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L’ambasciatore cinese in Italia minaccia gli Usa. Ma la Lega non ci sta

Questa mattina Formiche.net s’è occupata di raccontare un episodio successo a Roma, dove l’ambasciatore cinese ha convocato una conferenza stampa per attaccare gli Stati Uniti, incolpandoli di fomentare le proteste a Hong Kong, lanciando a tutto spiano la propaganda di Pechino e arrivando anche a diffondere le immagini di una diplomatica americana del consolato hongkonghse mentre incontrava alcuni manifestanti – vicenda aspramente criticata ieri dal dipartimento di Stato di Washington.

Va notato che la faccenda è scorsa via in mezzo alla politica in crisi, ma qualcuno se n’è accorto e val la pena sottolinearlo. “Fa una grande impressione leggere le dichiarazioni dell’ambasciatore cinese in Italia. Quello che sta accadendo ad Hong Kong riguarda la libertà di tutti e minacciare, da Roma, gli Stati Uniti con frasi come chi di spada ferisce, di spada perisce non è il modo migliore per Pechino per dimostrare i propri valori. Mi auguro che la diplomazia italiana ed europea vorrà tempestivamente censurare questa plateale presa di posizione che sfida non solo gli Stati Uniti ma tutti noi occidentali”, hanno dichiarato in una nota congiunta Anna Cinzia Bonfrisco e Susanna Ceccardi, eurodeputate della Lega.

Le due deputate europee hanno anche comunicato di aver deciso per “la presentazione di una tempestiva interrogazione parlamentare europea”. S’attende che qualcuno si unisca, anche a Roma, perché è difficile immagine che l’Italia possa diventare il campo di battaglia da cui una nazione rivale attacca Paesi amici.

Va aggiunto per dovere di cronaca, ma anche per profondità di analisi, che tra tutte le ambasciate nel mondo, Pechino ha scelto di prendere questa iniziativa anti-Usa sul dossier Hong Kong (finora appannaggio diretto del ministero degli Esteri centrale), proprio in Italia – e questo quanto meno richiederebbe un perché.

L’interrogazione delle due leghiste seguirà di qualche giorno quella del senatore Roberto Rampi (Pd), che è stato finora l’unico a depositare una richiesta al Parlamento italiano per chiarimenti sulla situazione nel Porto Profumato e sulle posizioni del governo, ben prima delle invettive dell’ambasciatore.

Dice Rampi a Giulia Pompili del Foglio: “[La Cina] vuole trasformare gli scontri violenti in una giustificazione per intervenire. La narrazione è quella complottista, degli ‘americani’ che ‘manovrano’ i manifestanti, ed è molto inquietante soprattutto per la nostra percezione”, per questo “abbiamo chiesto al governo in carica qual è la posizione dell’Italia rispetto a questa situazione. Cosa sa il governo e cosa intende fare. Con scarso esito, devo ammettere”.

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