scorso 16 ottobre (qui l’approfondimento di Formiche.net sulle tensioni tra i soci della banca di San Casciano), quando il board ha di fatto stralciato la delibera dell’assemblea di maggio, allora c’era Lorenzo Bini Smaghi in veste di presidente, che invece sposava il progetto trentino.

QUESTIONE DI PATRIMONIO

Formiche.net ha già dato conto delle motivazioni che hanno spinto l’istituto guidato da Cristiano Iacopozzi a scegliere la banca romana al posto della Cassa. Ma negli ultimi giorni sono emersi nuovi elementi che spiegano l’improvviso cambio di casacca e che Formiche.net è in grado di rivelare. Tanto per cominciare, Iccrea parte da un patrimonio di gran lunga più robusto rispetto alla Cassa, circa 1,7 miliardi di euro mentre Trento arriverà a poco più di 1 miliardo, ma solo dopo un aumento di capitale da 600-700 milioni, in parte pre-collocato.

UN PRESTITO DA 20 MILIONI

Un altro fattore che ha spinto Chiantibanca tra le braccia di Iccrea riguarda l’erogazione di un prestito subordinato aggiuntivo di 20 milioni di euro da parte della holding romana guidata da Giulio Magagni (nella foto), “che permetterà un ulteriore rafforzamento patrimoniale e una maggiore autonomia domestica”, spiegano fonti che seguono il dossier. Un segno della volontà di Iccrea di sostenere Chiantibanca.

UNO SCUDO CONTRO CASSA

E che dire della minaccia di Trento di ricorrere alle vie legali in caso di dietrofront di Chiantibanca? Nessun problema, a quanto pare, visto che – come viene spiegato – la Bcc toscana non è soggetta ad un alcun obbligo di aderire a Cassa e i rischi di risarcimenti a fronte di eventuali cause legali  sono del tutto trascurabili, in quanto non si sono avverati i seguenti presupposti: l’adozione di una valida ed efficace deliberazione da parte dell’assemblea straordinaria, con oggetto l’adesione al gruppo e l’adozione di una deliberazione dell’organo amministrativo della banca.

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