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I Processi alla Storia raccontati da Elisa Greco

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Otto protagonisti per otto serate, il numero fortunato di Elisa Greco sembra proprio essere questo. Autrice e curatrice del format “Personaggi e Protagonisti: incontri con la Storia Colpevole o innocente”, Greco ha portato a teatro per la stagione 2018-2019, che volge domani al termine con l’ultimo spettacolo (protagonista Robespierre), personaggi storici che hanno lasciato il segno per le loro idee, azioni, parole.

Tra Roma e Milano, sul palco si sono alternati in tanti per mettere in scena i “processi”, da Raffaele Cantone ad Antonio Catricalà, Pier Ferdinando Casini, Annalisa Chirico, Domenico De Masi e Marisela Federici, solo per citarne alcuni. Accusa, difesa e poi il giudice ultimo: il pubblico, che dopo ogni dibattimento sul palco ha deciso se assolvere o condannare l’imputato/a.

In attesa di vedere come andrà l’ultimo processo, quello a Maximilien de Robespierre (impersonato dal giornalista francese, corrispondente dall’Italia per LesEchos, Olivier Tosseri) che si terrà lunedì alle 21 al Teatro Eliseo, Formiche.net ha fatto una chiacchierato con Elisa Greco, parlando di bilanci, progetti futuri e creatività.

Autrice e curatrice degli spettacoli Personaggi e Protagonisti: incontri con la Storia®Colpevole o innocente? Elisa Greco, che bilancio si può fare di questa ultima stagione, tra Roma e Milano?

Certamente un bilancio molto positivo. Tra Roma e Milano i protagonisti a Processo sono stati Marco Pannella, Karl Marx, Lisbeth Salander, Ovidio Vs Augusto Imperatore, Elisabetta I, Evita Peron, il caso Charlie Hebdo e Maximilien De Robespierre. Otto personaggi che hanno fatto la storia, otto processi messi in scena sempre soldout. Otto Corti di Giustizia d’eccezione e otto giurie popolari, otto verdetti che hanno acceso dibattiti su temi sempre attuali come la satira, la violenza contro le donne, la brexit e l’eterno conflitto tra arte e potere mostrando ogni volta la stretta relazione tra passato e presente. Ugualmente vivace, appassionato e partecipe è stato il dialogo con un pubblico molto composito che ha affollato gli appuntamenti e che ha visto la presenza costante di studenti. La mia più grande soddisfazione è stata quella di vedere quanto i processi riescano a innescare nell’opinione pubblica e nei media nuovi spunti di riflessione e discussione. Non a caso Domenico De Masi mi ha definito provocatrice culturale.

Grande accoglienza di pubblico, questi spettacoli hanno avuto anche il merito di anticipare temi dibattuti ogni giorno sui quotidiani e non solo. Qual è la formula vincente?

Dietro ad ogni Processo c’è un mio lungo lavoro preparatorio che incomincia con la scelta dei personaggi che in prima battuta devono incuriosire e attirare me per le loro vicende e per la loro personalità. Quali luci e quali ombre li accompagnano, quali dubbi e quali domande profonde possono suggerire a me, al cast al pubblico? Segue poi la composizione dei vari cast che cerco di equilibrare tra la coralità scenica, l’empatia tra gli “attori” sul palcoscenico con le brillanti e inaspettate performance individuali. Tutto sembra apparentemente casuale mentre tutto è frutto di un percorso studiato in ogni sua piega con attenzione quasi maniacale fino al coinvolgimento del pubblico che è co-partecipe di quanto accade sulla scena. Non è un caso che non c’è sipario tra il palcoscenico e la platea ma un dialogo continuo che porterà il pubblico a decretare il verdetto.

Lunedì ci sarà l’ultimo spettacolo, con il processo a Maximilien de Robespierre. Perché questa scelta?

Come sempre la scelta è avvenuta con mesi di anticipo, era l’ estate scorsa, e anche in questo caso ci siamo ritrovati nel pieno dell’ attualità. Ho scelto Robespierre perché è un personaggio duplice, controverso per la sua vita, le sue azioni e la sua ideologia. Davvero possiamo chiederci ancora oggi se l’Incorruttibile, come era chiamato, sia stato un Tiranno o un Rivoluzionario.

Una domanda un po’ difficile, forse: il personaggio che più le è rimasto nel cuore tra quelli rappresentati (in quest’ultima stagione, ma se vuole anche dagli anni passati)?

È difficile rispondere perché tutti gli oltre 50 personaggi mi sono rimasti nel cuore e nella mente. Tuttavia un Personaggio e lo stesso Processo resterà per me indimenticabile e credo anche per il pubblico grazie ad un protagonista che, pur silente, ha dominato la scena, trasformandola in un contesto irripetibile di Bellezza. Mi riferisco alla mostra su Ovidio le cui immagini, quale Protagonista super partes di coinvolgente suggestione, scorrevano durante il processo di Ovidio versus Augusto Imperatore. Davvero irripetibile e unico.

Tra gli attori e le attrici, invece, chi si è immerso maggiormente nel ruolo e chi, invece, ha avuto più difficoltà? Sempre se si può dire…

Una splendida rivelazione è stata la Lisbeth impersonata da Barbara Stefanelli, intensa appassionata nel dare dato vita e anima ad una eroina letteraria dalla patina ostica e respingente per poi rivelarsi nel suo vero essere dolente e ferita. Come le donne che stavamo richiamando alla mente, dal momento che il Processo si svolgeva proprio in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Particolarmente significativo il verdetto finale che ha visto prevalere la legittima difesa.

Ultima domanda, ma certamente non meno importante: sta già pensando alla prossima edizione?

Si ho già in mente alcuni temi che mi piacerebbe condividere con il pubblico, ma a tempo debito…


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