Il futuro capo dell’House Intelligence Committee, Adam Schiff, ha detto al Washington Post che ha intenzione di muovere la commissione della Camera che sovrintende i servizi segreti americani sul caso Khashoggi. In particolare, il democratico che dal prossimo anno prenderà l’incarico – come conseguenza del risultato delle elezioni di metà mandato – ha detto che vorrà fare chiarezza sul se il presidente Donald Trump sta mentendo a proposito di quel che sa della morte del giornalista del WaPo.
Jamal Khashoggi, saudita, spesso critico col nuovo corso del potere di Riad incarnato dall’erede al trono Mohammed bin Salman – e per questo rifugiatosi in Virginia, temendo per la propria sicurezza – è stato ucciso il 2 ottobre a Istanbul, nel consolato del suo paese, da una squadraccia dei servizi segreti del regno. Diverse prove, fornite da ricostruzioni anche facilitate dai turchi (la cui intelligence avrebbe registrazioni audio e video di quel che è accaduto), e avallate dall’indagine condotta dalla Cia (la direttrice Jina Haspel ha potuto visionare i dati turchi), sostengono che bin Salman sia stato il mandante dell’assassinio di quella che era una delle voci più ascoltate tra i critici (Khashoggi aveva più di un milione di follower su Twitter, i suoi editoriali per il Post erano letti da altrettante persone).
Qualche giorno fa, Trump ha diffuso una dichiarazione – arricchita successivamente da altre cose dette a voce ai giornalisti – in cui ha messo nero su bianco la sua catena del valore, spiegando che da quel che sa non c’è coinvolgimento di bin Salman nella vicenda, e specificando che comunque, anche se ci fosse, la Casa Bianca da lui comandata non mollerebbe mai il regno saudita; considerato un alleato strategico fondamentale nel Medio Oriente, ma ancora di più un cliente importantissimo, che investe soldi negli Stati Uniti e compra armi Made in Usa (è questo quel che intendo per America First, spiegava il Prez).
Trump negando esplicitamente il coinvolgimento dell’erede al trono, è andato contro a una ricostruzione che la Cia ha fatto in modo arrivasse ai giornali. Il presidente s’è detto scettico su quanto uscito a proposito dell’indagine della principale agenzia di intelligence americana – che non ha smentito le pubblicazioni diffuse dai media – e ha aggiunto che “il mondo dovrebbe essere ritenuto responsabile perché il mondo è un posto pericoloso” e che Khashoggi era considerato in Arabia Saudita un “nemico dello stato”. Questa è la posizione presa da Riad, dovuta ai collegamenti del giornalista con la Fratellanza Musulmana, l’organizzazione islamista internazionale che vede l’applicazione dell’Islam politico in un modo diametralmente opposto al wahhabismo saudita, e che Riad considera un gruppo terrorista.
Khashoggi però non aveva capi di imputazione a suo carico, chi ha ordinato di rapirlo, o forse ucciderlo, lo ha fatto soltanto perché lo riteneva una voce scomoda. Ora l’annuncio di Schiff è una faccenda delicata, perché, al di là dei risultati, potrebbe mettere ulteriormente in difficoltà Trump, che per la posizione pro-Riad sul caso Kahashoggi (culminata con la dichiarazione di mercoledì) è stato piuttosto criticato.
Il democratico che andrà a presiedere la Commissione Intelligence ha anche annunciato che in futuro ha intenzione di far in modo di aprire un’altra indagine (non collegata) con cui capire se Trump abbia usato (o cercato di usare) il suo potere per prendere di mira il Washington Post e la CNN, due dei media che il presidente considera scomodi, e che durante i suoi continui comizi elettorali addita come “enemy of the people” e produttori di “fake news” su di lui.
Durante un’intervista concessa ad Axios-Hbo (andrà in onda domenica), Schiff ha detto che con il potere di citazione e le udienze pubbliche, la maggioranza democratica della Camera entrante può chiedere email e testimonianze per vedere se Trump ha usato “gli strumenti del potere statale per punire la stampa”. Secondo il prossimo chairman democratico, il presidente starebbe ancora cercando il modo per muovere l’antitrust contro Amazon e colpire così Jeff Bezos, che è – a titolo personale – proprietario del WaPo e contro cui Trump pare abbia una sorta di fissazione ossessiva; e poi secondo Schiff è necessario capire se Trump abbia intralciato la fusione tra At&T e Time Warner come mezzo per colpire la CNN (di cui AT&T è proprietaria).
È l’effetto delle Midterm. Trump ha sufficientemente tenuto il controllo del suo elettorato, ha retto alla cosiddetta Blue Wave, l’ondata democratica che avrebbe dovuto travolgerlo, ha mantenuto sotto la guida repubblicana il Senato, ma ha perso la Camera. Perdere una delle due ali del Congresso è abbastanza comune per il presidente in carica, ma la conquista democratica della camera bassa arriva in un momento di forte polarizzazione politica, in cui i Dem hanno intenzione di far pagare a Trump tutte le divisioni che si sono create tra i due partiti politici americani. Di inchieste come quelle annunciate da Schiff ce ne saranno diverse, e potrebbero mettere in forte difficoltà la presidenza.
(Foto: un’intervista di Adam Schiff sulla CNN)