Mossa di Eni nel Mediterraneo orientale a caccia di gas a largo delle acque di Cipro. Assieme ai francesi di Total ha presentato un’offerta per il blocco 7 della Zona economica esclusiva (dopo che già sono attive in tandem nel blocco 6), diventando de facto un altro primario player in quel fazzoletto di acque dove è operativa l’americana Exxon.
In questo modo si va completando il puzzle “energetico” nel Mediterraneo orientale, dove la concomitante presenza di due quadranti strategici come quello mediorientale e quello euromediterraneo si rivela strategica per il nuovo approvvigionamento di gas, intrecciandosi alle dinamiche prodotte dal Tap e dall’Eastmed (su cui ieri sono state apposte le firme).
ZEE
Ieri la richiesta di Eni e Total è stata ricevuta ufficialmente dal governo di Nicosia, dopo che lo scorso febbraio il colosso italiano aveva annunciato una scoperta molto significativa. Secondo il ministro cipriota dell’Energia Giorgos Lakkotrypis questa opzione è stata preferita dal governo per via della presenza di particolarissime ragioni geologiche legate alla scoperta di Calypso: l’alternativa era quella di avviare un altro invito “di licenze”.
Ma proprio Capypso è all’interno del blocco 6 dove Eni dallo scorso febbraio effettua indagini e dove prevede di individuare tra i sei e gli otto trilioni di piedi cubici.
OSTRUZIONISMO
Nel blocco 6 i due player operano al 50%, mentre nel 10 c’è Exxon, nonostante l’ostruzionismo turco contro la decisione cipriota di aprire ai soggetti che al momento si sono legittimamente aggiudicati le licenze. Secondo Ankara infatti un “segmento importante” del blocco 7 “rimane entro i limiti esterni della piattaforma continentale della Turchia nel Mediterraneo orientale”, non rinunciando alle consuete rivendicazioni sulle acque cipriote nonostante la Repubblica autoproclamata di Cipro nord non sia riconosciuta dall’Onu né dalla comunità internazionale, perché frutto dell’invasione del 1974.
Inoltre il governo di Receyp Erdogan ha più volte sottolineato che adotterà tutte le misure necessarie per proteggere i propri diritti e non consentire a terzi di svolgere attività esplorative. Infatti ministro turco per l’Energia e le risorse naturali, Fatih Dönmez, ha ufficialmente dichiarato che Ankara sta perforando al largo della costa di Mersin dallo scorso lunedì. Da 5 settimane la nave turca Fatih si trova nel Mediterraneo al largo di Alanya.
OFFSHORE
Dopo che la texana Noble Energy aveva fatto la prima scoperta offshore nel 2011, individuando un giacimento da 130 miliardi di metri cubi di gas, ecco che Exxon in partnership con Qatar Petroleum ha da pochi giorni iniziato a eseguire trivellazioni con la nave Stena IceMAX battente bandiera britannica. Si tratta della prima imbarcazione a doppio albero al mondo “ posizione dinamica” con una lunghezza di 228 metri. E’un natante all’avanguardia classificato Dp Classe 3 in grado di perforare ad una profondità massima di 3.000 metri.
Il governo di Cipro ha perimetrato un corridoio di sicurezza tra il sito di perforazione e il confine marittimo egiziano, che sarà pattugliato congiuntamente dalle navi militari di diversi Paesi, in primis gli Usa.
È la ragione per cui la portaerei Harry Truman si trova nel Mediterraneo affiancata da altri elementi del suo gruppo d’attacco, compresi i cacciatorpedinieri Farragut, Forrest Sherman e Arleigh Burke oltre all’incrociatore Normandy.
NUOVA FASE
Il cambio di passo dettato dal dossier energetico, quindi, è già a tutti gli effetti avviato nel Mediterraneo orientale dove l’Italia sta giocando un ruolo non secondario dopo la scoperta di Zohr e Nohr. Edison opera al largo dell’Egitto, nel Nord Thekah, nel North Port Fouad e nel North East Hapy con la possibilità di iniziare le trivellazioni a North Thekah nel 2019.
L’intreccio con l’Egitto, e quindi con il gasdotto Eastmed, apre nuovi scenari nell’intera macro regione per i destini energetici del vecchio continente. Lo dimostra l’accordo che riguarda Leviathan e Tamar, con la Noble Energy e Israel’s Delek a fare da primi attori per fornire 226 miliardi di gas di gas in un periodo di 10 anni. Al contempo i gicimenti di Karish e Tanin hanno in pancia 2,4 trilioni di gas di gas non ancora sviluppati.
Anche la Grecia ha mutato il proprio status qualitativo grazie agli idrocarburi: ExxonMobil e Total ha avuto il via libera per esplorare al largo di Creta in un fazzoletto di acque che presentano similitudini geologiche con quelle di Zohr, quindi con la prospettiva di effettuare scoperte significative.