Skip to main content

Trump e democratici, fine della tregua. Arriva l’indagine della Camera sul Russiagate

europa dazi, trump mueller

La tregua è durata poco. Mercoledì, trascorse sole 24 ore dal discorso sullo Stato dell’Unione di Donald Trump al Congresso, i democratici sono tornati in prima linea nel caso Russiagate. Il deputato a capo dell’House Intelligence Committee Adam Schiff ha annunciato il lancio di una nuova indagine della commissione che vaglierà “ricostruzioni credibili di riciclaggio di denaro e compromessi finanziari legati agli interessi economici del presidente Trump, della sua famiglia e dei suoi collaboratori” durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2016.

Nel mirino non solo l’aspetto finanziario. L’organo del Congresso, dotato di incisivi poteri giudiziari, scruterà anche i rapporti fra il team elettorale di Trump e il governo russo. “Le azioni e la postura del presidente nei confronti della Russia durante la campagna, la transizione e l’amministrazione – ha detto Schiff ai cronisti – hanno solo aumentato i timori di una leva finanziaria estera o di qualsiasi altra natura sul presidente Trump e hanno sottovalutato il bisogno di determinare se lui o altri nella sua amministrazione hanno agito al servizio di interessi stranieri da quando sono in carica”.

Al presidente, che durante il Sotu (State of the union, ndr) aveva bollato come “indagini ridicole e di parte” le iniziative dei dem, il deputato della California ha risposto a tono: “Noi faremo il nostro lavoro e il presidente faccia il suo”. La nuova indagine è il primo tassello della strategia annunciata più o meno esplicitamente dai democratici all’indomani della vittoria alle elezioni di midterm, dove hanno riconquistato la Camera: mettere alle strette Trump, andare a fondo sul caso Russiagate grazie alla presidenza delle potenti commissioni investigative dell’ala del Congresso in mano all’Asinello. Trump non ha apprezzato. Parlando con i giornalisti nella West Wing, ha detto di non sapere chi sia Schiff (anche se su twitter lo aveva in passato definito un “politicante”): “Questa è persecuzione presidenziale. Peccato, fa molto male al Paese”. Su twitter ha rincarato: “Dunque il deputato Adam Schiff annuncia, dopo aver trovato zero collusione con i russi, che guarderá ogni aspetto della mia vita, finanziario e personale, anche se non c’é ragione. Non é mai successo prima! Una persecuzione presidenziale senza limiti”.

 

E pensare che l’indagine che mira ai portafogli della Trump organization è solo la punta dell’iceberg. Non appena insiedatosi questo mercoledì, con notevole ritardo dovuto alle nomine tardive dei membri repubblicani, l’House Intelligence Committee ha votato a favore dell’invio al procuratore speciale Robert Mueller migliaia di pagine di interviste con testimoni e alti ufficiali che il panel ha condotto tra il 2017 e il 2018 nell’ambito delle indagini sul caso Russiagate. A meno di dodici ore dal lungo discorso con cui Trump ha provato, a modo suo, a tendere una mano agli avversari al Congresso, i dem sono riusciti a realizzare ciò che era stato loro precluso quando l’Intelligence Committee era sotto la guida dei repubblicani: dare al team investigativo di Mueller libero e pieno accesso alla miriade di interviste condotte negli ultimi due anni, comprese quelle con pezzi da 90 (ex e attuali) dell’amministrazione Trump, dall’ex capo stratega Steve Bannon all’ex direttrice della comunicazione Hope Hicks, dal lobbista Corey Lewandoski al genero Jared Kushner. Fra questi c’è anche Roger Stone, l’eclettico spin doctor che ha avuto un ruolo nella prima parte della campagna di Trump e che il 25 gennaio è stato arrestato con un blitz dell’Fbi nella sua villa in Florida con sette capi di accusa, tra cui ostruzione alla giustizia e falsa testimonianza. La trascrizione dell’audizione di Stone, che si è dichiarato innocente, era stata esplicitamente richiesta da Mueller nel marzo del 2018.

Nel frattempo le commissioni del Congresso si preparano a una raffica di audizioni. È saltata, ha annunciato il dem Schiff senza chiarirne i motivi, l’attesissima convocazione dell’Intelligence Committe in programma per venerdì con Michael Cohen, l’avvocato di Trump che a novembre si era dichiarato colpevole per aver mentito al Congresso sulle trattative per la costruzione di un grattacielo della Trump organization a Mosca. Rimane  invece in agenda, questo venerdì, l’audizione presso l’House Judiciary Committe del vice procuratore generale Matt Whitaker, verso cui la commissione ha emesso un mandato di comparizione. Chiude il cerchio, per il momento, l’House Oversight Committee, la più potente commissione investigativa della Camera, che, riporta Nbcnews, ha annunciato di avere in programma audizioni con testimoni per affrontare “la crisi etica” dell’amministrazione che mette in pericolo “non solo la fiducia nel governo ma anche la sicurezza nazionale”.


×

Iscriviti alla newsletter